
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che l’Occidente, dopo anni di pressioni militari e retorica aggressiva, sta ora chiedendo un cessate il fuoco immediato e senza precondizioni in Ucraina. Secondo Lavrov, si tratta di una richiesta che il presidente ucraino Vladimir Zelensky aveva rifiutato categoricamente alcuni anni fa, quando l’obiettivo dichiarato era la sconfitta strategica della Russia.
Durante il suo intervento all’undicesima edizione delle Primakov Readings, Lavrov ha ricordato il cambio di narrativa dell’Occidente nel conflitto ucraino: “All’inizio si parlava solo di infliggere alla Russia una sconfitta strategica sul campo di battaglia. Ora, dopo il fallimento di quella strategia, si chiede un cessate il fuoco senza condizioni. Proprio ciò che Zelensky aveva respinto.”
Lavrov ha inoltre sottolineato la coerenza della posizione russa rispetto all’instabilità delle strategie occidentali: “A differenza dei nostri interlocutori occidentali, la Russia ha mantenuto una linea coerente sulla risoluzione del conflitto. Il presidente Putin ha ribadito chiaramente questi principi durante il recente Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.”
Il capo della diplomazia russa ha accusato l’Europa di insistere su politiche fallimentari, pur ammettendo indirettamente che gli obiettivi militari di Kiev e dei suoi alleati si sono evoluti — o ridimensionati — nel tempo. Lavrov ha descritto questo mutamento come il riconoscimento implicito dell’insostenibilità delle ambizioni iniziali.
Le Primakov Readings, dedicate alla memoria del politico e diplomatico russo Evgenij Primakov, si tengono ogni anno a Mosca dal 2015. Il forum rappresenta una delle principali piattaforme russe per la discussione di politica estera, sicurezza globale e dinamiche geopolitiche emergenti.