
(AGENPARL) – Mon 26 May 2025 [cid:db7f03a8-393f-403c-b32a-68a02921b829]
26 maggio 2025
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Tra le rocce antichissime delle isole Lofoten, alla ricerca dei segreti dell’idrogeno (e dell’acqua)
Una missione scientifica dell’Università di Bologna, nell’ambito del progetto ERC DeepSeep, raggiungerà l’estremo nord della Norvegia per studiare una porzione di crosta terrestre vecchia di oltre un miliardo di anni e ricostruire l’origine dell’idrogeno geologico, che potrebbe aver favorito la nascita della vita sul nostro pianeta e che potrebbe rivelarsi una nuova risorsa energetica pulita
In missione tra i fiordi spettacolari delle isole Lofoten, nell’estremo nord della Norvegia, per svelare i segreti di due elementi fondamentali nell’evoluzione della vita sul nostro pianeta: l’idrogeno naturale e l’acqua. La spedizione, in partenza per la città di Narvik, è guidata da un gruppo di geologi del DeepCarbon Lab dell’Università di Bologna, insieme a studiosi dell’Università di Oslo, e si svolge nell’ambito del progetto DeepSeep, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche (ERC).
“Il nostro obiettivo è cercare tracce di come l’idrogeno si è evoluto sulla Terra, dalla sua forma molecolare più semplice e energetica alla sua combinazione più stabile con l’ossigeno, da cui nasce l’acqua”, spiega Alberto Vitale Brovarone, professore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna, che guida il progetto DeepSeep. “Alle isole Lofoten possiamo studiare queste trasformazioni all’interno di una porzione di crosta terrestre vecchia di oltre un miliardo di anni, ma estremamente ben conservata”.
Lo studio dell’idrogeno geologico e della sua evoluzione può aprire nuovi orizzonti in direzioni diverse. Guardando al passato antichissimo potrebbe infatti aiutarci a capire com’è nata la vita terrestre, guardando al presente potrebbe offrire elementi chiave per comprendere come si sviluppano i terremoti, e guardando al futuro potrebbe rivelarsi una nuova fonte di energia pulita per le attività umane.
“La storia dell’idrogeno naturale nella crosta terrestre è ancora poco chiara, e coinvolge rocce e minerali antichissimi, o addirittura minerali che si sono estinti durante la storia della Terra per poi rinascere, come il ghiaccio”, dice Brovarone. “Oggi, infatti, ci sono ghiacciai e calotte polari, ma in diversi momenti della storia della Terra, il pianeta era probabilmente privo della forma cristallina della molecola di H2O: il ghiaccio”.
Il progetto DeepSeep si occupa della genesi dell’idrogeno naturale a grandi profondità e quindi e degli idrocarburi leggeri abiotici, in particolare il metano (CH4), attraverso le interazioni tra rocce profonde e fluidi geologici nella crosta terrestre. Una caratteristica, questa, che differenzia gli idrocarburi abiotici dagli idrocarburi fossili, che formano ad esempio il petrolio o il carbone, e che sono di origine biologica. Testimonianze dei processi di formazione dell’idrogeno naturale si trovano in rari lembi antichi riportati in superficie dai movimenti tettonici, come in Groenlandia, in Mongolia, nel Nord America e, appunto, in Norvegia.