
Il Primo Ministro groenlandese, Mute Egede, ha riaffermato con fermezza che la Groenlandia non ha alcuna intenzione di diventare parte degli Stati Uniti, nonostante il rinnovato interesse del presidente eletto americano Donald Trump verso l’isola artica. In un’intervista recente, Egede ha sottolineato che la Groenlandia desidera continuare la sua stretta collaborazione con Washington, ma sempre mantenendo la propria autonomia e identità.
Un partner forte, ma non americano
“Faremo sempre parte della NATO. Saremo sempre un partner forte per gli Stati Uniti. Siamo vicini stretti e lo siamo stati negli ultimi 80 anni”, ha dichiarato Egede. “Ma vogliamo anche essere chiari: non vogliamo essere americani. Non vogliamo far parte degli Stati Uniti, ma vogliamo una forte cooperazione con loro”.
La Groenlandia, un territorio autonomo della Danimarca, ha un rapporto consolidato con gli Stati Uniti attraverso la NATO e il Trattato di Difesa della Groenlandia del 1951. Quest’ultimo ha portato alla creazione della base aerea di Thule, ora rinominata Pituffik Space Base, che svolge un ruolo strategico nella regione artica per il sistema di allerta missilistica e il controllo delle attività nell’area.
Trump e l’interesse per la Groenlandia
Il presidente eletto Donald Trump ha recentemente rinnovato l’idea che gli Stati Uniti debbano acquisire la Groenlandia, sostenendo che l’isola rappresenti una risorsa strategica fondamentale per proteggere la sicurezza nazionale da minacce cinesi e russe. Non è la prima volta che Trump avanza tale proposta: nel 2019, durante il suo primo mandato presidenziale, aveva espresso l’intenzione di acquistare l’isola, suscitando reazioni di forte rifiuto sia dai funzionari groenlandesi che danesi.
Le recenti dichiarazioni di Trump del 7 gennaio hanno fatto eco a quelle del passato, ma la risposta da parte della Groenlandia e della Danimarca rimane invariata. Entrambi i governi hanno liquidato l’idea come assurda, riaffermando la sovranità dell’isola.
Un territorio autonomo con diritto all’indipendenza
La Groenlandia, pur essendo formalmente parte della Danimarca, gode di un’ampia autonomia dal 1979 e ha il diritto legale di dichiarare l’indipendenza tramite referendum. Questo status le consente di gestire gran parte delle sue politiche interne, mentre la Danimarca mantiene il controllo su difesa e affari esteri.
Dal punto di vista strategico, l’isola artica è sempre più al centro delle attenzioni globali, sia per le sue risorse naturali sia per la sua posizione strategica nell’Artico, una regione di crescente competizione geopolitica tra Stati Uniti, Russia e Cina.
Il futuro della collaborazione
Nonostante le proposte provocatorie di Trump, la Groenlandia ha ribadito la sua volontà di collaborare strettamente con gli Stati Uniti nell’ambito della NATO e di altri accordi bilaterali. Tuttavia, il messaggio del Primo Ministro Egede è chiaro: la Groenlandia è e resterà autonoma, determinata a mantenere il controllo del proprio destino.
Questa presa di posizione non solo riafferma la sovranità dell’isola, ma evidenzia anche l’importanza crescente dell’Artico come regione strategica nel panorama globale, dove la Groenlandia continuerà a giocare un ruolo cruciale.