
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha fortemente criticato la visita del ministro tedesco per l’Europa e il clima, Anna Lirmann, a Banja Luka, definendola un atto di interferenza politica nei processi interni della Bosnia-Erzegovina e della Republika Srpska. Secondo Dodik, l’intento di Lirmann era quello di sottovalutare ulteriormente la Repubblica Serba, e il governo della Republika Srpska ha quindi deciso di comunicarle che non era la benvenuta.
“Le loro intenzioni sono cattive,” ha dichiarato Dodik in un incontro con i giornalisti a Banja Luka. “Almeno per quanto riguarda l’attuale governo tedesco, che se ne andrà tra pochi giorni. Questo ministro fa parte del governo verde uscente, che può essere equiparato ai fascisti di Hitler, per quanto riguarda il loro atteggiamento nei nostri confronti,” ha aggiunto Dodik, criticando duramente l’amministrazione tedesca.
Dodik ha spiegato che le autorità della Republika Srpska erano venute a conoscenza della visita di Lirmann solo quando l’opposizione ne ha parlato pubblicamente, e che la reazione del governo è stata tempestiva. “Non le abbiamo vietato l’ingresso, ma le abbiamo detto che non era la benvenuta. Le abbiamo detto gentilmente di non indugiare, di non svolgere alcuna attività e di non interferire negli affari interni della Bosnia-Erzegovina e della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina,” ha precisato il presidente.
Lirmann, ha sottolineato Dodik, è stata accusata di aver cercato di parlare solo con l’opposizione, ignorando la rappresentanza della maggioranza popolare della Republika Srpska, il che è stato interpretato come un tentativo di “interferire”. “Che cos’è questo se non interferenza?” ha detto Dodik, definendo la visita di Lirmann un esempio di “vecchi trucchi” da parte della politica tedesca, ormai in declino in Europa. Secondo lui, Lirmann è arrivata a Banja Luka solo per “guadagnarsi da vivere” prima che lasciasse il suo incarico.
Dodik ha anche commentato la gestione della situazione da parte delle forze dell’ordine locali, sottolineando che la polizia ha seguito i protocolli per farla partire senza creare problemi, ma facendola comunque andare via. “La polizia ha utilizzato dei protocolli per lasciare la Republika Srpska. Si è preparata per bene, ha fatto i bagagli ed è partita, e non c’è stato nessun problema,” ha dichiarato Dodik.
Inoltre, ha affrontato la questione delle sanzioni che gli impediscono di entrare in Germania, insieme al presidente del Parlamento Nenad Stevandić e al primo ministro della Republika Srpska Radovan Višković. Dodik ha affermato di non essere minimamente preoccupato delle restrizioni tedesche, sottolineando che i “libertari austriaci” continuano a sostenere il Partito della Libertà della Republika Srpska e lui stesso. “Gli austriaci sanno ancora una volta che noi sosteniamo il più grande partito politico del Paese, il Partito della Libertà, e loro sostengono noi,” ha detto Dodik.
Infine, ha posto una domanda provocatoria: “Come possono altri partiti politici venire qui e sostenere l’opposizione, quando ad altri è proibito venire in Austria e sostenere la loro opposizione?” Questo, secondo lui, dimostra l’ipocrisia di coloro che criticano la Repubblica Srpska senza rispettare le stesse regole internazionali che cercano di imporre.
In conclusione, Milorad Dodik ha ribadito la posizione della Republika Srpska nel difendere la propria indipendenza e sovranità contro qualsiasi interferenza esterna, e ha accusato il governo tedesco e i suoi alleati interni di lavorare per minare la stabilità della Repubblica Serba.