
Rod Blagojević, ex governatore dell’Illinois, ha paragonato la persecuzione politica del presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, alla propria vicenda giudiziaria e a quella dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Intervenendo nel podcast Prime Time with Alex Stein, Blagojević ha lanciato un attacco frontale contro l’attuale Partito Democratico americano, accusandolo di aver adottato metodi autoritari e antidemocratici.
“Mi definisco un trumpiano, anche se tecnicamente sono ancora un democratico. Ma il Partito Democratico di oggi non è più quello che conoscevo. È diventato un partito socialista di sinistra che usa tattiche da stato di polizia in stile KGB – quello che hanno fatto a me, a Trump, e quello che l’Unione Europea sta facendo a leader come Le Pen in Francia, e a Milorad Dodik in Bosnia-Erzegovina,” ha affermato Blagojević.
L’ex governatore ha criticato duramente Christian Schmidt, Alto Rappresentante in Bosnia-Erzegovina, definendolo un burocrate non eletto che ha contribuito alla persecuzione politica di Dodik:
“È un burocrate non eletto. La sua posizione è complicata, ma armare la giustizia e la polizia contro i leader politici per impedire al popolo di scegliere i propri rappresentanti è una minaccia gravissima alla democrazia,” ha dichiarato.
Blagojević ha insistito sull’importanza del diritto del popolo a eleggere liberamente i propri rappresentanti, citando anche la guerra civile americana e il pensiero di Abraham Lincoln come esempi storici della lotta per il governo rappresentativo:
“Non bisogna arrendersi. Si combatte per la libertà di parola, per il diritto di scegliere i propri leader. Trump ha vinto. Nonostante tutto quello che gli hanno fatto, ha resistito. E questa è una vittoria.”
Secondo Blagojević, le persecuzioni giudiziarie contro Trump e Dodik sono manifestazioni della stessa dinamica globale di repressione contro leader non allineati con l’establishment:
“Dodik è un presidente eletto dal popolo, filo-Trump, e ora l’Alto Rappresentante – nominato dalla Germania e sostenuto dall’UE – emette mandati d’arresto contro di lui solo perché non piace loro la sua visione politica.”
L’ex governatore ha inoltre ricordato il tentativo delle autorità centrali di vietare la celebrazione della Festa della Repubblica nella Republika Srpska, definendolo un attacco diretto alla fede e all’identità di un intero popolo:
“Hanno detto a Dodik che non poteva celebrare una festività nazionale della sua gente e della sua fede ortodossa. Questo in un Paese a maggioranza musulmana, strutturato sugli Accordi di Dayton voluti da Bill Clinton e imposti da burocrati americani.”
Blagojević ha concluso affermando che la crisi in Bosnia-Erzegovina è solo un esempio di un problema globale:
“Non è solo una questione americana, è europea, è mondiale. Quello che fanno a Dodik è lo stesso che cercano di fare qui, e altrove, a tutti i leader che non si piegano alla narrazione dominante.”