
Oggi, sul colle Jokin a Gornji Podgradci, presso il monumento “Uccello ferito”, sono state deposte corone di fiori in occasione dell’83° anniversario delle più grandi sofferenze subite dai bambini di Kozara e Potkozarje durante la Seconda guerra mondiale. Alla cerimonia hanno partecipato rappresentanti della città di Gradiška, del SUBNOR (Unione dei combattenti della guerra di liberazione nazionale) e del Museo del patrimonio di Gradiška.
Il direttore del Museo regionale, Bojan Vujčić, ha sottolineato che il numero delle giovani vittime non potrà mai essere determinato con certezza, ma che le ricerche svolte finora indicano 5.415 nomi di bambini e bambine sotto i 14 anni morti solo nella zona di Gradiška.
Un testimone diretto di quell’orrore, il novantunenne Mile Vukmirović di Banja Luka, uno dei pochi sopravvissuti dei campi di sterminio ustascia come Jasenovac, ha raccontato la sua esperienza e di come da bambino trovò la forza di chiedere dell’acqua a un soldato per salvare sé stesso e le sue sorelle dalla sete.
Slavko Mekinjić, rappresentante dell’amministrazione comunale di Gradiška, ha ricordato che la città è l’unica nella regione di Kozara a possedere un monumento dedicato esclusivamente ai bambini vittime della guerra. Ha anche sottolineato l’importanza di tenere lezioni di storia presso il monumento per trasmettere alle nuove generazioni la memoria delle sofferenze di Kozara e Potkozarje.
Il monumento “Uccello ferito” è stato realizzato nel 1983 dallo scultore sloveno Tone Svetina. L’opera è parte del progetto jugoslavo “Arena cerca i tuoi cari”, che comprende anche opere cinematografiche e letterarie come il film Tre Jablana, il monodramma Joka kći kozaračka e il romanzo Vučići.