(AGENPARL) – gio 16 gennaio 2025 *Comunicato Stampa Vertenze con l’Azienda Ospedaliera di Padova, la
denuncia della FP Cgil Padova Fp Cgil Padova: “Due vertenze che danno il
segno di quanto poco vengono considerati infermieri e OSS dell’Azienda
Ospedaliera di Padova”*
Conferenza stampa stamane presso la Cgil di Padova dei rappresentanti
sindacali della Fp Cgil Padova – la Segretaria Generale, Alessandra Stivali
e il Segretario Provinciale, Alfredo Sbucafratta – coadiuvati dall’Avv.
Barbara Margherita che per conto del sindacato sta seguendo due vertenze
che coinvolgono due unità operative molto importanti (e composte da
numerose lavoratrici e lavoratori) nell’Azienda Ospedale-Unità di Padova.
“La prima vertenza – spiega la Segretaria Generale Alessandra Stivali –
riguarda il personale infermieristico e gli OSS che operano nei Pronto
Soccorso Centrale e dell’Ospedale Sant’Antonio a cui la Regione Veneto,
attraverso la ripartizione dei fondi nazionali assegnati dal Governo, ha
riconosciuto un incremento per il 2023 delle tariffe orarie relative alle
prestazioni aggiuntive. In pratica ogni Azienda sanitaria (ulss, Azienda
Ospedaliera) del territorio doveva rendicontare a Regione Veneto quanto
lavoro straordinario i dipendenti hanno effettuato nel 2023, potendo così
usufruire di un incremento di queste risorse fino a 50 euro l’ora lordi per
il periodo di lavoro aggiuntivo. Accettare tale incremento significava però
ammettere che, in sostanza, vi è una carenza di personale, altrimenti non
si spiega per quale motivo i dipendenti siano costretti a fare più ore. Una
realtà scomoda ma pacifica, accettata da tutte le aziende ospedaliere del
Veneto, anche dall’USL 6, ma incredibilmente non dall’Azienda Ospedaliera
di Padova che infatti, ha rinunciato a questi fondi per i primi 6 mesi del
2023, ma solo per gli infermieri e gli OSS e non per i medici. Una
decisione inesplicabile che ci ha fatto letteralmente saltare sulla sedia e
che ci ha costretto ad iniziare la vertenza coinvolgendo l’Avv. Barbara
Margherita. Ecco perché abbiamo voluto verificare nel dettaglio insieme
alle delegate e delegati del personale che opera nei Pronto Soccorso quante
ore di straordinarie sono state fatte nel Pronto Soccorso del Giustinianeo
e dell’Ospedale Sant’Antonio ed il risultato è che di ore ne erano state
fatte parecchie, ben 2028 ore. A quel punto, vista la volontà dell’Azienda
Ospedaliera di non procedere alla loro distribuzione, abbiamo dovuto
rivolgerci all’Avv. Barbara Margherita che nell’agosto del 2024 ha fatto
una richiesta all’Ispettorato del Lavoro per cercare di smuovere le acque e
dopo parecchie insistenze siamo venuti a sapere che le risorse erano
arrivate ma che l’Azienda Ospedaliera, nell’attesa di decidere quali
criteri adottare per distribuirli, le teneva accantonate. Si tenga presente
che si tratta di denaro insufficiente a coprire tutte le ore di
straordinario effettuato, le trattative sono state molto complicate e di
fatto si sono concluse con un mancato accordo perché riteniamo che l’Az.
Ospedaliera introduca dei criteri di distribuzione che secondo noi non sono
corretti. Nonostante questo l’Azienda Ospedaliera ha già detto che
procederà ugualmente”.
“Tutto questo – conclude Alessandra Stivali – sarebbe molto grave e
soprattutto è la dimostrazione di come l’Azienda Ospedaliera ignori la
difficile situazione in cui si trovano molti suoi dipendenti che, non a
caso, continuano a lasciare il posto di lavoro per orientarsi verso altre
realtà in cui invece si sentono maggiormente valorizzati. E decisioni come
questa non migliorano certo la situazione, anzi”.
“Un mancato riconoscimento – aggiunge il Segretario Provinciale della Fp
Cgil Padova, Alfredo Sbucafratta – che colpisce anche gli infermieri e gli
OSS che accompagnano i malati nei trasporti nei vari reparti dell’Azienda
Ospedaliera a cui viene negata l’indennità di malattie infettive,
nonostante nelle loro mansioni entrino spesso in contatto con pazienti
provenienti proprio da quel reparto e siano costretti, per il tipo di
lavoro che svolgono, ad entrarvi. Una questione che riguarda anche, per
esempio, i fisioterapisti che addirittura si trovano spesso nella
situazione di dover anche fare massaggi e trattamenti su soggetti che hanno
una malattia infettiva. E pensare che stiamo parlando di 4 euro lordi l’ora
in più, mica di cifre astronomiche. Eppure l’Azienda Ospedaliera pretende
di destinare solo al personale che lavora nel reparto malattie infettive,
come se fossero gli unici ad entrare in contatto con questo genere di
pazienti. Una decisione ottusa che non tiene conto della realtà dei fatti
contro cui non smetteremo di batterci. Inoltre, come se non bastasse,
stiamo anche verificando l’applicazione dell’art. 106, comma 5, per il
pagamento maggiorato delle ore svolte durante i festivi infrasettimanali,
come per esempio è stato l’ultimo Natale caduto di mercoledì. Ebbene, dai
primi riscontri, risulterebbe che non a tutti è stata applicata la
maggiorazione e questo sarebbe veramente, oltre che clamoroso, davvero
inaccettabile”.
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