
(AGENPARL) – sab 04 novembre 2023 **Maltempo, il presidente Giani fa il punto con capo dipartimento nazionale
Curcio **
/Scritto da Walter Fortini, sabato 4 novembre 2023 alle 14:50/
Sono sei le vittime accertate e due ancora i dispersi per l’ondata di
maltempo che ha colpito la Toscana negli ultimi giorni. Lo riferisce il
capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, che
cita i numeri forniti dalle prefetture. Potrebbero ammontare invece a più
di trecento milioni di euro i danni provocati dalle alluvioni, tra pubblico
e privato. La cifra in questo caso la dà il presidente della Toscana
Eugenio Giani, durante l’incontro con i giornalisti dopo che stamani ha
sorvolato in elicottero assieme all’assessora Monni e al capo dipartimento
della Protezione civile nazionale Curcio le zone allagate, per poi
immediatamente a seguire incontrare in videoriunione i sindaci.
“Ipotizziamo trecento milioni di danni. Ma si tratta – avverte lo stesso
presidente – di una stima assolutamente parziale e che fa riferimento solo
ai dati raccolti in questi primi giorni. Servirà almeno un’altra settimana
per avere numeri più certi”.
Intanto si continua a lavorare ai soccorsi alla popolazione e si guardano
le previsioni meteo. La buona notizia è che i livelli di fiumi e torrenti
sono tutti in diminuzione e sotto soglia, ma nelle prossime ore è in
arrivo di una nuova perturbazione che potrebbe complicare la situazione. Le
donne e gli uomini della Protezione civile regionale non si sono fermate
per tutta la notte. Si ipotizzano possibili evacuazioni preventive, da
valutare assieme ai sindaci. Si controllano gli argini.
Delle zone invase dall’acqua – Campi Bisenzio, Seano a Carmignano, Figline
di Prato, Montale, Bagnolo ed Oste a Montemurlo, il pistoiese – in due (a
Seano e a Campi Bisenzio) ci sono ancora ampie aree allagate e persone
isolate. “Su quelle, che sono le zone più in sofferenza, stiamo
concentrando energie ed attenzioni in queste ore. C’è bisogno di
interventi particolari e mirati” spiega Giani. “Gli evacuati e sfollati
sono circa trecento – risponde il presidente ai giornalisti – Ma a Campi
Bisenzio ci sono ben 12 mila persone ancora chiuse in casa con l’acqua alla
porta, raggiungibili solo con i mezzi anfibi, ed altre duemila a Seano. Qui
si aggiunge un ulteriore problema. L’impianto di potabilizzazione che serve
l’intero comune, che conta quindicimila abitanti, è fuori uso. Sorge dove
l’acqua ristagna e fino a quando il livello non si abbasserà non è
possibile raggiungere la centrale e intervenire”.
“In questi casi dobbiamo ragionare sulla priorità e per stabilirle
occorre lavorare sul territorio – rimarca Curcio – Ho chiesto per questo un
rafforzamento dei centri di coordinamento”. “I mezzi e le risorse umane
per intervenire ci sono – rassicura – e siamo disponibili, come
dipartimento nazionale, a mobilitarne anche altri. Il tema è il loro
impiego in un territorio molto ampio. Coordinarsi in questi casi è
essenziale e con i sindaci abbiamo stabilito un percorso di ripristino dei
servizi, dove possibile, e di assistenza alla popolazione”.
Il dipartimento nazionale della Protezione civile ha inviato la propria
colonna mobile e ed altre sono in arrivo da Piemonte, Lombardia, Valle
d’Aosta, Marche, Umbria e Lazio. Il consiglio rimane quello a non mettersi
in viaggio nelle zone colpite dal maltempo, per non intralciare i soccorsi.
Curcio annuncia la firma della prima ordinanza d’intesa con la Regione,
dopo il riconoscimento dell’emergenza nazionale, che permetterà di mettere
a disposizione le prime risorse per aiutare la popolazione.
Si ragiona anche su dove piazzare le idrovore. “Purtroppo spostare grandi
masse d’acqua non è semplice ed occorre iniziare dalle aree più basse. E’
comprensibile la pressione dei cittadini, che chiedono che vengano liberate
le loro case – spiega l’assessora Monia Monni – ma ci sono alcuni punti
dove al momento non è ancora possibile intervenire e si dovrà procedere
per gradi”.
Lo stesso vale per l’energia elettrica, con migliaia di cittadini ancora
senza luce. “Siamo in stretto contatto con Enel – dice Giani, che nel
pomeriggio sarà a Figline di Prato – ma ci sono centrali in zone ancora
allagate dall’acqua”. Sono arrivate a 40 mila le utenze interrotte nel
pieno dell’emergenza. “Adesso sono meno della metà” risponde ancora
Giani.
Oltre all’acqua in pianura si registrano frane (o pericolo di frane) in
montagna. “Un altro fronte aperto – dice Giani – Dai sindaci sto
ricevendo diverse segnalazioni”.