
(AGENPARL) – ven 31 gennaio 2025 COMUNE di MIRANO
Città Metropolitana di Venezia
COMUNICATO STAMPA
Mirano, 31 gennaio 2025
La Città di Mirano non dimentica: scoperta un’insegna in
memoria delle famiglie Jesurum e Levis e di coloro che li
accolsero a Zianigo
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, nella piazza G.D. Tiepolo a Zianigo si è
svolta la cerimonia di scopertura di un’insegna in ricordo di Arrigo Jesurum e delle figlie Jole e
Marisa, che proprio nella frazione miranese trovarono rifugio per sfuggire dalle persecuzioni
razziali prima di essere prelevati il 7 novembre 1944, poi deportati dai nazifascisti e non fecero più
ritorno.
La loro storia è riemersa di recente grazie alla pubblicazione de “Il diario di mio padre: dalla caduta
del fascismo alla Liberazione / Renzo Levis”, in cui Sandra Levis ha raccolto le memorie del padre
che, con il fratello Guido e la madre Irma Jesurum (sorella di Arrigo) trovò rifugio a Zianigo, prima
presso la famiglia Benuti e poi presso i Ragazzon. Le tragiche vicende delle due famiglie ebree
veneziane sono descritte anche nel diario inedito di Clementina (Tiussi), l’altra figlia di Arrigo
Jesurum che insieme alla sorella Ileana sfuggì casualmente all’arresto.
«Abbiamo riportato a Zianigo una storia del nostro territorio. Una storia di riscoperta, una storia di
dolore ma anche di accoglienza: la storia delle famiglie Levis e Jesurum, nascoste e protette a
Zianigo tra il 1943 e il 1944. Alcuni di loro furono raggiunti dall’odio e dalla barbarie nazifascita e
non tornarono. È in loro onore, per la loro memoria e per quella di coloro che li nascosero con
coraggio e generosità, rischiando la propria vita, che abbiamo apposto l’insegna commemorativa
nella piazza di Zianigo. Qui, dove una parte della loro storia si svolse e che non sarà più
dimenticata», ha affermato il Sindaco di Mirano Tiziano Baggio, che ha scoperto l’insegna insieme
all’Assessora alle Politiche per l’istruzione e per la pace Maria Francesca Di Raimondo e ad altri
rappresentanti della Giunta e del Consiglio Comunale.
Una cerimonia resa ancor più significativa dall’intervento di alcuni studenti e studentesse della
classe 5LC del liceo “Majorana – Corner”, che hanno letto dei brani tratti dai diari di Renzo e Tiussi
e proposto le loro riflessioni su questi eventi.
Ad ascoltarli c’erano anche gli alunni e le alunne della scuola primaria “V. Alfieri” di Zianigo, che
lo scorso anno ha svolto un prezioso lavoro di ricerca e di raccolta di testimonianze su quanto
accadde, con il supporto di Maria Teresa Sega dell’IVESER e del professor Enzo Guanci,
realizzando degli elaborati esposti fino al 31 gennaio nella Biblioteca comunale, dove è consultabile
anche “Il Diario di Renzo, mio padre”.
«Grazie alla scuola primaria “Alfieri” e al liceo “Majorana – Corner”, che hanno raccolto la storia
delle famiglie Levis e Jesurum e l’hanno consegnata alla comunità affinché sia memoria viva», ha
concluso l’Assessora Di Raimondo.
Sono intervenuti anche i familiari dei sopravvissuti, Sandra Levis e Massimo Demma Jesurum,
figlio di Clementina.
Presenti i rappresentanti delle Forze dell’ordine, del Centro per Pace per la Legalità Sonja Slavik,
dell’ANPI e il parroco di Zianigo don Ruggero Gallo, che al termine della cerimonia ha suonato le
campane.
orario da lunedì a venerdì 8.45-12.00; giovedì 15.00-16.45
COMUNE di MIRANO
Città Metropolitana di Venezia
NOTE a cura di Maria Teresa Sega
Marisa (Venezia 1929) e Jole Jesurum (Venezia 1926) furono arrestate a Zianigo di Mirano il 7
novembre 1944, assieme al padre Arrigo. Rinchiusi nelle carceri di Venezia, vennero poi trasferiti
nella Risiera di San Sabba a Trieste. Di qui furono deportati il 28 novembre 1944 nel lager di
Ravensbruck, in Germania.
Marisa e Jole furono in seguito trasferite al lager di Bergen Belsen.
Jole morì a Bergen Belsen il 1° gennaio 1945. Marisa morì in luogo ignoto il 22 agosto 1945.
Il padre Arrigo Jesurum (Venezia 1886) non fece più ritorno dal lager di Ravensbruck. Il suo corpo
non è mai stato trovato.
Le sorelle Marisa, Jole, Clementina (Tiussi) e Ileana (Lea) Jesurum e Renzo Levis sono cugini: la
madre di Renzo, Irma Jesurum, è sorella del padre Arrigo.
Renzo, ingegnere, non potendo esercitare la professione a causa delle Leggi razziali del 1938,
insegnò fisica e disegno nella Scuola ebraica fino all’a.s. 1942-43.
Dopo l’8 settembre la famiglia – Renzo, il fratello Guido e la madre – si trasferirono a Zianigo, un
paese a 4 chilometri da Mirano. Anche gli Jesurum si trasferirono a Zianigo; Arrigo durante il
giorno tornava a Venezia per lavorare.
Guido nel novembre ’43 si recò a Milano e da qui a Varese nel tentativo di trovare un passaggio per
la Svizzera, che risultò impossibile. Tutta la famiglia Levis-Jesurum tentò di nuovo il viaggio a
Milano, e da qui ad Abbiate e Varese, il 5-6 dicembre ‘43, sentendosi in pericolo dopo aver saputo
dei rastrellamenti ed arresti degli ebrei a Venezia, ma anche questa volta senza riuscirsi. Tornati a
Zianigo cercarono una sistemazione più sicura. L’amico Vittorio Carraro trovò a Renzo un rifugio
in una casa tra i campi, presso Gigio ed Emma Benuti ed il figlio Egidio, dove venne raggiunto da
Tiussi, mentre la zio Arrigo e le altre tre figlie erano a Zianigo. Renzo si recava spesso nella casa
dei vicini, i Ragazzon, una grande famiglia dai quali poi si trasferì. Continuava a dare lezioni a
bambini e ragazzi figli di contadini di diverse età e anche alla cugina Lea: nel diario si autodefinisce
“maestro rurale”.
Il 25 aprile ’44 lo zio Arrigo volle recarsi al comando SS per regolarizzare la sua posizione razziale
di ebreo misto e ottenere documenti con cui poter viaggiare, ma venne arrestato e dopo qualche
tempo liberato. Il 6 novembre Lea, ragazza irrequieta e ribelle, dopo un diverbio col padre, fuggì
con la valigia. Tiussi andò a Venezia a cercarla e la trovò a casa della cugina Luciana Asta. Il
giorno dopo – 7 novembre ’44 – Marisa, Jole e il padre Arrigo vennero arrestati, Tiussi e Lea, che
erano a Venezia, si salvarono.
Dopo la guerra Renzo riprese la professione di ingegnere e insegnò matematica e fisica al Liceo
Marco Polo. Nel 1948 sposò Speranza Ragazzon, la nipote dei contadini che lo avevano ospitato.
Il diario di Renzo (dei giorni che vanno dal 25 luglio 1943 all’aprile 1945), un quaderno nero dalla
scrittura fitta e disegni a matita, rimase tra le sue cose finché la figlia Sandra decise di pubblicarlo
per ricordare quei fatti e anche “per ringraziare tutte le persone dal cuore grande che hanno aiutato
la mia famiglia, quando altri voltavano le spalle, per indifferenza o per paura” (Sandra Levis Reali,
“Il diario di mio padre: dalla caduta del fascismo alla Liberazione”).