
(AGENPARL) – mer 13 dicembre 2023 Roma, 13 dicembre 2023 – I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Sezione Tributi e URP dell’Ufficio delle Dogane di Roma 1, in collaborazione con la Sezione Antifrode e Controlli – con l’ausilio delle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria – nell’ambito dell’attività di accertamento in un settore particolarmente sensibile come quello della vendita, da parte dei grossisti, di energia elettrica e gas naturale agli utenti finali, hanno effettuato controlli nei confronti di oltre 70 società, con sede legale nel territorio di propria competenza, ma quasi tutte operanti sull’intero territorio nazionale. Per 40 di queste società si è provveduto alla revoca dell’autorizzazione fiscale.
I controlli attivati sono il frutto di una sistematica analisi, svolta nel più ampio quadro di monitoraggio delle dichiarazioni telematiche che le società, esercenti l’attività di cliente grossista di energia elettrica e gas naturale, sono tenute a trasmettere all’Agenzia, come previsto dal Testo Unico delle Accise (Decreto Legislativo 504/95).
All’esito di tali controlli è stata riscontrata l’inesistenza, per moltissime di queste, della sede legale/operativa nel luogo dichiarato come sede dell’attività e come peraltro risultava – in maniera evidentemente non reale – anche sulle banche dati a disposizione dell’Agenzia e della Camera di Commercio.
Per molte di queste società inoltre è stata riscontrata inoltre l’inesistenza dell’iscrizione nel Registro E.V.E. (Elenco venditori Energia) istituito e tenuto dal Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) che costituisce adempimento necessario per poter effettuare il dispacciamento verso gli utenti finali.
Il fenomeno delle società “dormienti”, e nei fatti sostanzialmente inesistenti, portato alla luce dai controlli effettuati dall’Ufficio nel settore del dispacciamento di energia agli utenti finali è indicativo dell’intento da parte di operatori non corretti di predisporre e tenere pronte per l’utilizzo una serie di “scatole vuote” da attivare al bisogno e da riempire velocemente tramite la simulazione di cessioni di quote, di affitto di ramo d’azienda, di cessioni di pacchetti di “utenti finali ” inconsapevoli tra una e l’altra società, ovviamente di fatto controllate dagli stessi soggetti – anche se intestate formalmente a prestanome e teste di legno – tutto allo scopo di azzerare e far scomparire le garanzie patrimoniali e reali e, quindi, mandare a vuoto le procedure esecutive avviate dell’Agenzia per il recupero dei crediti accise maturati.
Infatti, molte delle società effettivamente operative nel settore Energia Elettrica e Gas Naturale (e, con nel portafoglio, in maniera dissimulata, già altre società di fatto inattive ma titolari dell’autorizzazione fiscale che consente di operare nel settore) pur addebitando e riscuotendo regolarmente l’imposta ai consumatori finali in bolletta, non corrispondevano – compreso anche il canone RAI – altrettanto regolarmente i tributi dovuti all’Erario, con ciò violando oltre che le norme del T.U.A. anche quelle apprestate per regolare l’attività del sostituto d’imposta contenute nel D.lgs. 74/2000, concretizzando inoltre in molti casi anche il reato di appropriazione indebita di cui all’art. 646 C.P.
I funzionari ADM hanno perciò recuperato le somme non versate, maggiorate degli oneri accessori ed irrogato le correlate sanzioni amministrative per circa dieci milioni di Euro.
A fronte delle attività indicate, l’Ufficio ha provveduto naturalmente ad escutere le garanzie prestate dalle società e, come anticipato, a revocare le autorizzazioni per la vendita a clienti finali di energia elettrica e gas naturale, (grossisti) a 40 società.
Gli atti saranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate per eventuali accertamenti in ambito IVA.
L’operazione conferma l’impegno dell’Agenzia per assicurare a tutte le imprese pari condizioni nel mercato, favorendo lo sviluppo economico del Paese.