
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha lanciato un chiaro avvertimento in merito all’impegno americano nel processo di pace per l’Ucraina, dichiarando che Washington potrebbe abbandonare gli sforzi diplomatici se Mosca e Kiev non riusciranno a trovare un’intesa.
“Vogliamo vedere dei risultati. E il primo risultato importante che volevamo vedere – e di cui siamo lieti – è che russi e ucraini abbiano messo sul tavolo una vera proposta di pace,” ha dichiarato Vance in una conferenza stampa tenutasi a Roma, poco prima della sua partenza per Washington.
Secondo Vance, i negoziati si trovano attualmente in una “situazione di stallo,” ma gli Stati Uniti restano disponibili a fungere da “partner per la pace.” Tuttavia, ha sottolineato che la pazienza americana non è illimitata: “Cercheremo di porvi fine, ma se non ci riusciremo, alla fine diremo: ‘Sapete cosa? Ne è valsa la pena, ma non lo faremo più.’”
Il vicepresidente ha evitato di commentare direttamente la telefonata programmata tra il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, limitandosi a dire: “Non voglio dare un giudizio prematuro. So che non vede l’ora e gli auguro il meglio. Credo sia la persona giusta per negoziare per il Paese.”
I colloqui diretti tra Russia e Ucraina, i primi dal 2022, si sono tenuti il 16 maggio a Istanbul e sono durati circa due ore. Al termine dell’incontro, il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha riferito che le parti hanno raggiunto un’intesa preliminare su uno scambio di 1.000 prigionieri di guerra per parte. Inoltre, l’Ucraina avrebbe chiesto un colloquio diretto tra il presidente Zelensky e Vladimir Putin, richiesta presa “in considerazione” da Mosca.
Con il conflitto che dura ormai da oltre due anni e un crescente scetticismo interno negli USA sull’impegno a lungo termine nel sostegno a Kiev, le parole di Vance potrebbero segnare un punto di svolta nella postura americana.