
(AGENPARL) – gio 29 febbraio 2024 La Guardia Nazionale Ambientale e Controllo del Vicinato per una
maggiore tutela verso gli animali potrebbe essere un ottima sinergia e’
quanto affermano Niccolo’ Francesconi dirigente generale settore
Fondamentale G.N.A e Francesco Caccetta ANCDV ( Associazione Nazionale
Controllo di Vicinato ) L’importanza sociale dei pet nelle nostre
famiglie è ormai cosa nota. Dall’analisi di recenti studi
scientifici[1] in merito al ruolo degli animali da compagnia (“pet”)
all’interno dei nuclei familiari italiani, è emerso che gli stessi
sono veri e propri membri della famiglia e concorrono alle dinamiche
domestiche e al benessere psico-fisico di tutti i membri della casa
soprattutto delle persone meno giovani o che vivono sole. Nel nostro Bel
Paese, si è stimato che ben oltre il 35% degli over sessantacinque[2]
ha un animale d’affezione in casa con il quale trascorre molto tempo
della giornata, con effetti benefici che vanno dal buonumore
all’attività fisica. Gli animali suscitano sentimenti di tenerezza e
felicità e ci danno l’opportunità di fare attività fisica che
spesso la pigrizia ci impedirebbe di svolgere. Cosa c’è di meglio che
una bella passeggiata con il nostro cane? Oltre ad abbassare il
colesterolo e a migliorare la circolazione sanguigna del nostro corpo
aiutiamo anche le finanze pubbliche la cui spesa sanitaria risparmiata,
grazie al migliore stile di vita negli anziani, reso possibile grazie
alla presenza degli amici non umani, è stata stimata in quattro
miliardi di euro. Forse è per i suddetti motivi, o magari per molti
altri ben noti a tutti i possessori di animali, che la presenza dei pet
nelle famiglie italiane raggiunge cifre considerevoli. Sono, infatti,
circa sessanta milioni[3] gli animali d’affezione presenti in Italia,
una media di circa un pet per ciascun abitante e 2,3 per ogni famiglia
(1 gatto ogni 3,5 famiglie e un cane ogni 3,7 famiglie). La lettura di
questi dati ci conduce a un altro ragionamento che apre le porte al lato
oscuro della materia. Quando ci sono grandi numeri, inevitabilmente, si
attivano le menti dei delinquenti che mirano al possibile business e ai
guadagni illeciti. Il mondo sommerso del furto e della rivendita degli
animali domestici conta numeri molto alti e spesso non è così evidente
poiché i media non sempre ne parlano. In realtà il fenomeno ha delle
proporzioni preoccupanti. Solo nel 2017, infatti, risultano rubati
36.000 cani di razza. Secondo quanto si legge da un report
dell’associazione AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e
Ambiente) sono in forte aumento (+12% rispetto al 2016) i furti di cani
di razza. Nel 2017 i furti di cani denunciati e segnalati sui social
sono stati oltre 36.000 mentre nel 2016 i furti dei cani di razza sono
stati circa 32.000 contro i 30.000 del 2015. I cani maggiormente presi
di mira dai ladri sono stati anche l’anno scorso quelli di piccola
taglia con una percentuale che supera il 58%. Oltre ai Chihuahua e ai
Pinsher sono aumentati i furti dei Bulledogue Francesi e dei Bulldog
inglesi. Molte anche le denunce per furti di cani da caccia, mentre tra
i cani di grossa taglia i furti hanno riguardato principalmente i
cuccioli. Aumentati anche i furti di Pastori Tedeschi. I cani di
piccola razza in età fertile rappresentano complessivamente il 70% dei
cani rapiti nel corso dell’anno appena terminato. Le regioni con il
maggior numero di furti sono Lombardia, Piemonte, Sicilia, Puglia,
Lazio, Toscana e Piemonte[4]. Il rischio di vedersi rubare il proprio
animale d’affezione non è altissimo, in termini di percentuale
(0,06%) ma per chi è proprietario di un amico a quattro zampe il solo
pensiero diventa un incubo. Per questo bisogna comunque correre ai
ripari e cercare di applicare alcune strategie o almeno evitare
comportamenti a rischio ed eliminare le vulnerabilità che creano le
occasioni che fanno bene al ladro (cit. “L’occasione fa bene al
ladro” di Francesco Caccetta ed. MGC 2016).
Furto dell’animale domestico.
Sono proprio le nostre cattive abitudini che spesso spianano la strada
ai ladri e mettono a repentaglio i nostri beni più preziosi, siano essi
soldi o gioielli, oppure i nostri amati amici pelosi. Alcune persone,
per fare una commissione veloce lasciano il loro cane legato fuori dal
negozio, oppure in macchina e al ritorno rischiano di non trovarlo più,
poiché magari si è liberato e si è allontanato da solo oppure perché
qualcuno l’ha portato via. Come si è detto prima le vittime prescelte
sono i cani di razza. Il loro pedigree diventa moneta contante nelle
tasche dei delinquenti, ai quali poco importa il dramma che si sta per
consumare per il proprietario dell’animale. Del resto, quando il ladro
fa il confronto dei costi e benefici, non può che prendere atto che il
furto di un cane di razza, comporta davvero pochissimi rischi a fronte
di un bel guadagno. Per questo motivo, secondo la teoria criminologica
delle attività routinarie, si afferma che per un crimine che si
verifica, occorrono tre elementi: un aggressore motivato; una vittima
designata; l’assenza di un difensore ovvero l’incapacità dei
presenti di prevenire che il crimine accada. In questo caso, vista la
debole difesa che un cane può mettere in atto, e l’indifferenza
altrui che spesso regna sovrana nelle nostre strade, non è difficile
che il criminale possa agire indisturbato e in brevissimo tempo senza
correre alcun rischio. I cani rubati, possono poi prendere vie diverse,
tra le quali, oltre alla vendita a metà prezzo rispetto ai negozi
specializzati, vi è quella più orribile dei cosiddetti “cani da
esca” usati per addestrare i cani da combattimento (le vittime
prescelte sono pastori tedeschi, Doberman Pinsher e American Pit Bull
Terrier). Altra possibilità di destinazione dei cani di razza rubati
può essere quella meno traumatica di essere venduto a qualche disonesto
allevatore per la riproduzione di animali con Pedigree (un buon motivo
per sterilizzare o castrare il vostro cane). Alcune piccole
organizzazioni criminali o bande di nomadi senza scrupoli, sfruttano la
conosciuta pratica della ricompensa per animali smarriti,
“sequestrando” l’animale in attesa dell’offerta del proprietario
promessa a chi lo ritrova. C’è inoltre un’altra ipotesi,
fortunatamente meno frequente, che riguarda coloro che vendono animali
rubati e smarriti per la ricerca scientifica dove vengono utilizzati
cani e gatti per il test e la sperimentazione biomedica. Questi banditi
sono spesso indicati come rivenditori di serie B. Sono intermediari che
rubano oppure acquistano gli animali da rivendere, nei mercatini o da
privati che vogliono disfarsi di cucciolate indesiderate. Come
proteggere quindi gli animali domestici? Prima di dare alcuni consigli
di base, sarebbe opportuno fare alcune considerazioni di tipo
sociologico, cercando di comprendere come e perché tutti questi reati
predatori possano avvenire, così facilmente è per quale motivo i ladri
hanno sempre più possibilità di riuscire nei loro intenti, nonostante
i furti, in questo caso di animali ma in genere i reati predatori,
vengano commessi in orari diurni e spesso davanti a molte persone. Nella
parte precedente, abbiamo accennato all’indifferenza delle persone ed
al fatto che affinché il furto possa avvenire, in base alla teoria
delle attività routinarie, occorrano tre elementi concomitanti: un
aggressore motivato, una vittima designata e l’assenza di un difensore
ovvero l’incapacità dei presenti di prevenire che il crimine accada.
Analizzando questa teoria, non possiamo fare a meno di costatare che
l’attuale predisposizione umana al senso di comunità e di mutua
assistenza è andata, nel corso degli ultimi anni, scemando, sostituita
da un individualismo pregnante, che porta tutti inevitabilmente
all’isolamento. Quest’ultimo è la causa dell’agire indisturbati
dei delinquenti nei nostri territori. Proprio per il crescente
individualismo che produce isolamento, c’è stata da pochi anni una
tendenza a riscoprire il sentimento di comunità e di aiuto reciproco
tra i cittadini, in armonia con il proprio territorio e in ausilio delle
Forze dell’Ordine. Un crescente senso di appartenenza e di
collaborazione che in moltissime parti del Paese sta facendo rinascere
la percezione della sicurezza. Questi sentimenti, da sempre facenti
parte dell’imprinting degli uomini e in questo caso degli italiani
(Capitale Sociale – Robert Putnam) sono stati riscoperti e strutturati
nelle pratiche del Controllo di vicinato, presenti in molti comuni
italiani, che stanno dando ottimi risultati in termini di realizzazione
della cosiddetta Sicurezza Partecipata. Il Controllo di Vicinato è un
progetto strutturato che attualmente viene promosso da diverse
associazioni sparse nel territorio italiano, con lo scopo di promuovere
la coesione sociale attraverso la partecipazione dei cittadini in un
piano di Sicurezza Partecipata; aiutare le persone che abitano in un
determinato territorio ad individuare ed eliminare le loro
vulnerabilità ambientali e comportamentali; insegnare ad avere un
dialogo costante e proficuo con le Forze dell’Ordine a mezzo di
segnalazioni qualificate. Questo programma, permette alle persone che lo
adottano, di tornare al senso di comunità e rendere più protetto il
loro territorio e, di conseguenza, difendere i loro beni, compresi gli
animali domestici, rendendo la vita difficile ai ladri. Recuperando la
coesione sociale, s’instaura quel clima di collaborazione e mutua
assistenza che fa si che ogni persona residente in una determinata zona
diventi l’occhio vigile per se e per i vicini, segnalando ogni
anomalia alle Forze dell’Ordine, con una reportistica immediata e
qualificata, e si diventa custodi della propria via, impedendo ai
delinquenti di vario tipo, di avere libero e facile accesso alle altrui
proprietà. Logicamente non sarà sufficiente questo per impedire a
chiunque di colpire le nostre abitazioni o di portare via i nostri
piccoli amici ma le pratiche di eliminazione delle vulnerabilità,
ridurranno davvero molto le opportunità per i predatori. Parlando di
eliminazione delle vulnerabilità, riferendoci ai nostri animali
domestici, potremmo adottare alcune semplici regole o accorgimenti che
potrebbero davvero salvarci dal furto. Ad esempio, anche se sembra
superfluo dirlo, sarebbe opportuno lasciare il nostro cane o gatto
dentro l’abitazione, quando siamo assenti, senza lasciarlo libero in
giardino, soprattutto quando ci allontaniamo per molte ore per andare a
lavorare. Tenere il cane al guinzaglio quando si va a fare una
passeggiata e liberarlo solo se siamo in condizioni di poterne osservare
gli spostamenti per evitare che sparisca dietro a siepi o altro e sfugga
alla nostra vista anche se per pochi istanti. Rendere identificabili gli
animali, oltre che con il microchip (obbligatorio per legge) con un
collare che riporti i dati del proprietario in modo che possa
rapidamente essere riconsegnato in caso di smarrimento. Sterilizzare o
castrare il vostro animale al fine di abbassare il suo desiderio di
allontanarsi da casa e renderlo meno appetibile per le tipologie
predatori sopra descritti (allevatori e laboratori). Non mettere annunci
sui giornali per regalare cucciolate indesiderate, o almeno accertarsi
bene prima di cedere un cucciolo a sconosciuti, andando a verificare di
persona dove verrà ospitato e facendo firmare un atto privato con il
nuovo proprietario accertandovi della sua identità. Chiedere anche una
somma irrisoria di 30/40 euro per un cucciolo non di razza, servirà a
scoraggiare acquirenti interessati ad altre sorti del vostro animale.
Osservare la presenza di sconosciuti che si aggirano nel quartiere o
nella vostra via, segnalandone subito la presenza alle Forze
dell’Ordine prendendo la targa del veicolo e descrivendo bene le
persone sospette. Avvisare poi i vostri vicini, scrivendo un messaggio
nelle chat di whatsapp dei gruppi di Controllo di Vicinato o
informandoli di persona. In caso di sospetti, è importante agire
immediatamente, chiamando il 112. In caso di smarrimento (o furto) del
vostro amico non umano, sarebbe utile fare un volantino dove specificare
il nome dell’animale, il colore, e la razza, includendo la posizione
in cui il vostro animale domestico è stato visto l’ultima volta e un
contatto o un numero di telefono. Una strategia da adottare in questi
casi, è quella di scrivere sul volantino, che il vostro animale ha
bisogno di cure mediche, al fine di scoraggiare qualcuno che vorrebbe
tenerlo con sé. Prendere contatto con i rifugi locali (canili e
associazioni e cliniche veterinarie o ambulatori veterinari in genere)
inviando loro i volantini. Monitorare poi, gli animali domestici in
vendita o adozione leggendo gli annunci su giornali o online,
verificando se sussistono elementi, nella descrizione, che coincidono
con il vostro animale. Andare in giro e chiamare il nome del vostro
animale domestico nella zona dove è stato visto l’ultima volta. Ciò
è particolarmente utile durante le ore serali quando il rumore del
traffico è diminuito e c’è la probabilità che il vostro cane possa
sentirvi e rispondere abbaiando. Nel caso crediate di avere individuato
il vostro animale e la persona che lo ha preso con sé, non prendete
iniziative ma chiamate le Forze dell’Ordine per aiutarvi a recuperare
il vostro pet. Se qualcuno sostenesse di aver trovato il vostro cane
smarrito, fategli domande specifiche per essere sicuri trattarsi del
vostro amico a quattro zampe senza mai anticipare somme di denaro
richieste con pagamenti su Postpay o simili anche se avete offerto una
ricompensa. In caso di smarrimento di animale, prima di rilasciare
denaro a chi ve lo restituisce, chiamate le Forze dell’Ordine o la
Polizia Locale per identificare la persona che ve lo sta riconsegnando
ed alla quale state dando dei soldi per ricompensa. Non rinunciate mai
alla speranza di ritrovare il piccolo amico. Continuate a inviare
volantini, monitorare siti Web e controllare gli annunci dei giornali.
Il vostro animale domestico potrebbe essere stato trovato da persone per
bene e altruiste che potrebbero rendersi conto che sono in possesso di
un animale rubato o smarrito e, per questo, restituirlo. Il controllo di
Vicinato continua ad essere un ottimo strumento di prevenzione e di
ausilio per le fasi di ricerca in caso di smarrimento o furto di animali
domestici. Aderire al progetto e creare gruppi di Controllo di vicinato
nei propri quartieri non è una cosa difficile da attuare.
Guardia Nazionale Ambientale
Dirigente Generale Settore Fondamentale
Dott. Niccolo’ Francesconi