
(AGENPARL) – lun 02 settembre 2024 FEDERAZIONE ITALIANA TIRO CON L’ARCO
GIOCHI PARALIMPICI PARIGI 2024
STORICO BRONZO NEL W1 PER DAILA DAMENO E PAOLO TONON
QUARTO POSTO SENZA RIMPIANTI NEL MISTO COMPOUND PER SARTI E BONACINA
*Eccola qui, la prima medaglia alle Paralimpiadi di Parigi: arriva grazie
al mixed team, nel W1. È di bronzo. E la ottengono Daila Dameno e Paolo
Tonon, protagonisti di una finale per il terzo posto destinata a rimanere
impressa nella memoria del tiro con l’arco azzurro. Perché si concretizza
al termine di una rimonta clamorosa (recuperati 8 punti nelle ultime due
volée). E, soprattutto, perché è la numero 32 (e primissima nel W1) nella
storia di una Nazionale italiana che, sul podio, sale dalla notte dei
tempi: ovvero, da Stoke Mandeville 1984.Ma le emozioni all’Esplanade des
Invalides non sono concluse, visto che nel pomeriggio l’Italia ha
dimostrato per la seconda volta di essere tra le migliori al mondo,
raggiungendo la finale per il bronzo nel misto compound open con Eleonora
Sarti e Matteo Bonacina. Alla fine i due azzurri chiudono al quarto posto,
ma escono dal campo senza rimpianti. Dopo aver battuto agli ottavi la
Malesia 147-141 e ai quarti la Cina campione uscente con uno spareggio
thrilling concluso con tanto di misurazione col compasso 151-151
(19+-19), perdono la semifinale 149-156 contro la Gran Bretagna (Grinham,
Macqueen) che prima realizza il record paralimpico e poi va a vincere l’oro
contro l’Iran 155-151, mentre l’Italia nonostante una prestazione di
altissimo livello è quarta al cospetto dell’India, che ha la meglio
155-156, eguagliando il nuovo record paralimpico, grazie a un punto di riga
controllato dal giudice di bersaglio con la lente d’ingrandimento. Più di
così, era davvero difficile fare. *
*Con questa giornata a dir poco emozionante, si chiude l’avventura del W1 e
del Compound Open. Domani si apre la fase dedicata all’Arco Olimpico
Open. Saranno sulla linea di tiro Veronica Floreno ed Elisabetta Mijno:
Floreno parte dai sedicesimi di finale (ore 11.33) contro Oyun-Erdene
Buyanjargal, atleta della Mongolia, mentre Mijno è già qualificata per gli
ottavi e, alle 12.58, incontrerà la vincente del duello tra l’indonesiana
Wulandari e l’australiana Jennings. *
*STORICO BRONZO DEL MISTO W1*
*INIZIO COL BOTTO -* Pronti, via. Ed è subito grande Italia. Di fronte agli
Stati Uniti, nel confronto che metteva in palio un posto fra le migliori
quattro coppie dell’Olimpo, Dameno e Tonon danno vita a una prova
impeccabile. E hanno il merito di sfruttare qualche sbavatura degli
americani: Jason Tabansky, neo campione paralimpico nell’individuale, e
Tracy Otto. Le due volée iniziali sono allo specchio: gli azzurri dominano
la prima e rimangono sempre all’interno del cerchio giallo, con due 10 e
altrettanti 9. Ma gli Stati Uniti ricuciono quasi interamente il divario,
di sei lunghezze, in un secondo atto in cui Daila e Paolo incappano in un
paio di 7. Poi, però, si rimettono in moto all’istante, anche grazie a una
freccia “scivolata via” a Tracy Otto e che si posa sul 4. Dameno, invece,
inquadra il centro del bersaglio: l’Italia si porta nuovamente a +6. E
chiude i conti nell’ultima volée: 139-126. La semifinale è contro la
fortissima Repubblica Ceca, capace di superare il Brasile, nei quarti, in
maniera netta: 144-121.
*CECHIA INFALLIBILE -* Peccato che la strada verso la finale per l’oro sia
interrotta da due autentici fuoriclasse: Sarka Pultar Musilova e David
Drahoninsky. Per superarli, servirebbe un’impresa. O qualcosa di simile.
Anche perché Drahoninsky, rimasto a sorpresa fuori dal podio nella prova
individuale, si esprime su livelli paradisiaci: tre 10 e un 9 nei primi
quattro tiri. Sempre e solo “giallo”. Daila e Paolo provano a tenere il
ritmo, ma dopo due volée devono già recuperare 7 punti: ne limano un paio,
nel terzo capitolo della sfida (104-109), in virtù di un 10 di Tonon, salvo
poi arrendersi definitivamente a una Repubblica Ceca capace di chiudere a
quota 146 (a 138).
*LA RIMONTA -* Daila Dameno e Paolo Tonon si contendono la medaglia di
bronzo con il duo della Corea del Sud: Kim Ok Geum e Park Hong Jo. I
coreani partono meglio (35-32) e sembrano prendere il largo nella seconda
volée: 71-63. Un risultato in cui pesano i due 6 confezionati dagli azzurri
(in particolare da Dameno). Finita? No, come amava ripetere Rudy
Tomjanovich, storico allenatore di basket, “mai sottovalutare il cuore di
un campione”. E il cuore di una campionessa come Daila Dameno, alla terza
Paralimpiade dopo le edizioni di Atene nel nuoto e di Torino nello sci,
batte forte. Fortissimo. Come quello di Tonon, a proposito di campioni e di
atleti che hanno qualcosa in più. Così, nella terza serie, arrivano tre 10
e un 9, mentre la Corea scivola in un inaspettato 1. La situazione è
ribaltata: 102-97 per l’Italia. Si tratta di gestire il vantaggio. Ma Daila
e Paolo, da questo punto di vista, sono magistrali: finisce 134-132. E con
il liberatorio gavettone di coach Fabio Fuchsova a due atleti strepitosi.
*CINA DA RECORD -* Nel W1, mixed team, sul pennone più alto sventola la
bandiera della Cina: Chen Minyi e Zhang Tianxin sfoderano una regolarità
impressionante e, su 16 tiri, escono soltanto una volta dal “giallo”. Il
147 conclusivo è da applausi: o meglio, da record paralimpico. E Musilova e
David Drahoninsky, fermi a quota 143, devono accontentarsi dell’argento.
*LE DICHIARAZIONI -* “*È un’emozione grandissima* – commenta Daila Dameno,
ai microfoni Rai -. *Volevamo assolutamente questa medaglia: senza “se” e
senza “ma”. Doveva essere nostra. E così è stato. Averla ottenuta in così
poco tempo, da quando tiro con l’arco, è un’ulteriore soddisfazione*”. La
gioia è incontenibile: “*Considero questa la mia più bella medaglia di
sempre*”. Anche Tonon, dopo il quarto posto nell’individuale, è
raggiante: “*Ero
ancora stanco da ieri, ma volevo riprendermi ciò che la sfortuna mi aveva
tolto. Io e Daila non siamo una coppia consolidata, però sapevo che
potevamo fare bene. Una volta persa la semifinale, è subentrata un po’ la
paura della domenica. Ma abbiamo tenuto duro, senza mai mollare*”. Il
polsino scucito della prova individuale è uno dei simboli di questi Giochi
azzurri: “*Siamo riusciti a rattopparlo* – sorride Paolo – *grazie ai
tecnici del villaggio. E oggi è andato tutto per il meglio*”. Il vento
della buona sorte ha finalmente soffiato nelle vele italiane: “*In questi
contesti* – prosegue Dameno – *è necessario rimanere sempre sul pezzo,
concentratissimi, evitando di farsi prendere dall’ansia o da altri
pensieri. Io, per esempio, ho fatto un 6 e potevo andare nel panico. Ma non
è accaduto. Siamo stati bravi a rimanere connessi fino alla fine*”. Paolo e
Daila si conoscono da due anni: “*Abbiamo ottenuto una bella vittoria di
squadra. E di tutti: anche del nostro tecnico*”. La terza “vita sportiva”
dell’atleta originaria di Magenta non poteva iniziare meglio: “*Ho
“toppato” nell’individuale e desideravo riscattarmi. Dedico il terzo posto
alla mia cagnolona Viola, morta lo scorso mese di agosto”*. Per quanto
riguarda Tonon, pur essendo all’esordio ai Giochi Paralimpici, si è sempre
piazzato fra i primi quattro: “*Non me lo aspettavo, anche sono partito da
casa con grande fiducia. Ho lavorato molto, negli ultimi due mesi mi sono
allenato al meglio. Mi sentivo preparato e determinato. Ma da qui ad
arrivare in fondo sia nell’individuale, sia nel mixed team, ne passa*”. Le
sensazioni positive erano emerse già nelle qualifiche: “*Ci credevo* –
aggiunge l’arciere veneto – *e ce l’ho messa tutta. Dediche? In primis ai
miei genitori, alla mia famiglia, ai tanti amici che erano qui a Parigi, ai
miei compaesani di Orsago, in provincia di Treviso, al mio allenatore Ezio
Luvisetto, a Fabio Fuchsova, allo staff. E, in generale, a chi ha sempre
creduto in me*”. Dameno si gode il successo, ma la parola “sazietà” è
bandita dal suo vocabolario: “*Nella prossima stagione ci saranno i
Mondiali in Corea. E piano, piano ci avvicineremo alle Paralimpiadi di Losa
Angeles, nel 2028, con l’obiettivo di vincere le medaglie. Sì, al plurale:
non una sola*”. Per chiudere, l’atto d’amore di Paolo nei confronti del
tiro con l’arco: “*Uno sport pazzesco, in cui devi essere una macchina. E
perfetto: sia mentalmente, sia fisicamente*”.
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*SARTI E BONACINA QUARTI NEL MISTO COMPOUND*
Eleonora Sarti e Matteo Bonacina al quarto posto, ma senza rimpianti. I due
azzurri perdono la semifinale 149-156 contro la Gran Bretagna (Grinham,
Macqueen) che realizza il record paralimpico e poi a vincere l’oro contro
l’Iran 155-151, mentre l’Italia nonostante una prestazione super si ferma
al cospetto dell’India, che ha la meglio 155-156, eguagliando il nuovo