
Il capo della diplomazia europea, Kaya Kallas, ha esortato oggi la Russia a dimostrare buona fede accettando un cessate il fuoco in Ucraina, in un appello volto a porre fine al conflitto che dura ormai da tre anni.
Durante una conferenza stampa, Kallas ha dichiarato che tra le iniziative che Mosca potrebbe adottare per dimostrare la propria volontà di pace ci sono “il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia e il rilascio dei prigionieri di guerra”. La restituzione dei minori, trasferiti illegalmente secondo le accuse di Kiev e delle organizzazioni internazionali, rappresenterebbe un segnale chiaro della volontà di Mosca di intraprendere negoziati costruttivi.
Le dichiarazioni della diplomatica estone sono giunte in vista di un incontro cruciale tra i ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Madrid, dove il tema centrale dell’agenda è proprio la guerra in Ucraina e le possibili soluzioni diplomatiche per mettere fine alle ostilità.
Oltre all’appello rivolto alla Russia, Kallas ha anche esortato gli Stati Uniti a intensificare la pressione sul Cremlino affinché metta fine al conflitto. “Solo attraverso una chiara e forte posizione internazionale possiamo spingere Mosca a valutare seriamente la possibilità di un accordo di pace”, ha affermato.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha ribadito la necessità che la Russia dia una risposta inequivocabile agli Stati Uniti circa la sua reale disponibilità a porre fine alla guerra. “Non possiamo negoziare nel vuoto: servono impegni concreti e verificabili”, ha sottolineato Barrot.
Un altro tema centrale nel dibattito europeo è la possibilità di inviare forze di mantenimento della pace in Ucraina, una proposta avanzata da Francia e Regno Unito. Sul punto, il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha dichiarato che la decisione finale spetta al governo ucraino. “Saranno Kiev e il suo presidente a stabilire se e quando consentire la presenza di forze straniere sul proprio territorio”, ha precisato Sikorski, sottolineando che qualsiasi intervento dovrà avvenire nel pieno rispetto della sovranità ucraina.
Mentre la diplomazia europea cerca di accelerare i negoziati e la pressione sulla Russia aumenta, resta da vedere se il Cremlino risponderà positivamente agli appelli per un cessate il fuoco o se il conflitto continuerà a protrarsi, con gravi conseguenze per la stabilità del continente.
