
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 Interrogazione di Michelini (Pd), la presidente Proietti risponde: “Solo
14mila passeggeri, -42%; deficit economico del 2024 di 223mila euro. Il
vettore si è impegnato a sostituire la rotta per Bergamo con due rotte
estive per Lamezia Terme e Olbia. L’aeroporto punta a 700mila passeggeri”
(Acs) Perugia, 17 luglio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa ai
“Chiarimenti sul Bilancio 2024 dell’aeroporto internazionale dell’Umbria
‘San Francesco d’Assisi’ e sulla cancellazione della rotta
Perugia-Bergamo”, presentata dalla consigliera Letizia Michelini (Pd).
Illustrando l’atto ispettivo, Michelini ha spiegato che “lo scorso 2024
l’aeroporto dell’Umbria ‘San Francesco d’Assisi’ ha chiuso il bilancio
con una perdita di esercizio pari a circa 313 mila euro. Nei documenti di
Sase, la società che gestisce l’aeroporto, la perdita viene definita
episodica e non strutturale e, in particolare, si individuano come cause
principali i maggiori costi sostenuti per i contributi di co-marketing
riconosciuti alle compagnie aeree, oltre all’introduzione del presidio
medico sanitario imposto dalla normativa nazionale. A ciò devono poi
aggiungersi le spese per il personale, aumentate circa del 18% per far fronte
all’incremento dei movimenti aeroportuali, oltre agli investimenti
effettuati per il potenziamento delle infrastrutture e per nuovi mezzi
elettrici, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. La rotta
Perugia-Bergamo è stata chiusa con risultati molto lontani dalle
aspettative. I costi, infatti, sono stati elevati mentre a fronte di 24mila
passeggeri ipotizzati quelli reali sono stati circa la metà. Un volo segnato
poi da inefficienze varie e continui cambi di orario: fattori che hanno
portato a un aumento delle spese per Sase. Il volo, senza un piano reale di
fattibilità e di concretezza, sembra essere stato attivato più per calcoli
politici che per andare incontro agli interessi della collettività. Da qui
la cancellazione di un volo mai decollato veramente, che nei mesi ha
registrato ritardi e cancellazioni, con diverse polemiche, rimbalzate anche
sui social e sui giornali, degli utenti che si sono rivolti al servizio
clienti e hanno palesato il malumore sul sito di recensioni Trustpilot. Serve
un piano di sviluppo trasparente e condiviso, in grado di proiettare
l’aeroporto sia in chiave turistica che industriale. Una programmazione che
avrebbe già dovuto essere in piedi, alla luce dell’anno del Giubileo che
non era certo un elemento imprevisto. Chiedo quindi alla Giunta di conoscere
le ragioni che hanno portato la precedente amministrazione alla definizione
della rotta Perugia-Bergamo, quanta utenza ha effettivamente utilizzato la
tratta rispetto a quella preventivata, e quale incidenza ha avuto tale rotta
sul bilancio d’esercizio 2024 dell’aeroporto; quali azioni di
razionalizzazione si intendono promuovere per il rispetto degli obiettivi di
bilancio e per rafforzare il controllo di gestione; quali strumenti si
intendono mettere in campo, anche attraverso il nuovo piano industriale, per
la promozione dei flussi turistici e lo sviluppo infrastrutturale dello
Scalo”.
La presidente Stefania Proietti ha risposto che “Sase ci ha fornito le
motivazioni che hanno portato alla definizione della rotta Perugia-Bergamo.
Sase aveva sottoscritto un contratto triennale con il vettore Aeroitalia a
fine 2023, quindi non previsto nel piano industriale adottato in precedenza
dall’Assemblea dei soci, che prevedeva il collegamento con Bergamo da fine
marzo 2024. Il volo avrebbe dovuto operare con frequenza giornaliera. Il volo
era stato originariamente pensato per operare sulla tratta Perugia-Linate, ma
per mancanza di slot non si è potuto realizzare. Il socio di maggioranza ha
optato per la soluzione di Bergamo, vista l’impossibilità di atterrare a
Milano, ma il Consiglio di amministrazione di Sase ha evidenziato sin
dall’inizio il forte impatto economico sui conti della società. Tale rotta
era stata fortemente voluta al fine di incrementare i passeggeri legati al
business, collegando l’Umbria con la regione più importante dal punto di
vista del business. Ma il volo non ha generato i risultati previsti dal punto
di vista economico e per volume di passeggeri. Secondo i dati forniti da Sase
il budget prevedeva inizialmente 24.300 passeggeri, mentre il traffico
effettivo è stato pari a circa 14mila passeggeri, con uno scostamento
negativo del 42%. A seguito anche dei numerosi problemi riscontrati dal
vettore sulla tratta Perugia-Bergamo, la compagnia ha progressivamente
ridotto le frequenze settimanali operate fino all’interruzione definitiva del
volo a dicembre 2024. Il collegamento si è rivelato ancor più negativo in
quanto prospettato. Le difficoltà operative del vettore hanno generato
importanti conseguenze di natura economica per i costi di gestione della
società. Pertanto si è ritenuto, al fine di limitare le perdite e i disagi
ai passeggeri ed anche per salvaguardare il buon nome dell’aeroporto, di
interrompere a fine 2024 i voli con Bergamo. Dal punto di vista economico, il
contratto triennale stipulato con Aeroitalia stabiliva che Sase avrebbe
dovuto corrispondere l’importo di un milione di euro al vettore come
incentivo iniziale, ma anche il pagamento di un contributo di co-marketing al
vettore di 19 euro per ogni passeggero. Dopo la riduzione delle frequenze il
contratto è stato rivisto e la quota di start-up fee, originariamente di un
milione, è stata ridotta a 700 mila euro. Il vettore si è impegnato anche a
sostituire la rotta per Bergamo, anticipatamente cancellata, con due rotte
estive per Lamezia Terme e Olbia, che chiaramente non hanno gli stessi
obiettivi. Anche considerando i soli costi di co-marketing al netto del
contributo di 19 euro a passeggero che è rimasto, il deficit economico del
solo 2024 è stato di 223mila euro ai quali vanno aggiunti i costi relativi
al personale e ulteriori costi di gestione della Sase. Per quanto riguarda lo
sviluppo dell’aeroporto nei prossimi anni, la società ha presentato ed
approvato il 24 aprile di quest’anno il piano industriale dell’aeroporto
internazionale dell’Umbria che rappresenta la visione strategica e ambiziosa
per il futuro al quale la regione partecipa tramite Sviluppumbria con un
sostegno di oltre 4 milioni di euro. In un contesto di crescente
competitività e innovazione questo piano mira ad ampliare la posizione
dell’aeroporto come hub regionale e di eccellenza, e come hub dell’Italia
mediana promuovendo lo sviluppo economico ma anche turistico dell’intera
regione. L’aeroporto, dopo gli importanti risultati di crescita dei
passeggeri, ha presentato un piano di ulteriore sviluppo per raggiungere gli
oltre 700mila passeggeri. In termini di infrastrutture e servizi sono
previsti anche investimenti da parte della Regione. L’aeroporto è
l’unica infrastruttura in grado di vincere l’isolamento dell’Umbria”.
Nella sua replica Michelini ha detto che “le parole della Presidente
certificano che si è trattato di una scelta fallimentare, non supportata da
analisi di sostenibilità economica. È un servizio mai decollato, partito in
ritardo anche il giorno dell’inaugurazione, con un tasso di riempimento
insufficiente. Oltre al deficit di 300mila euro c’è il danno di immagine e
reputazionale a causa delle lamentele degli utenti. Questa vicenda
rappresenta un modello di cattiva amministrazione. Chiedo che venga fatta
piena luce anche sulle responsabilità amministrative”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80529