
(AGENPARL) – mar 31 ottobre 2023 **Lavoro, la Regione in piazza per la Piana: “Governo assente, fare rete
unica ricetta per il territorio”**
/Scritto da Camilla Marotti, martedì 31 ottobre 2023 alle 17:34/
Mai lasciare che i diritti si affievoliscano, guai a rimanere inermi
dinanzi a delocalizzazioni, perdita di occupazione e di lavoro. Le grandi
crisi aziendali che assillano la Piana sfilano alla manifestazione indetta
a Sesto Fiorentino della Cgil “Per la legalità e il lavoro, contro
licenziamenti, precarietà e sfruttamento”. La Regione dice la sua con
Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani.
Presente anche l’assessora all’ambiente Monia Monni.
Fabiani denuncia “L’assenza perdurante del Governo; continuiamo a
sollecitare la convocazione dei tavoli nazionali, scriviamo lettere e
prendiamo iniziative con amministrazioni e Regioni che non sono del nostro
colore politico, eppure nessuna risposta”. In questo contesto i successi,
quando ci sono, sono le soluzioni costruite pezzo per pezzo dalla rete di
attori presenti sul territorio. “La sola ricetta possibile è la
collaborazione tra istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori, perché
solo dalla rete sul territorio può nascere una soluzione”.
In piazza Vittorio Veneto anche le rsu di Leonardo, del Cartonificio
fiorentino, i lavoratori di Mondo Convenienza, il collettivo della ex Gkn,
e altri: hanno sfilato nel corteo che si è snodato per Sesto e si
alternano al microfono nella mattinata in cui intervengono il sindaco di
Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi; quello di Calenzano, Riccardo Prestini e
quello di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri.
Monni mette in guardia contro i segnali che arrivano dal territorio della
Piana, considerato il motore della Toscana che produce: “Le grandi
trasformazioni di sistema non possono scaricarsi sulle lavoratrici e sui
lavoratori e lasciare spazio a tentativi speculativi e fare allargare le
zone di illegalità e insicurezza. Oggi non potevamo che essere qui, in
questa lotta giusta e coraggiosa da parte di un territorio abituato a
rimboccarsi le maniche, che conosce il valore della fatica e del lavoro e
che deve permettersi di immaginare un futuro sicuro e dignitoso”.