
(AGENPARL) – gio 19 dicembre 2024 GIUSTIZIA, M5S: CANCELLARE SUBITO AVVISO DI ARRESTO, C’È EMERGENZA SICUREZZA
ROMA, 19 dic. – “L’avviso di arresto e l’interrogatorio preventivo previsti dalla legge Nordio sono una assurda follia, l’avevamo previsto ampiamente, lo abbiamo denunciato in un question time che ha ricevuto la solita risposta saccente e impreparata del ministro Nordio ed ecco che i fatti di cronaca ce ne stanno dando la triste conferma.
Quella a cui stiamo assistendo è una autentica emergenza che sta travolgendo la giustizia, la legalità e la sicurezza dei cittadini. Solo negli ultimi giorni abbiamo appreso che una persona indagata per traffico di eroina è scappata all’estero grazie al fatto che era stata avvisata dell’intenzione di arrestarla; che persone indagate per associazione a delinquere finalizzata ai reati fiscali si stavano organizzando per inquinare le prove e darsi alla fuga prima dell’interrogatorio e dell’arresto. Sono stati fermati solo grazie alle intercettazioni, quelle che il governo vuole bloccare dopo 45 giorni. Questa norma è così assurda che addirittura si deve passare per l’avviso di arresto e per l’interrogatorio preventivo, fissato a distanza di giorni dall’avviso, per chi, a Caserta, è accusato per la violenta rapina avvenuta a casa di un avvocato, che è stato sequestrato, legato e picchiato affinché cedesse ai rapinatori altro denaro oltre a quello già trovato dentro l’abitazione.
Questa norma è la definitiva umiliazione dei diritti delle vittime dei reati, espone le stesse vittime, chi testimonia e chi denuncia a ritorsioni e minacce e ovviamente è un portone spalancato per chi vuole darsi alla fuga. Giorgia Meloni la smetta di usare parole vuote e ipocrite sulla sicurezza e la lotta al crimine, presenti subito un decreto legge per cancellare questa vergogna per il nostro Paese e per i cittadini onesti”.
Lo affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle