
(AGENPARL) – Fri 04 July 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Siracusa
COMUNICATO STAMPA
04/07/2025
GdiF SIRACUSA: ESEGUITE 4 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI
CONFRONTI DEI VERTICI DI UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO
OPERANTE A SIRACUSA, ISOLA DI ORTIGIA
In data odierna, su disposizione di questa Procura Distrettuale della Repubblica i Carabinieri e i Finanzieri dei
Comandi Provinciali di Siracusa dalle prime luci dell’alba, coadiuvati nella fase esecutiva da personale dello
Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi e da unità
cinofile antidroga e antivaluta della Guardia di Finanza di Siracusa e Catania stanno dando esecuzione a quattro
ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione
Distrettuale Antimafia etnea nei confronti di altrettanti soggetti, poiché appartenenti, a vario titolo, a
un’associazione di stampo mafioso radicata nel noto centro turistico di Ortigia in Siracusa.
Le attività investigative, condotte dal 2021 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siracusa e dal Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della
Procura della Repubblica di Catania, hanno consentito di acquisire, allo stato degli atti e ferma restando la
presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, l’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza in
ordine alla costituzione e all’operatività di un’emergente associazione per delinquere di stampo mafioso.
Al vertice della neo costituita consorteria criminale sarebbe stato individuato tale Orazio SCARSO, con
precedenti penali rilevanti, già elemento apicale del clan Bottaro-Attanasio, il quale, si sarebbe imposto quale
figura egemone nel panorama delinquenziale locale e avrebbe esercitato il controllo del territorio attraverso
sistematiche condotte intimidatorie e violente, quali lesioni personali aggravate, estorsioni e rapine finalizzate ad
acquisire la gestione e il controllo di alcune attività.
Le indagini avrebbero altresì permesso di acquisire elementi in ordine al fatto che l’organizzazione avrebbe
esercitato un capillare e sistematico controllo su diversi settori economici strategici dell’isola, in particolare
quelli rivolti all’erogazione di alcuni servizi ai turisti.
Sono emersi episodi di violenza, minaccia ed estorsione che sarebbero stati perpetrati ai danni dei titolari di
alcune attività commerciali situate in aree ad altissima affluenza turistica, nonché l’imposizione del cosiddetto
“pizzo” ai proprietari dei noti servizi “ape calessini”, utilizzati dai turisti di tutto il mondo per visitare il centro
storico.
Dall’attività investigativa sarebbe emersa la solidità del vincolo associativo tra i sodali e la capacità di questi
ultimi di esercitare un’efficace pressione intimidatoria attraverso la violenza fisica, elementi che avrebbero
alimentato un diffuso clima di paura e omertà, tanto tra le vittime quanto all’interno della comunità locale.
Il gruppo criminale, oltre a perseguire finalità criminali proprie, avrebbe offerto anche un vero e proprio servizio
di “recupero crediti” per conto di soggetti estranei alla criminalità locale. I mandanti, consapevoli della brutalità
del sodalizio, si sarebbero rivolti a esso per costringere, con la forza, terzi debitori a soddisfare le proprie pretese
economiche. Le vittime, sottoposte a minacce, violenze fisiche e spoliazioni forzate di beni, sarebbero state
spesso costrette a cedere per timore di ritorsioni. Numerosi sarebbero stati gli episodi censiti in tal senso, tutti
caratterizzati da una violenza estrema, che sarebbe stata perpetrata, talora, anche in presenza di donne e minori.
Le indagini avrebbero permesso di accertare la significativa disponibilità di armi in possesso del sodalizio,
sottoposte nel tempo a sequestro. Tra queste, figurerebbero non solo armi comuni da sparo, come pistole e fucili,
ma anche esplosivi ad alto potenziale – in particolare una gelatina dotata di innesco – con caratteristiche tali da
renderla altamente pericolosa.
Contestualmente, sono stati eseguiti mirati accertamenti di natura patrimoniale, mediante l’analisi approfondita
dei rapporti finanziari, conti correnti, depositi e altre forme di disponibilità. Le risultanze di tali verifiche
avrebbero evidenziato una rilevante sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati e l’effettivo tenore di vita
tenuto dai soggetti indagati, che lascerebbe ritenere l’impiego sistematico di ingenti risorse di origine illecita.
Le indagini patrimoniali avrebbero consentito di accertare, infatti, che taluni membri dell’organizzazione
avrebbero tentato di sottrarre i beni mobiliari, immobiliari e le partecipazioni economiche all’aggressione
ablativa, mediante l’intestazione fittizia a soggetti compiacenti – tra cui familiari, conviventi o prestanome – con
l’intento di dissimulare la reale titolarità degli stessi, acquistati con i proventi delle attività illecite.
Le attività, svolte nel rispetto delle attribuzioni funzionali e delle competenze operative dei Reparti co-delegati,
oltre all’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti delle figure che avrebbero avuto
ruoli apicali nella organizzazione criminale di stampo mafioso, hanno portato al sequestro preventivo di beni
mobili, immobili ed attività commerciali del valore di oltre un milione di euro, con l’immediata immissione in
possesso di un amministratore giudiziario nominato ad hoc al fine di salvaguardare la continuità aziendale e le
esigenze occupazionali, nonché all’iscrizione, complessivamente, nel registro degli indagati, di 26 soggetti. Nel
corso delle contestuali operazioni di perquisizione locale, sono stati inoltre sequestrati quasi 40.000 euro in
denaro contante e sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.
Siracusa, 4 luglio 2025
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