
(AGENPARL) – Sun 29 June 2025 Arte: A Roma Megalomanie di Canemorto: deliri iconoclasti e imprese da Guinness nella Project Room della Fondazione Nicola Del Roscio
Fino a venerdì 18 luglio 2025, la Fondazione Nicola Del Roscio di Roma, in via Francesco Crispi 18, ospita Megalomanie, la nuova e monumentale incursione del collettivo CANEMORTO. La mostra, a cura di Davide Pellicciari e Carlotta Spinelli, è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 17.30, e si inserisce nel ciclo sperimentale della Project Room, dedicato a interventi che superano la forma tradizionale dell’esposizione.
Attivo dal 2007, Canemorto è un trio di artisti italiani che ha scelto l’anonimato come fondamento della propria pratica. Indossano maschere, comunicano in un idioma inventato e si presentano come emissari di una divinità canina chiamata Txakurra, fonte mistica della loro energia creativa. L’intero universo Canemorto si costruisce come una macrostoria in evoluzione, in cui realtà e finzione si fondono, dando vita a un linguaggio visivo che mescola ironia, mitologia postmoderna e critica del sistema dell’arte.
L’esposizione Megalomanie si apre con la prima italiana del lungometraggio scritto e interpretato dal trio, diretto da Marco Proserpio e sonorizzato da Matteo Pansana. Il film, prodotto in occasione della personale a Villa Arson di Nizza, è un viaggio iniziatico e surreale alla ricerca dell’“Œuvre Absolue”: l’opera d’arte perfetta, capace di generare consenso universale. Tra profanazioni, alchimia e grottesca esaltazione, Canemorto mette in scena il proprio culto artistico con feroce autoironia. L’incontro con gli artisti, che introdurranno la proiezione parlando nel loro linguaggio misterioso, sarà tradotto da Giulia Gaibisso, studiosa e interprete del “canemortese”.
Il cuore della mostra, tuttavia, è un’impresa titanica: la realizzazione delle stampe calcografiche più grandi al mondo, tentativo pensato per entrare nel Guinness World Record. Un nuovo cortometraggio documenta questa sfida megalomane, nella quale la produzione artistica si confonde con il gesto estremo, la performance e la provocazione mediatica.
In linea con la filosofia della Project Room — un dispositivo curatoriale nato nel 2019 per dare spazio a progetti autonomi, flessibili e non convenzionali — Canemorto ha trasformato gli spazi della Fondazione in un vero e proprio laboratorio narrativo in evoluzione, dove ogni intervento è parte di un racconto più ampio, delirante e perfettamente coerente nella sua assurdità.
Nel corso degli anni, Canemorto ha portato il proprio linguaggio visivo e performativo in gallerie e istituzioni internazionali, tra cui il Macro di Roma, la Triennale di Milano, il Centre d’Art Contemporain Villa Arson di Nizza, l’American Academy di Roma, lo Studio Cromie di Grottaglie, il Centre Culturel Jean-Cocteau di Parigi e la FIFTY24MX Gallery di Città del Messico. La loro pratica non si limita alla pittura o al video, ma si estende anche a editoria, moda, musica, installazione e performance, in una continua ibridazione di linguaggi e formati. Ogni progetto è un nuovo episodio della loro saga — tragicomica, ossessiva e profondamente contemporanea.