Il Segretario Generale Girolamo Foti ha dichiarato: “In vent’anni di contratti ho assistito a confronti, dibattiti, dichiarazioni. In funzione pubblica, invece, ho visto una platea di sindacalisti del comparto difesa e sicurezza in silenzio, senza microfoni, mentre gli unici a parlare erano i ministri di questo governo. Chi si è opposto al contratto ha dovuto subire in silenzio, affrontando avvii di procedimenti disciplinari e inchieste formali, come è successo nel mio caso.”
Una Scelta Rivoluzionaria cosi Foti ha definito la decisione di ITAMIL “rivoluzionaria”, aggiungendo:
“Non siamo disposti a tradire le aspettative dei nostri colleghi. Questo contratto rappresenta il peggior accordo degli ultimi vent’anni, con risorse totalmente insufficienti e inadeguate rispetto alle esigenze dei militari e delle loro famiglie.”
Non possiamo accettare un contratto che ignora richieste fondamentali come l’adeguamento degli straordinari alle Forze di Polizia, la revisione delle indennità e la riforma del sistema previdenziale. Si tratta di interventi indispensabili per garantire equità e dignità ai lavoratori in divisa.”
Foti evidenzia inoltre una disparità di trattamento economico: “Alle Forze dell’Ordine e al Soccorso Pubblico sono stati destinati 100 milioni di euro per gli straordinari, mentre al comparto Difesa ne sono stati promessi solo 20 milioni.”
La mancata firma del contratto comporterà alcune limitazioni per ITAMIL, tra cui una possibile esclusione dalle trattative di secondo livello sul FESI (Fondo Efficienza Servizi Istituzionali). Tuttavia, il sindacato si riserva di agire presso il TAR contro eventuali decisioni discriminatorie, affermando:
“Non esiste alcun obbligo che costringa le organizzazioni sindacali a sottoscrivere un accordo che non condividono.”
Parallelamente, Girolamo Foti è stato oggetto di un avvio procedimenti disciplinari e di un’inchiesta formale per critiche pubbliche sulle condizioni alloggiative del personale dell’Operazione Strade Sicure a Torino, sulle differenze di trattamento economico in materia di straordinari rispetto alle Forze di Polizia e sulle risorse inadeguate del contratto.
Con molta probabilità questo aumento irrisorio provocherà l’aumento delle addizionali regionali e il conguaglio Irpef.
Non ci faremo preoccupano le pressioni ” abbiamo la coscienza serena”. La nostra missione è difendere i diritti dei nostri iscritti e del personale militare, anche a costo di subire pressioni e attacchi personali,” ha dichiarato Foti abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica italiana e difendiamo la costituzione.
ITAMIL ha avviato con lo Studio Legale Taffuri un ricorso gratuito per i suoi iscritti, mirato a recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi tre contratti e a valutare i danni causati dal blocco decennale degli stipendi.
Parallelamente, lo Studio Legale Conigliaro sta esaminando un possibile ricorso per condotta antisindacale, denunciando le limitazioni subite dal Segretario Generale e i danni arrecati al sindacato e ai suoi iscritti.
Conclude Foti “Abbiamo scelto di non piegarci e di rappresentare con dignità e coraggio le esigenze dei nostri colleghi. È il momento di unirsi e rafforzare la protesta. Invitiamo tutti i militari non iscritti a scegliere ITAMIL Esercito. Più cresciamo, più aumenta il nostro peso nelle trattative e la possibilità di cambiare un sistema che continua a penalizzare i militari e le loro famiglie.”
“Il 2025 sarà l’anno dei ricorsi, della giustizia e della lotta per i diritti dei militari italiani. Non tradiremo mai la fiducia di chi crede in noi. Combatteremo fino a ottenere il rispetto che i militari italiani meritano.”
Segreteria Generale e Presidenza Nazionale