
(AGENPARL) – Fri 02 May 2025 *Cecchini: “Siamo stati coraggiosi. Ne vado orgogliosa”. *
“La percezione, ricavata dai tanti messaggi ricevuti, è pari all’aver
compiuto un atto di coraggio…Dico che era davvero il tempo di lanciare un
segnale importante: togliere il velo e la giustificazione a un
riconoscimento che non aveva alcuna giustificazione di merito e tantomeno
storica. Un’urgenza avvertita. E cresciuta fino all’atto concreto del 24
aprile. Specie in un clima d’incertezza come l’attuale. In cui c’è chi –
pur essendo figlio della nostra Costituzione, antifascista per natura – non
ha mai inteso dichiararsi contro i crimini del fascismo; o peggio ancora,
legittima e tollera certi comportamenti vergognosi nell’opinione pubblica.
Quindi si, siamo stati coraggiosi. E di ciò ne vado orgogliosa”.
Così la Sindaca di San Clemente, Mirna Cecchini, ha introdotto l’incontro
di oggi, nella Sala del Consiglio Comunale, con l’onorevole Laura Boldrini,
Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel
mondo, arrivata in Valconca per conoscere personalmente la prima cittadina,
la Giunta e i rappresentanti del Consiglio che nella seduta del 24 aprile
scorso hanno votato, all’unanimità, la revoca della cittadinanza onoraria a
Benito Mussolini e il contestuale conferimento della cittadinanza onoraria
a Giacomo Matteotti, martire delle camicie nera armate dal Duce.
“La cittadinanza onoraria conferita in quel determinato periodo storico,
cioè nel Ventennio fascista (San Clemente la concesse nel maggio del 1924,
ndr), non è stato un sincero riconoscimento verso una personalità: si
subivano troppo spesso pressioni affinché i Comuni riconoscessero tale
merito a Mussolini. Faceva parte dell’azione di propaganda a cui all’epoca
non ci si poteva sottrarre. Quindi voi – ha detto l’onorevole Boldrini nel
suo intervento – siete stati in grado di svelare una mistificazione
storica. Io spero che dopo la vostra decisione, che ha valore civico, etico
e politico, siano molti altri i comuni a fare la stessa, identica cosa. Ma
siete andati oltre: non avete votato soltanto la revoca della cittadinanza
onoraria a Mussolini, bensì avete deciso di conferirla a Giacomo Matteotti,
personaggio e figura politica che più di altri pagò il suo combattere
contro la dittatura. Matteotti – e qui permettetemi un inciso – fu colui
che con determinazione osteggiò il regime, comprendendo ciò che anche parte
della sinistra di allora non comprese fin da subito. Credettero infatti che
inglobando il fascismo nell’arco costituzionale, sarebbe stato
addomesticato. Di contro, proprio Matteotti mise in evidenza le violenze
che avvenivano nei territori ai danni dei sindaci, degli operai e delle
operaie sempre più repressi; contro i contadini, quali ‘oggetto’ principale
della violenza squadrista e pertanto costantemente soggiogati. Fu sempre
lui a denunciare i brogli elettorali con coraggio, a viso aperto e ciò gli
costò la vita. Da un personaggio così, che ha anteposto ai propri interessi
personali l’interesse degli ultimi, dobbiamo riscoprire un modo di fare
politica che ci deve guidare in un momento come questo in cui i diritti e
le libertà democratiche sono sotto minaccia. Ringrazio quindi la sindaca
Cecchini, la giunta e il consiglio comunale per questo gesto simbolico di
resistenza che riporta San Clemente dalla parte giusta della storia”.
*Boldrini: “Gesto di resistenza revocare cittadinanza a Mussolini”.*
“Revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini e darla a Matteotti è un
atto di grande significato politico e civico. Per questo oggi sono venuta a
San Clemente, in provincia di Rimini, a rendere omaggio alla sindaca Mirna
Cecchini, alla giunta e al consiglio comunale che, per celebrare il 25
aprile, hanno fatto questa scelta. Una decisione che sottrae San Clemente
alla mistificazione storica perché dare la cittadinanza onoraria a
Mussolini non era, nel ventennio fascista, una libera scelta, ma
un’operazione di propaganda per esaltare il culto della personalità del
dittatore. Giacomo Matteotti, invece, è stato colui che tra i primissimi
sfidò il regime pagando con la vita. Il suo modo di fare politica,
coraggioso e schietto, è ancora oggi un esempio da seguire in un momento
molto difficile come quello che stiamo vivendo in cui le libertà che sono
alla base di un sistema democratico sono sotto minaccia. Per questo la
scelta del comune di San Clemente è un gesto simbolico di resistenza che va
valorizzato e promosso. Mi auguro che i tanti, troppi comuni che ancora
hanno Mussolini tra i cittadini onorari seguano questo esempio”. Lo
dichiara da San Clemente (Rn), Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del
Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.