
(AGENPARL) – mar 19 marzo 2024 *Michele Nicchio nuovo presidente AIOP Lombardia*
*“Sanità privata componente dell’eccellenza lombarda”*Riaffermazione della
sanità privata accreditata come parte integrante del Sistema sanitario
nazionale, tempi di attesa da ottimizzare, carenza di posti letto
convenzionati nelle strutture socio-sanitarie, diventato ormai un problema
cronico, e carenza del personale. Sono queste le priorità indicate da
Michele Nicchio, 42 anni, amministratore e direttore operativo del Gruppo
Mantova Salus, eletto come nuovo presidente di Aiop Lombardia,
l’associazione che rappresenta 106 strutture della sanità privata
accreditata operanti in Lombardia, parte integrante del Sistema sanitario
regionale. Sono state indicate, novità di quest’anno, anche due vice
presidenti di diritto che si occuperanno rispettivamente delle tematiche
legate alla sfera ospedaliera e socio-assistenziale, si tratta di Dario
Beretta e Alessandro Bariani.
“I dati confermano che siamo ancora primi nei ranking nazionali e
internazionali – afferma Nicchio – Abbiamo il compito di mantenere questo
primato, continuando a comunicarlo nel migliore dei modi. In Lombardia il
comparto accreditato privato continua a dare un contributo imprescindibile
in termini di quantità, qualità, efficienza e capillarità sul territorio,
curando esattamente come fanno le strutture del comparto pubblico:
gratuitamente o al massimo con il pagamento del ticket. La presenza del
privato ha contribuito a raggiungere e mantenere l’equilibrio economico
finanziario del bilancio regionale, perciò credo che sarà fondamentale
continuare a investire nella compresenza dei due erogatori, favorendo e
valorizzando pregi e rispettivi punti di forza”.
Ci sono delle criticità da affrontare rappresentate dalla carenza di
personale. “Su questo problema – continua Nicchio – dobbiamo lavorare non
solo con un orizzonte di lungo termine ma anche nell’immediatezza,
velocizzando e semplificando i processi di riconoscimento dei titoli per il
personale proveniente dall’estero”.
Per le liste d’attesa, invece, secondo Nicchio “l’introduzione del nuovo