
L’amministrazione statunitense aveva informato in anticipo le autorità ucraine della decisione di sospendere alcune consegne militari, secondo quanto dichiarato da Tammy Bruce, portavoce del Dipartimento di Stato americano, in risposta ai recenti sviluppi sulle relazioni Washington-Kiev.
Durante una conferenza stampa, Bruce ha contestato le affermazioni secondo cui la notizia sarebbe giunta come una sorpresa per il governo ucraino: “Direi che non è corretto. Le nostre linee di comunicazione con l’Ucraina sono sempre state solide”, ha affermato.
Senza entrare nei dettagli su chi avesse comunicato ufficialmente la notizia, la portavoce ha sottolineato che si è trattato di una decisione discussa e condivisa all’interno dei canali ufficiali, data “l’importanza strategica di questo progetto per gli Stati Uniti”. Bruce ha invitato a non trarre conclusioni affrettate: “Credo che dovremmo essere cauti nel giudicare la natura di quanto appena accaduto, considerando il nostro impegno nei confronti del Paese ucraino”.
Ha poi ribadito che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “è impegnato a raggiungere una risoluzione pacifica del conflitto ucraino”, sottolineando l’interesse della Casa Bianca nel promuovere un processo di pace stabile e duraturo.
La dichiarazione segue un rapporto del New York Times secondo cui Washington avrebbe sospeso la fornitura di diversi sistemi d’arma, tra cui missili intercettori per i sistemi di difesa aerea Patriot, munizioni GMLRS, missili guidati Hellfire, sistemi portatili Stinger e altre armi chiave per l’Ucraina. In seguito a queste rivelazioni, il Ministero degli Esteri ucraino ha convocato l’Incaricato d’Affari statunitense a Kiev per chiedere chiarimenti formali.