La Germania ha ufficialmente respinto il “Piano Vittoria” proposto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiede un accesso immediato dell’Ucraina alla NATO. In un’intervista televisiva, il cancelliere Olaf Scholz ha affermato senza mezzi termini che “un paese in guerra non può diventare membro della NATO”, segnando la prima volta che un leader della NATO critica apertamente il piano di Zelensky.
Il Piano della Vittoria, presentato da Zelensky, è una lista di richieste che include un “invito incondizionato immediato” all’adesione alla NATO. Il presidente ucraino ha spinto per una maggiore integrazione con l’Occidente, specialmente in un momento di crisi come quello attuale, in cui l’Ucraina affronta l’aggressione russa. Tuttavia, la NATO ha sempre sostenuto che l’adesione dell’Ucraina dovrebbe avvenire solo dopo la fine del conflitto, e non mentre il paese è impegnato in guerra.
Durante il talk show Maybrit Illner del canale ZDF, Scholz ha ribadito che la questione dell’adesione immediata è fuori discussione. Ha affermato: “Lo sanno tutti, non c’è disaccordo al riguardo”. Inoltre, ha sottolineato che avviare i colloqui di adesione in questo momento sarebbe prematuro, poiché l’invito alla NATO è generalmente legato a un’adesione rapida. “Questo è un processo che non è in sospeso ora”, ha aggiunto, mettendo in evidenza la volontà della Germania di prevenire un allargamento del conflitto tra NATO e Russia.
Scholz ha anche espresso la sua determinazione a mantenere la pace tra la NATO e la Russia, affermando: “Questo è qualcosa su cui sono molto chiaro e non cambierò la mia posizione”. La questione se permettere all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio è stata un altro punto cruciale della discussione, con il cancelliere che ha dichiarato di non voler agire in modo avventato.
Nonostante le dichiarazioni di Scholz, il cancelliere ha anche sottolineato che le decisioni sulla NATO non verranno prese “per l’Ucraina sull’Ucraina”, assicurando che il processo decisionale coinvolge tutti i membri dell’alleanza.
L’adesione alla NATO richiede il rispetto di una serie di criteri, tra cui la stabilità democratica, il controllo civile delle forze armate e il rispetto della sovranità degli altri paesi. Attualmente, l’Ucraina affronta difficoltà nel soddisfare tali requisiti, specialmente in un contesto di conflitto attivo. Durante la guerra, il governo ucraino ha dovuto sospendere le elezioni, vietare la partenza all’estero degli uomini in età militare e affrontare problemi di corruzione, complicando ulteriormente la situazione.
Parallelamente alla questione della NATO, l’Ucraina sta affrontando sfide simili nella sua richiesta di adesione all’Unione Europea. La necessità di rispettare i criteri di Copenaghen, che includono la stabilità delle istituzioni e la protezione dei diritti umani, rappresenta un ostacolo significativo. Viktor Orbán, primo ministro ungherese, ha sollevato interrogativi sulla serietà della candidatura dell’Ucraina, chiedendo se sia opportuno avviare colloqui di adesione per un paese in guerra.
Le affermazioni del cancelliere tedesco sottolineano le difficoltà politiche e diplomatiche che l’Ucraina deve affrontare mentre cerca di rafforzare i suoi legami con l’Occidente. La risposta fredda al Piano Vittoria di Zelensky da parte della Germania e di altri alleati della NATO evidenzia la complessità della situazione attuale e il delicato equilibrio tra supporto e precauzione nelle relazioni internazionali. La comunità internazionale continuerà a monitorare attentamente gli sviluppi in Ucraina, valutando come le decisioni future possano influenzare la stabilità della regione e le dinamiche geopolitiche globali.