Beirut, 18 ottobre – Il gruppo militante libanese Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato venerdì uno sciame di droni carichi di esplosivo contro una base militare “israeliana” nel centro di Israele. L’attacco, secondo quanto riferito da Hezbollah, è stato effettuato in onore del loro defunto leader Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco aereo israeliano il mese scorso.
Secondo una dichiarazione ufficiale del gruppo, i combattenti di Hezbollah hanno preso di mira una “base di difesa missilistica aerea” situata a est dell’insediamento centrale israeliano di Hadera. Nella nota, il gruppo sostenuto dall’Iran ha specificato che l’azione rappresentava una risposta diretta agli attacchi contro civili palestinesi e un tributo al loro leader assassinato.
Attacco dedicato a Hassan Nasrallah
L’attacco, come dichiarato da Hezbollah, è stato dedicato alla memoria di Hassan Nasrallah, leader di lunga data del gruppo, morto il mese scorso in seguito a un raid aereo israeliano. Sebbene Israele non abbia confermato ufficialmente il suo coinvolgimento nell’operazione che ha ucciso Nasrallah, Hezbollah ha pubblicamente attribuito la responsabilità a Israele, promettendo vendetta.
Hezbollah ha affermato che l’uso di droni esplosivi rappresenta una nuova fase della sua lotta contro Israele, sottolineando che questi attacchi sono “in risposta all’aggressione contro civili”. Il gruppo ha già in passato impiegato droni nelle sue operazioni militari, ma questo sciame rappresenta un’escalation significativa sia in termini di capacità tecnologiche che di simbolismo.
Reazioni e possibili conseguenze
L’attacco con droni arriva in un contesto di crescente tensione tra Israele e Hezbollah, con il confine tra Libano e Israele in costante stato di allerta. L’uso di droni esplosivi evidenzia l’evoluzione delle tattiche di Hezbollah, che ha spesso cercato di contrastare il predominio tecnologico militare israeliano sviluppando proprie capacità asimmetriche.
Israele, da parte sua, ha sempre mantenuto una politica di silenzio sugli attacchi mirati contro figure di alto profilo di Hezbollah, ma la risposta israeliana a queste provocazioni potrebbe portare a una nuova ondata di conflitti nella regione. I funzionari israeliani non hanno ancora commentato ufficialmente l’attacco di venerdì, ma in passato hanno promesso di rispondere con forza a qualsiasi aggressione da parte del gruppo libanese.
Una situazione regionale instabile
La regione è già scossa da vari conflitti e tensioni, con Hezbollah che continua a giocare un ruolo cruciale nelle dinamiche militari e politiche del Medio Oriente, sostenuto dall’Iran, suo principale alleato. La rivalità tra Israele e Hezbollah risale a decenni, con il conflitto che spesso trascende il confine libanese e coinvolge altre aree di instabilità nella regione, come la Siria e Gaza.
L’attacco con droni potrebbe intensificare ulteriormente lo scontro e provocare una dura risposta da parte di Israele, che considera Hezbollah una minaccia significativa alla propria sicurezza nazionale. La delicatezza del momento impone a entrambe le parti un’attenta gestione della crisi per evitare una nuova escalation di violenza.
Conclusione
Con l’azione di venerdì, Hezbollah ha inviato un chiaro segnale a Israele: la morte di Hassan Nasrallah non rimarrà impunita, e il gruppo continuerà a cercare vendetta attraverso attacchi mirati e innovativi. Resta da vedere come Israele risponderà a questa nuova provocazione e se l’uso di droni esplosivi rappresenti un cambiamento duraturo nella strategia di Hezbollah.
L’incertezza della situazione potrebbe portare a un nuovo ciclo di violenze tra Israele e Hezbollah, aggravando ulteriormente l’instabilità già diffusa nel Medio Oriente.