
(AGENPARL) – lun 30 ottobre 2023 *“In nome di D10S”, il murales realizzato dal pittore Fernando Alfonso
Mangone a Maradona*
*L’opera di street art sarà inaugurata oggi nel giorno del compleanno del
“Pibe de Oro” a Palomonte (Campania).*
Un’opera d’arte unica ed emozionante ha fatto la sua comparsa nel cuore di
*Palomonte*, dedicata all’indimenticabile leggenda del calcio*, Diego
Armando Maradona*. Questo straordinario murales, realizzato dall’artista
Fernando Alfonso Mangone è destinato a diventare un punto di riferimento
culturale nella città campana.
La caratteristica distintiva dell’opera sta nell’uso di *colori
fluorescenti che si illuminano al calar della sera,* tratto distintivo
della ricerca estetica multilivello del maestro Mangone, fino a creare
un’esperienza visiva mozzafiato che trasforma il paesaggio urbano. Il
murale irradia la sua bellezza e il suo omaggio a Maradona in modo
spettacolare, contribuendo ad illuminare le notti di Palomonte.
«Oggi, in occasione del *sessantatreesimo compleanno di Diego Armando
Maradona*, ho deciso di dedicare un murales al più grande calciatore di
tutti i tempi, qui a Palomonte. Questo progetto è il mio omaggio personale
a un’icona che è diventata una fonte inesauribile di ispirazione che ha
travalicato il mondo del calcio, esprimendo al massimo la sua umanità e il
suo talento – *afferma il pittore Mangone* – Su una parete imponente, lunga
ben 20 metri e alta 5 metri, ho raccolto tutte le emozioni e l’essenza di
Maradona: l’amore per il calcio, la sua determinazione e le vittoria, ma
anche il profondo dolore della sua perdita che ancora pesa sui cuori dei
napoletani».
*E aggiunge*: «Maradona ha dimostrato che chiunque, indipendentemente dalle
proprie origini, può diventare un campione. Napoli è stata al centro del
mondo grazie a lui, e per noi, il “*Pibe de oro*” ha rappresentato la
speranza di una rivincita sociale, incarnata nel calcio che i bambini
continuano a giocare tra i vicoli di questa città straordinaria».
La realizzazione di questo murales dedicato a Diego Armando Maradona è
stata possibile grazie al sostegno del *Sindaco di Palomonte, il Cavaliere
Felice Cupo*.
Maradona era il simbolo del Sud del mondo, un simbolo di speranza per chi
aveva bisogno di una luce nella loro vita. *Era un genio del calcio*,
capace di portare la gioia in ogni angolo del globo.
«Il D10S aveva un talento straordinario, dribblava i difensori con una
facilità incredibile e i suoi tiri potevano sfidare le leggi della fisica.
Bastava un pallone per farlo felice, e il suo sorriso contagioso ci faceva
felici anche a noi* – afferma Fernando Alfonso Mangone *- Alcuni
potrebbero chiedersi se sia possibile scrivere la storia del calcio e
diventare parte indelebile semplicemente giocando un pallone. La risposta è
sì, specialmente se vivi a Palomonte o se ti chiami Diego Armando Maradona.
Questa storia è ora immortalata in questo murales, che spero diventi un
luogo di riflessione e curiosità, attirando migliaia di visitatori ogni
giorno. Alcuni la chiamano “creatività contemporanea”, ma per me, è
l’essenza stessa della nostra identità, la cultura che si reinventa
costantemente. È qualcosa da proteggere e preservare per le future
generazioni.
L’ obiettivo di questo murales è creare un luogo iconico per lo *scambio
culturale*, un punto d’incontro per le persone che desiderano condividere
la loro passione per l’arte, il calcio e la cultura. Attraverso questo
murales, speriamo di ispirare conversazioni e connessioni tra persone di
diverse origini».
Il murales è stato realizzato con grande dedizione e dettaglio, catturando
l’essenza e la passione che Maradona ha portato al mondo del calcio. La sua
posizione centrale nel cuore di Palomonte lo rende facilmente accessibile a
tutti i residenti e ai visitatori.
«Quest’opera d’arte è destinata a diventare un simbolo di orgoglio per
Palomonte e un’attrazione per chiunque voglia celebrare la vita e il
contributo straordinario di Diego Armando Maradona al mondo dello
sport – *conclude
Mangone* – Mi auguro che questo murales continui a ispirare lo spirito di
condivisione culturale e unità».
Ufficio Stampa
Nicola Arpaia