
(AGENPARL) – mar 29 ottobre 2024 Domani mattina, alle ore 10.00, si svolgerà la cerimonia per lo svelamento
della targa toponomastica dedicata ad Amedeo Guillet, cui verrà intitolato
il largo tra le vie Ammiraglio Rizzo e Giuseppe Cimbali, all’ottava
Circoscrizione.
Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e il
vicesindaco e assessore alla Cultura e Toponomastica Giampiero Cannella.
Parteciperanno anche i rappresentanti dell’Esercito e delle associazioni
d’Arma.
Antonella Di Maggio
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
__________________________
Note biografiche
Amedeo Guillet, nato a Piacenza nel 1909, fu ufficiale di cavalleria del
Regio Esercito, campione di equitazione (superò le selezioni per le
Olimpiadi di Berlino) e veterano della conquista dell’Etiopia nel 1936. Per
il servizio di prima nomina venne assegnato al reggimento “Cavalleggeri di
Monferrato”, dimostrando ben presto spiccate qualità militari e,
soprattutto, di cavaliere. Quindi fu assegnato al Reggimento “Cavalleggeri
Guide”.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova nell’Africa orientale
italiana, al comando del Gruppo Bande Amhara a cavallo, un reparto formato
da eritrei, etiopi e yemeniti che gli sono fedelissimi. Compie azioni
decisive: durante la battaglia di Cherù guida una carica travolgente che
quasi gli permette di catturare il quartier generale inglese riuscendo a
ritardarne l’avanzata, per dare il tempo alle truppe italiane di
riorganizzarsi.
Dopo la disfatta in Africa Orientale conduce una vera e propria guerra
personale, insieme ai superstiti del suo reparto, contro gli inglesi, con
imprese tanto eccezionali che i suoi uomini lo soprannominano
cummundar-as-sheitan, il “comandante diavolo”. Perfetto conoscitore dei
territori e delle lingue locali, agisce perfettamente mimetizzato con
l’ambiente circostante. Alla fine, tuttavia, deve fuggire e nascondersi
finché, travestito da arabo, non riesce ad arrivare nello Yemen, dove
diventa consigliere della famiglia reale. Riuscito a raggiungere
rocambolescamente l’Italia sotto mentite spoglie, dopo l’armistizio dell’8
settembre si mise a disposizione del Re e continuò ad operare nel Servizio
Informazioni del ricostituito Esercito Italiano.
Dopo la guerra abbandona la carriera militare e diventa diplomatico in
molti Paesi africani, del Medio Oriente e in India. Decorato con la
medaglia d’Oro al valor militare e con la Gran Croce dell’Ordine militare
d’Italia Alla fine della sua carriera si ritira nella campagna irlandese ad
allevare cavalli fino alla morte, a 101 anni.