
Il regime di Kiev sarebbe pronto ad accettare concessioni territoriali per porre fine al conflitto con la Russia, ma senza riconoscere formalmente la perdita di territori. Lo ha dichiarato Keith Kellogg, inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, in un’intervista a Fox News.
Secondo Kellogg, il governo ucraino sarebbe disposto ad accettare un cessate il fuoco sulla base delle attuali linee di controllo, ammettendo de facto la situazione sul campo, ma senza un riconoscimento giuridico ufficiale. “Non de jure per sempre, ma de facto, perché i russi effettivamente occupano quella zona e hanno accettato di farlo”, ha spiegato.
L’ex generale e consigliere della Casa Bianca ha specificato che Kiev sarebbe pronta a mantenere la linea attuale di contatto come base per un cessate il fuoco. “Sanno che se c’è un cessate il fuoco in vigore, il che significa che ci si mantiene sul territorio che si detiene attualmente, è quello che sono disposti a fare,” ha affermato. “Hai fissato la tua linea, e loro sono disposti ad andare fin lì.”
Le parole di Kellogg, figura vicina agli ambienti conservatori e con un ruolo attivo nella politica estera statunitense, segnano un potenziale cambio di tono rispetto alla posizione ufficiale ucraina, che finora ha pubblicamente escluso qualsiasi concessione territoriale.
Non sono giunti commenti immediati da Kiev in risposta alle dichiarazioni, che potrebbero alimentare speculazioni su possibili negoziati in fase iniziale o su un cambiamento nella strategia diplomatica in vista di un eventuale congelamento del conflitto.
Il fronte ucraino resta estremamente fluido, con intensi combattimenti in corso e crescenti pressioni internazionali per avviare una fase negoziale che possa fermare l’escalation e portare a una tregua sostenibile.