
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 02/07/2025, ore 16:00
Consiglio
Lavori Consiglio: KOSTAIVE-Zapomeran 2, Gaza, Biodiversità
**Mozioni di Vita, Gruppo verde, Freie Fraktion. Iniziato il tempo della maggioranza.**
In replica all’intervento di Kompatscher di questa mattina, Holzeisen ha evidenziato che il collega Ploner aveva detto che non si ha bisogno di questa sostanza e che essa è stata autorizzata per gli adulti, aggiungendo però che anche i bambini possono entrarvi in contatto. Negli USA la sostanza non è stata autorizzata, in Giappone sì, e si è rilevato u n aumento della mortalitá con l’inizio della campagna vaccinale. Ha ribadito che Kostaive ha un RNA che si propaga nell’organismo e si diffonde nell’ambiente, e precisato che in Alto Adige arrivano persone da tutto il mondo: la Giunta si sarebbe dovuta attivare, senza lasciare questo compito a una singola consigliera; la Provincia ha competenza legislativa sull’utilizzo del vaccino, ma suo presidente non esercita la propria responsabilità. La mozione è stata votata per parti separate e nominalmente, e respinta: le premesse con 5 sì, 18 no e 1 astensione, il punto (1) con 5 sì, 19 no e 2 astensioni, il (2), il (2.1), il (2.2), il (2.3) e il (2.4) ciascuno con 5 sì, 20 no e 2 astensioni.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha quindi presentato la Dobbiamo parlare di Gaza (presentata dai conss. Foppa, Rohrer, Oberkofler il 13/06/2025), affinché il Consiglio della provincia autonoma di Bolzano (1) riconoscesse, seguendo l’esempio di Toscana, Sardegna, Umbria, Emilia-Romagna e Puglia, la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, riaffermando con forza la prospettiva dei “due popoli, due Stati”, e incaricasse la Giunta provinciale: (2) di sostenere, in tutte le sedi nazionali e internazionali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, la protezione civile di Gaza e la fine delle violazioni nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia di Gaza; (3) di condividere la presente mozione con il Comune di Bolzano e gli altri Comuni altoatesini, la regione Trentino-Alto Adige e il Commissariato del Governo, affinché le auspicate pressioni istituzionali possano esprimersi in ogni sede opportuna, locale, nazionale e internazionale, inclusa la Ripartizione Europa della Provincia Autonoma di Bolzano; (4) di dichiarare la fondamentale disponibilità della Provincia di Bolzano ad accogliere temporaneamente persone particolarmente vulnerabili dalla Striscia di Gaza – soprattutto donne, bambini e malati – nell’ambito di un corridoio sanitario umanitario. Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano infine delibera di appellarsi agli e alle rappresentanti della Provincia nel Parlamento Italiano ed Europeo al fine di: (5) sostenere in sede nazionale ed europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violazioni in Cisgiordania; (6) richiedere la liberazione immediata dei prigionieri politici nelle prigioni israeliane, fra cui operatori umanitari e l’europarlamentare Rima Hassa. Foppa ha evidenziato la necessitá di parlare della questione anche se il consiglio provinciale non ha competenze, aggiungendo che spesso il dibattito in merito è polarizzante, ma tutti si è d’accordo sul fatto che il conflitto è degenerato, e anche l’Europa, e l’Italia quale uno dei Paesi i n cui è nato il nazifascismo, ha una responsabilità storica verso quanto avviene oggi nella striscia di Gaza. Il 7 ottobre 2023 si è verificato un massacro barbarico, e questo va detto, e non va minimizzato; il conflitto poi si è ampliato e sono intervenuti altri stati, e l’Europa non capisce quale può essere il proprio ruolo. Gli attacchi alle persona in coda per il cibo ricordano la guerra di Sarajevo, migliaia di persone hanno perso la loro casa e la loro esistenza e non saranno in grado di costruirsi un futuro. Nel frattempo, anche i Paesi lontani sono coinvolti, e l’Italia ha deciso di aumentare le spese militari. Tutto questo fa nascere interrogativi sul diritto internazionale. Importante non è chiedersi chi ha ragione in questo conflitto, ma cosa è giusto e cosa è sbagliato, e la guerra contro la popolazione civile di Gaza che è senza colpe è sbagliata. Foppa ha poi fatto riferimento a un emendamento, cofirmato da Harald Stauder (SVP), che trasformava la parte impegnativa al fine di incaricare la Giunta di sostenere, in tutte le sedi nazionali e internazionali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas e la protezione della popolazione civile di Gaza, e di esprimersi a favore di un pieno e indefettibile rispetto del diritto internazionale; rivolgere un appello agli e alle rappresentanti della provincia di Bolzano nel Parlamento italiano ed Europeo affinché difendano questa posizione; impegnarsi a organizzare una giornata dedicata alla politica internazionale, alla quale invitare in qualità di relatori e relatrici, esperti ed esperte, ONG, rappresentanti con delega alla politica estera nonché scienziati e scienziate.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che la causa di questi conflitti – Gaza, Ucraina, Jugoslavia – sono conflitti non risolti. In merito alla questione in esame, condivide l’idea che Israele sia in quest’area l’unico Paese che corrisponde a valori democratici, d’altra parte la palestina ha un diritto al proprio stato: lo stato israeliano lo occupa da anni senza interventi internazionali. Ora si rimane inermi mentre la popolazione civie muore di fatto ed è sotto attacco, quetso è inconcepibile e non ha nulla a che fare con l’antisemitismo. Se nonvengono permessi gli aiuti, questa è una forma diversa di genocidio. Egli ha quindi sostenuto la proposta, aggiungendo che la comunitá internazionale ha un’enorme responsabilità, dicendosi peró contrario al punto (4). Ha riferito che era stato chiesto di organizzare un viaggio di studio in Israele, chiedendo di discuterne in seduta dei capigruppo.
Paul Köllensperger (Team K) ha ricordato che 5 regioni hanno proposto il riconoscimento dello stato di Palestina, ma trattandosi di 5 regioni di sinistra per contrapporre destra e sinistra questo puó essere usato pretestuosamente, anche se la causa è condivisibile. giuto è che si interventa a Roma per sostenere il riconosicmento dello Stato Palestinese, come da lui proposto in Conisglio regionale.
Quando in momenti difficili si mette a tacere l’umanitá ci si rende responsabili,, ha deto Waltraud Deeg (SVP), evidenziando il rischio di abituarsi alla tragedia e definendo inaccettabili gli attacchi alla popolazione in coda per gli aiuti. vanno messi in atto i principi del diritto internazionale concordati giá 200 anni fa.
Quale giurista, Renate Holzeisen (Vita) ha detto di dover sostenere che il diritto internazionale non esiste più de facto; gaza è un campo di battaglia e l’Europa non solo è passiva, ma anche parte attiva, basta guardare l’atteggiamento di von der Leyen o della Germania il cui cancelliere Merz dice che “Israele sta facendo il lavoro sporco” riferendosi ai bombardamenti in Iran. La politica internazionale non può continuare in questo modo altrimenti si arriverà a un terzo conflitto mondiale.
Il diritto internazionale viene citato solo in relazione ai palestinesi, quello dello stato di israele a esistere non viene mai citato, ha evidenziato Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia), ricordando la costituzione di tale Stato quale risarcimento per quanto subito dagli Ebrei, e il fatto che 5 Stati arabi confinanti gli abbiano dichiarato guerra giá il giorno successivo alla sua costituzione. Hamas è un partito terrorista palestinese, da cui partono gli attentati terroristici in tutto il mondo, e quello del 7 ottobre è stato finanziato anche dall’Iran: è da lì che si è creata una reazione che molti dicono ingiustificata, ma quale sarebbe la proporzione quando vengono ammazzate famiglie, civili e anziani dopo un sequestro dei mesi nei tunnel? Non avrebbe votato l’emendamento se non nel punto relativo alla giornata dedicata, dove devono essere ascoltate tutte le campane.
Harald Stauder (SVP) ha ricordato di aver visitato molte volte Israele, tornando sempre con sensazioni diverse: l’ultima volta, gennaio 2023, aveva pensato che si poteva trovare un accordo, per via del ripristino dei collegamenti aerei con paesi arabi. A fine 2023 poi il terribile attacco, e da lì i terribili eventi con immagini che sconvolgono tutti e che, sì, ricorda Sarajevo per l’utilizzo di aiuti umanitari come strumento di guerra. L’emendamento presentato si basa sul diritto dello Stato israeliano di esistere e del rispetto del diritto internazionale.
Nessuno pensa che lo Stato d’Israele non abbia diritto di esistere, ma il diritto internazionale deve valere per tutti, ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher, e tutto quanto sta succedendo adesso non è in linea con il diritto internazionale, cosí come gli insediamenti illegali. Vero è che esso viene violato molte volte, ma l’alternativa è l’anarchia: bisogna impegnarsi tutti affinché si torni a rispettare questo diritto. Ci vuole un’ONU più forte, che sia in grado di farlo rispettare; la mozione dice che non si può semplicemente girarsi dall’altra parte. Non ha senso chiedersi chi ha cominciato per primo, e nessuno dice che Israele non abbia diritto di esistere, ma è ammissibile anche criticare il suo modo di agire. La Giunta sosterrà la mozione, e si augura di organizzare la giornata di politica internazionale, nell’auspicio che la soluzione Due popoli e due stati possa essere attuata. Non è ammissibile nemmeno che ci siano Stati che minacciano apertamente Israele. Foppa ha definito il dibattito un esercizio di posizione, evidenziando quanto è importante scegliere bene le parole e ascoltare, senza mai stancarsi di negoziare a partire dal minimo di consenso. Importante è prendersi tempo per discutere del tema ascoltando chi conosce il conflitto. La mozione subemendata è stata messa in votazione per parti separate: respinte le premesse con 8 sì, 17 no e 6 astensioni, la parte dispositiva è stato approvato con 29 sì e 2 no.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha quindi presentato la Biodiversità lungo i bordi delle strade (presentata dal cons. Leiter Reber il 13/06/2025), con la quale proponeva di incaricare la Giunta provinciale (EMENDATA) (1) di gestire il verde delle strade statali e provinciali in Alto Adige nonché le scarpate lungo i corsi d’acqua nell’ottica della biodiversità autoctona, di alternare la pacciamatura e di agevolare la creazione di prati fioriti per gli insetti (2) di mettere a dimora, lungo le strade statali e provinciali, arbusti autoctoni che producono bacche e arbusti per il riparo dei volatili con la funzione di barriere antirumore, da gestire nel rispetto della biodiversità; (3) di creare appositi corridoi tra biotopi lungo le vie di comunicazione e gli argini dei fiumi nonché di verificare in quali punti sia utile creare corridoi faunistici.; e di incaricare il presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano coinvolgendo esperti/e e i/le capigruppo (4) di pubblicare un opuscolo informativo, in cui sono descritti i vari habitat, sono elencati gli alberi, i cespugli e i prati fioriti per insetti considerati ecologicamente importanti, si informa sulle specie invasive, sia contenuto un vademecum destinato ai Comuni dell’Alto Adige che offra indicazioni e consigli pratici per la creazione di aree verdi ecologicamente significative, per una mirata protezione dal caldo negli spazi pubblici grazie alle isole di alberi e piante.Leiter Reber ha sottolineato che i bordi delle strade, le scarpate e gli argini dei fiumi sono biotopi fondamentali per innumerevoli animali e piante, tanto che nelle valli densamente popolate e intensamente coltivate dell’Alto Adige il verde stradale è diventato per molte specie uno degli ultimi corridoi di collegamento. Il valore ecologico di queste aree può essere incrementato notevolmente attraverso una gestione mirata, curando il verde stradale e le siepi come elementi di collegamento intervenendo come disposto nella parte impegnativa della mozione.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha detto che si tratta di una mozione verde che non si puó non approvare, stanti anche le minacce alla biodiversitá, come la sesta morìa di massa secondo gli scienziati. Si sosterrà la mozione.
Anche Paul Köllensperger (Team K) ha apprezzato la mozione, che permette di tutelare la biodiversità senza sforzi troppo grandi. Si tratta di 2.000 ha, che non è poco. Ottima è l’idea dei corridoi verdi, così come quella di un opuscolo informativo per imparare a distinguere tra piante invasive e piante autoctone.
L’ass. Daniel Alfreider ha chiarito che la mozione è talmente verde da non essere realizzabile; il Servizio strade sta giá seguendo l’indicazione di utilizzare una miscela di sementi locali, diverse a seconda dell’altitudine, e da anni opera un gruppo di lavoro con esperti al fine di produrre proposte su progetti di rinaturalizzazione. sono stati svolti progetti pilota, compresa la creazione di prati fioriti lungo le strade. Il punto (1) è già attuato, in quanto al (2), si tratta di un’attività regolamentata in maniera specifica dal Codice della Strada. Negli arbusti si insediano spesso anche parassiti dannosi per l’agricoltura. I ponti faunistici sono previsti in diversi punti, alcuni sono già in fase di realizzazione. Esistono già opuscoli informativi sul tema predisposti dai vari uffici. Falciare invece che trinciare richiederebbe un impiego maggiore di personale, e per motivi di sicurezza i lavori a bordo strada devono essere eseguiti velocemente. L’ass. Peter Brunner ha fatto riferimento a materiale informativo già esistente, che si intende mettere a disposizione anche online. Andreas Leiter Reber ha detto che ci si arrampicava sugli specchi per respingere la mozione, considerando che l’opuscolo citato da Brunner non era facilmente individuabile nel web e non conteneva ciò che lui aveva proposto. Inizialmente intendeva incaricare il Consiglio dell’opuscolo, ma la stessa Giunta aveva fatto presente che sarebbe stato compito suo. Votata nominalmente, la mozione è stata respinta con 14 sì e 16 no.
È poi iniziato il tempo riservato alla maggioranza.
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