
(AGENPARL) – Wed 30 April 2025 PAOLO JARRE A GIU’ LA MASCHERA” (RADIO 1 RAI):
“LUDOPATIA COLPISCE GIOVANI CALCIATORI PERCHE’ HANNO
TEMPO LIBERO, MOLTI SODI E POCHE PASSIONI PER QUALCOSA
CHE NON SIA IL CALCIO”
Roma, 30 aprile 2025
“La ludopatia colpisce i calciatori perché si tratta di giovani maschi. Già questo è un
fattore di rischio strutturale di attività rischiose. Sono ragazzi che hanno un sacco di
tempo libero, hanno molti soldi e hanno poche passioni e interessi per un qualcosa
che non sia il calcio. Tutte quelle che sono le esperienze dei giovani acculturati a loro
mancano. In genere sono chiusi in casa e in albergo, perché altrimenti verrebbero
assaliti dai tifosi. Tutto questo messo insieme fa sì che hanno un fattore di rischio
aggiuntivo”. Lo ha affermato il medico Paolo Jarre, già direttore del Dipartimento di
patologia delle dipendenze dell’Asl Torino3 e terapeuta del calciatore Niccolò
Fagioli, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai),
condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Ludopatia ci risiamo: nel calcio ma non
solo”.
“Questi ragazzi non scommettono per fare soldi, ma per passare il tempo all’inizio.
Poi piano piano diventa un comportamento problematico e patologico.
L’immediatezza del responso rispetto alla scommessa, fa sì che sia immediata la
scarica di dopamina, che ha lo stesso effetto di una droga. Poi c’è la facilità di
accesso, con una disponibilità 24 ore su 24. Tutto questo messo insieme determina un
meccanismo simile a quello dell’assunzione di una sostanza stupefacente. Ci sono
persone che sono più vulnerabili, che facilmente incrementano progressivamente
l’interesse che va a incrementare molte ore la giornata. E quindi anche persone come
i calciatori finiscono per investire nel gioco d’azzardo più di quello che hanno”.
Paolo Jarre ha ricordato che l’uso dei social e del cellulare crea dipendenza. “Quando
ero ragazzo giocare denaro era considerata una delle cose peggiori che potesse fare
un ragazzo”, ha detto il medico, “La responsabilità dello Stato è importante. C’è poi
un dato biologico. Il maschio è deputato a compiere le attività più rischiose.
L’evoluzione ha fatto si che i maschi fanno le cose più pericolose e più stupide
proprio perché hanno un’inclinazione biologica a questo. Poi c’è la necessità di farsi
vedere. Anche l’eccessiva sottolineatura dell’illegalità di questi fenomeni riduce la
responsabilità dell’offerta di gioco fatta sul fronte legale. Ci sono i calciatori
problematici e patologici, e ci sono quelli che non lo sono”.
Quanto alla pubblicità Jarre ha spiegato che “sicuramente sappiamo che in Italia in
teoria dall’estate 2018 la pubblicità del gioco d’azzardo è proibita. Ma se andiamo
allo stadio vediamo banner a bordo campo, giocatori che ci dicono di informarci su
questo sito, senza pubblicizzare la scommessa. Per cui è pubblicità occulta. L’altro
aspetto sicuramente è che l’espansione del gioco d’azzardo se non si pongono dei
limiti quantitativi all’offerta rischia di diventare illimitata. Lo scorso anno il fatturato
è stato di 160 miliardi di euro solo sul gioco legale. Il costo del servizio sanitario
nazionale è di 140 miliardi di euro”.