Il Grande Oriente d’Italia (GOI), istituzione storica e influente nel panorama massonico nazionale, attraversa una fase di profonda incertezza e di transizione dopo la recente ordinanza del Tribunale di Roma, che ha temporaneamente sospeso la proclamazione del nuovo Gran Maestro e l’installazione della nuova Giunta. Questo provvedimento cautelare rappresenta una misura significativa volta a garantire la corretta applicazione delle normative interne ed esterne, generando un ampio dibattito sia all’interno dell’istituzione che nell’opinione pubblica.
La decisione del Tribunale di Roma
L’ordinanza del Tribunale di Roma, pronunciata a seguito di un ricorso presentato da alcuni membri del GOI, ha portato alla sospensione, ex articoli 23, 3° comma del codice civile e 669 octies del codice di procedura civile, di alcune delle decisioni prese negli ultimi mesi:
Annullamento delle schede elettorali: Il Tribunale ha invalidato le delibere del Consiglio dell’Ordine Nazionale (CEN) riguardanti l’annullamento delle schede elettorali. Queste misure erano state introdotte per disciplinare le modalità di attribuzione dei voti e per risolvere le controversie in merito alle elezioni del Gran Maestro per il quinquennio 2024-2029.
Proclamazione del nuovo Gran Maestro: È stata sospesa l’efficacia dell’atto di proclamazione di Antonio Seminario come nuovo Gran Maestro, atto formalizzato dal Gran Maestro uscente Stefano Bisi lo scorso aprile a Rimini. Questa sospensione si estende anche al decreto di insediamento dei nuovi Dignitari, includendo il Gran Segretario e altre cariche di rilievo all’interno del GOI.
La decisione del Tribunale, inoltre, posticipa la liquidazione delle spese processuali alla conclusione del giudizio di merito.
Il dilemma della validità del voto: Questioni e obblighi
Uno dei nodi centrali nella disputa riguarda la validità dei voti espressi durante le elezioni e il ruolo del “talloncino antifrode.” Secondo il Tribunale, non esistono indicazioni statutarie che giustifichino l’invalidazione di una scheda qualora questa sia stata depositata con il talloncino antifrode intatto. Pertanto, l’invalidazione del voto per questa ragione risulta non conforme ai principi di democrazia interna e trasparenza elettorale.
La prassi interpretativa utilizzata per giustificare l’invalidazione delle schede risulta carente di valore giuridico e non può prevalere sui diritti degli elettori, né giustificare pratiche che rischiano di penalizzare voti validamente espressi. Spetta infatti all’ufficio elettorale il compito di rimuovere i talloncini antifrode e assicurare che i voti vengano correttamente raccolti e conteggiati. Questo approccio mira a salvaguardare il “favore voti,” ossia il principio secondo il quale ogni voto esprimibile deve essere riconosciuto, a meno che non sussistano violazioni procedurali esplicite.
Convocazione del CEN: Una nuova assemblea decisiva
A seguito dell’ordinanza, il CEN è stato convocato per il 9 novembre. La riunione, promossa dal membro Stincardini, mira a recepire e attuare le disposizioni del Tribunale per ristabilire la legittimità del processo elettorale e risolvere la disputa sui talloncini. La normativa prevede che, qualora alcuni membri del CEN tentino di boicottare la convocazione e non partecipino, i lavori dell’assemblea rimangano validi, a patto che venga comunque raggiunta la maggioranza necessaria.
È importante sottolineare che l’obiettivo della riunione del 9 novembre non sarà di rivalutare o rivedere eventuali contestazioni riguardanti altre sedi, come quelle di Albenga o Palermo. Il regolamento, come ribadito dal giudice, prescrive che tutte le contestazioni dovevano essere sollevate e risolte durante la fase elettorale circoscrizionale. In questa occasione, il CEN dovrà quindi limitarsi a conteggiare i voti senza interferire in ulteriori valutazioni o dubbi, e procedere al riconoscimento della vittoria del candidato Taroni, al quale verranno assegnati i voti relativi.
Verso la proclamazione del nuovo Gran Maestro: La via da seguire
Dopo il riconteggio e la regolarizzazione del voto, il CEN dovrà comunicare formalmente al Gran Maestro in carica, Stefano Bisi, i risultati definitivi. A sua volta, il Gran Maestro uscente dovrà procedere con la proclamazione ufficiale, in una specifica Gran Loggia, del nuovo Gran Maestro, conferendo un passaggio di potere conforme alle indicazioni dell’ordinanza.
Il GOI: Una transizione delicata e una prova di resilienza
Il GOI si trova ora a un bivio cruciale: da un lato deve rispettare l’ordinanza del Tribunale per mantenere la fiducia dei suoi membri e garantire il rispetto della legalità, dall’altro deve affrontare le profonde spaccature interne che questa crisi ha evidenziato. Oltre alle complesse questioni legali, il Grande Oriente d’Italia è chiamato a una riflessione più ampia sulla propria governance e sulla necessità di pratiche più trasparenti e condivise. La gestione della transizione sarà fondamentale per rafforzare la credibilità del GOI e dimostrare il suo impegno verso una democrazia interna robusta.
Conclusione
In conclusione, l’ordinanza del Tribunale di Roma ha aperto una fase di cambiamento nel Grande Oriente d’Italia, che ora deve affrontare i suoi nodi interni e le sfide che questa crisi ha sollevato. L’adozione delle disposizioni necessarie al rispetto del provvedimento cautelare non sarà solo un dovere formale, ma un’opportunità per il GOI di consolidare il proprio impegno verso la trasparenza e la legalità, elementi fondamentali per affrontare il futuro con maggiore solidità e coesione.
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