Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un nuovo e inquietante avvertimento: i “centri decisionali” di Kiev potrebbero essere il prossimo obiettivo di attacchi missilistici russi, se l’Ucraina continuerà a colpire la Russia con armi fornite dall’Occidente. Nel suo discorso di giovedì mattina, Putin ha accusato gli Stati Uniti e i loro alleati di essere complici nell’escalation del conflitto, fornendo missili a lungo raggio a Kiev, che hanno già causato attacchi nell’entroterra russo.
Parlando durante una riunione dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) in Kazakistan, Putin ha messo in evidenza la potenza del nuovo missile balistico sperimentale russo, l’Oreshnik, che ha già catturato l’attenzione mondiale. La scorsa settimana, il missile è stato utilizzato per la prima volta contro l’Ucraina, colpendo la città di Dnipro. Anche se non trasportava una testata esplosiva, l’Oreshnik ha causato danni significativi grazie alla sola energia cinetica generata dall’impatto.
Putin ha descritto l’Oreshnik come un’arma senza eguali nel mondo, capace di raggiungere temperature di 4.000 gradi Celsius durante la sua discesa balistica. Secondo il presidente russo, un attacco multiplo di questi missili sarebbe devastante quanto un attacco nucleare, con il potenziale di ridurre una città in “polvere”. Tuttavia, ha assicurato che, per ora, tali missili trasporteranno esclusivamente esplosivi convenzionali.
La decisione di Kiev di utilizzare missili americani ATACMS e britannici Storm Shadow per colpire il territorio russo ha scatenato l’ira del Cremlino. Putin ha affermato che questi attacchi rappresentano un’escalation diretta del coinvolgimento occidentale nel conflitto. Ha ribadito che, nonostante i suoi numerosi avvertimenti, le forniture di armi all’Ucraina non si sono fermate, costringendo Mosca a pianificare ritorsioni più dure.
Secondo il leader russo, il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore stanno elaborando una nuova lista di obiettivi in Ucraina, che potrebbe includere installazioni militari, infrastrutture industriali e i principali edifici governativi di Kiev.
Nelle stesse ore del discorso di Putin, l’Ucraina ha denunciato un attacco russo su larga scala durante la notte, che ha colpito città come Kiev, Odessa, Kharkiv, Vinnytsia e Sumy. Secondo l’aeronautica militare ucraina, numerosi missili e droni sono stati intercettati, ma molti hanno raggiunto i loro obiettivi, causando danni significativi.
Inoltre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver utilizzato munizioni a grappolo per colpire la rete elettrica nazionale, definendo l’attacco una “escalation spregevole” e un atto di terrorismo.
Putin ha vantato la capacità dell’industria bellica russa di produrre una quantità di missili dieci volte superiore a quella di tutti i paesi NATO messi insieme. Sebbene questa affermazione sembri esagerata, mette in evidenza una sfida importante per l’Occidente: la necessità di aumentare la produzione di munizioni e armamenti, dopo decenni di riduzione delle capacità industriali militari.
Le nazioni NATO, che hanno ridotto drasticamente le loro risorse militari dopo la Guerra Fredda, ora si trovano a dover potenziare le linee di produzione per sostenere l’Ucraina in questo conflitto prolungato.
Putin ha avvertito che il continuo supporto occidentale all’Ucraina potrebbe portare a un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e dei loro alleati nel conflitto, con conseguenze imprevedibili. “Abbiamo ripetutamente avvertito che questa situazione avrebbe portato a un’escalation pericolosa”, ha dichiarato Putin, sottolineando che Mosca considera gli attacchi sul territorio russo come una linea rossa che non può essere ignorata.
Le sue parole, accompagnate da nuove minacce di attacchi mirati contro Kiev, sollevano timori di un ulteriore inasprimento del conflitto, che potrebbe trascinare la regione in una crisi ancora più profonda.