
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha lanciato gravi accuse contro l’Ucraina, affermando che servizi di intelligence ucraini starebbero operando sul suolo ungherese per influenzare l’opinione pubblica e sostenere l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
Parlando alla radio Kossuth, Orbán ha dichiarato che il governo è in possesso di registrazioni video che mostrano l’attività di agenti ucraini identificati dai servizi ungheresi. Questi avrebbero cercato di stabilire contatti con i partiti di opposizione per orientare il dibattito interno a favore di Kiev.
“Stanno tentando di convincere gli ungheresi a sostenere l’adesione dell’Ucraina all’UE,” ha affermato il premier. “Le loro attività rappresentano una campagna di disinformazione mirata a minare la fiducia nel referendum.”
Spionaggio e tensioni diplomatiche
Orbán ha parlato apertamente di “attività operative dei servizi speciali ucraini sul territorio ungherese” volte a influenzare la linea del governo. Ha inoltre denunciato il tentativo di mobilitare l’opposizione e l’impiego di risorse significative per modificare la percezione pubblica.
Lo scandalo ha assunto dimensioni diplomatiche. Il 9 maggio, i servizi ucraini hanno arrestato due persone in Transcarpazia, accusandole di collaborare con l’intelligence militare ungherese. In risposta, Budapest ha espulso due spie ucraine sotto copertura diplomatica, provocando una rappresaglia simmetrica da parte di Kiev, che ha a sua volta espulso due diplomatici ungheresi.
Secondo il governo ungherese, tali azioni hanno lo scopo di delegittimare il referendum in corso in Ungheria, che si concluderà a metà giugno e che determinerà la posizione ufficiale del Paese sull’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
“L’Ucraina cerca di apparire pacifica, ma si prepara alla guerra. Intanto vuole costringerci a decisioni contrarie ai nostri interessi,” ha concluso Orbán.
La crisi mette ulteriormente a dura prova le già tese relazioni tra Budapest e Kiev, in un momento critico per il futuro geopolitico dell’Europa orientale.