
[lid] Il procuratore speciale Robert Hur non accuserà il presidente Joe Biden per la gestione di documenti riservati, ma ha incluso nel suo rapporto rivelazioni sorprendenti sul deterioramento dello stato mentale di Biden che sono forse politicamente più schiaccianti.
Il rapporto afferma che l’indagine “ha scoperto prove che il presidente Biden ha intenzionalmente conservato e divulgato materiale riservato dopo la sua vicepresidenza quando era un privato cittadino”, ma non stabilisce la colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio”.
Tuttavia, anche la valutazione di Hur della memoria “significativamente limitata” di Biden ha avuto un ruolo nella sua decisione di non procedere.
“Abbiamo anche considerato che, al processo, il signor Biden si sarebbe probabilmente presentato alla giuria, come ha fatto durante la nostra intervista, come un uomo anziano comprensivo, ben intenzionato e con scarsa memoria”, afferma il rapporto. “Sulla base delle nostre interazioni dirette e delle nostre osservazioni su di lui, è qualcuno per il quale molti giurati vorranno identificare un ragionevole dubbio.”
“Sarebbe difficile convincere una giuria a condannarlo – ormai un ex presidente ben ottantenne – per un crimine grave che richiede uno stato mentale di ostinazione”.
Il rapporto di Hur è pieno di esempi e valutazioni secondo cui le facoltà mentali e la memoria di Biden si sono deteriorate, dicendo: “Mr. Anche la memoria di Biden sembrava avere limiti significativi”.
Incredibilmente, il rapporto dice: “Non ricordava, nemmeno dopo diversi anni, quando morì suo figlio Beau”.
Biden ha spesso parlato della morte di suo figlio Beau per cancro al cervello, attribuendo in numerose occasioni la sua morte alla morte in Iraq.
Forse la cosa più dannosa è l’incapacità di Biden di ricordare il suo periodo come vicepresidente:
Nella sua intervista al nostro ufficio… Non ricordava quando era vicepresidente, dimenticandosi il primo giorno del colloquio alla fine del suo mandato (“se ??fosse il 2013, quando ho smesso di essere vicepresidente?”), e dimenticandosi il secondo giorno del colloquio di inizio del suo mandato (“nel 2009 sono ancora vicepresidente?”).
Nonostante la valutazione di Hur sulle possibilità dell’accusa in tribunale – che rispecchia le giustificazioni per non incriminare Hillary Clinton nel 2016 – le prove presentate nel rapporto non lasciano dubbi sulla negligente gestione dei documenti riservati da parte di Biden.
“Tra i luoghi in cui gli avvocati del signor Biden hanno trovato documenti riservati nel garage c’era una scatola danneggiata e aperta contenente numerose cartelle sospese, cartellette e raccoglitori. La scatola… era in uno stato devastato”, si legge nel rapporto.
Il rapporto ha anche rivelato prove che Biden ha rivelato informazioni riservate al ghostwriter del suo libro.
La pubblicazione del rapporto arriva in mezzo a rinnovate domande sulla salute mentale di Biden. Nel 2024, Biden ha descritto le recenti conversazioni con leader stranieri morti molti anni fa.

Fonte: DOJ

Fonte: DOJ