
(AGENPARL) – Mon 14 July 2025 *Verso il nuovo Piano socio sanitario regionale: quali strumenti per la
salute nel territorio?”. A villa umbra un convegno per ripensare i modelli
di cura e costruire il welfare del futuro*
(AUN) – Perugia, 14 luglio 2025 – Si è svolto oggi nella sede della Scuola
umbra di amministrazione pubblica il convegno “Verso il nuovo Piano socio
sanitario regionale: quali strumenti per la salute nel territorio?”, un
appuntamento strategico che ha rappresentato il punto di arrivo dei lavori
preparatori condotti con i professionisti delle quattro aziende sanitarie
regionali e, al contempo, il punto di partenza per lo sviluppo dei progetti
territoriali che confluiranno nel Piano socio sanitario 2023-30. Alla
presenza della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti
dell’assessore al welfare, Fabio Barcaioli e della la direttrice regionale
Salute e Welfare Daniela Donetti, sono intervenuti l’amministratore unico
della scuola umbra di amministrazione pubblica Joseph Flagiello, la sindaca
di Perugia Vittoria Ferdinandi e Federico Gori, presidente di Anci Umbria.
La giornata ha visto la presenza di oltre 200 professionisti del sistema
sanitario regionale, enti locali e associazioni.
“Oggi abbiamo posto le basi per una sanità più vicina alle persone e ai
loro bisogni reali – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria,
Stefania Proietti. Il nuovo Piano socio-sanitario territoriale rappresenta
una visione strategica che mette al centro la persona, la domiciliarità e
l’equità territoriale. Attraverso le 23 case della comunità, i 16 ospedali
di comunità e le 9 centrali operative territoriali che andremo a
realizzare, porteremo i servizi ancora più vicino ai cittadini umbri,
garantendo continuità assistenziale e personalizzazione delle cure. È un
cambio di paradigma – ha sottolineato la presidente – che richiede il
coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario e sociale, perché
solo insieme possiamo costruire il welfare del futuro”.
L’assessore Barcaioli, ha dichiarato: “Credo fermamente che non possa
esistere una sanità davvero efficace se disconnessa dal sociale. È nel
quotidiano delle fragilità, delle solitudini, dei bisogni educativi e
relazionali che si gioca una parte decisiva della salute pubblica. Un
welfare capace di ascolto, presenza e accompagnamento può ridurre in
maniera significativa il ricorso ai servizi sanitari, intercettando i
bisogni prima che diventino emergenza. Quando riusciamo a prenderci cura
della persona nella sua interezza abbiamo già fatto un grande passo verso
la prevenzione. Per questo serve un approccio integrato, in cui sanitario e
sociale camminino insieme, senza gerarchie, senza compartimenti stagni.
Questo incontro è un’occasione preziosa – ha concluso l’assessore – per
immaginare strumenti, linguaggi e politiche che vadano in questa direzione.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’amministratore unico della
scuola umbra di amministrazione pubblica, Joseph Flagiello, che ha ospitato
e promosso l’iniziativa nell’ambito delle attività formative regionali: “La
scuola è al fianco della Regione in questo percorso strategico. Formare,
coinvolgere, ascoltare è oggi più che mai essenziale per garantire
politiche pubbliche efficaci e aderenti alla realtà. Il nostro obiettivo è
rafforzare le competenze, creare reti tra i professionisti, rendere
l’innovazione concreta. Il Piano socio sanitario regionale è una grande
occasione di cambiamento, e oggi ne abbiamo posto un tassello importante”.
A illustrare i contenuti del Piano è stata la direttrice regionale Daniela
Donetti, che ha ribadito l’importanza di una pianificazione integrata e
partecipata fondata su dati oggettivi. Interventi anche delle dirigenti
Paola Casucci e Valentina Battiston, dei direttori di distretto Emilio
Paolo Abbritti e Simonetta Antinarelli. I lavori sono proseguiti nel
pomeriggio con sei tavoli tematici, strutturati con la metodologia
Metaplan, per raccogliere proposte operative.
Il nuovo Piano prevede la riorganizzazione del sistema territoriale con
l’implementazione delle strutture previste dal DM 77/2022 e dal D.Lgs.
62/2024. Il Distretto socio-sanitario diventa fulcro della programmazione,
mentre nuove figure professionali come l’Infermiere di Famiglia, lo
Psicologo di base e il Fisioterapista di comunità lavoreranno in équipe con
i medici di medicina generale. Fondamentale il ruolo del Terzo Settore,
coinvolto attraverso gli strumenti della co-programmazione e
co-progettazione. Il sistema informativo sarà un ecosistema digitale
integrato, con il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, la telemedicina e
l’Intelligenza Artificiale per migliorare presa in carico, interventi e
monitoraggio.
Il convegno ha visto il contributo scientifico di Asiquas – Associazione
italiana per la qualità dell’assistenza sanitaria e sociale – con
l’intervento del segretario nazionale Giorgio Banchieri. Il percorso
proseguirà con incontri nei territori, restituzione dei risultati dei
tavoli e l’attivazione di una piattaforma digitale per la partecipazione
pubblica.