
(AGENPARL) – gio 06 luglio 2023 Anno XXII
Numero 833.23
Emiliano sulle sfide aperte dall’utilizzo dell’idrogeno: “Metteremo fine all’emergenza ambientale a
Taranto con la hydrogen valley e la produzione di acciaio pulito”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato lo scorso 4 luglio al primo Italian
Hydrogen Summit organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, evento che ha riunito
istituzioni nazionali ed europee, aziende, esperti e operatori del settore per fare il punto sull’enorme
potenziale del vettore idrogeno, sulle prospettive aperte con il PNRR e sulle criticità.
“In Puglia abbiamo in ballo una delle sfide più urgenti e interessanti, cioè la decarbonizzazione
dell’ex Ilva, la più grande acciaieria d’Europa”, ha detto il presidente Emiliano, illustrando il progetto
finanziato dal Governo Draghi e promosso dal presidente di Acciaierie d’Italia Franco Bernabè per
portare nell’ex Ilva la tecnologia Direct reduced iron (DRI).
“Il Governo Draghi ha acconsentito di realizzare i primi due forni a riduzione diretta, che non è in
realtà una novità tecnologica assoluta, ma consentirebbe di fare a meno dell’utilizzo del carbon coke
e quindi di cambiare il sistema produttivo dell’acciaio dal ciclo integrato alla riduzione diretta,
mantenendo altissima la qualità. Questo avrebbe come conseguenze sull’ambiente la riduzione delle
emissioni quasi del 90%, e significherebbe evitare alla città di Taranto tutto quello che accade, che
noi chiamiamo spolverio, quando cioè la città si colora di rosso per l’ossidazione del ferro, perché in
maniera selvaggia sia il combustibile che il minerale ferroso vengono scaricati da navi all’aperto e
caricati sui nastri trasportatori, un’operazione che inquina e che inoltre blocca tre moli su cinque del
porto di Taranto, che è un porto importantissimo e che ha mezzi e pescaggi che potrebbero essere
utilizzati per altro. La riduzione diretta invece consentirebbe di prelevare da una nave in rada,
attraverso un tubo aspiratore, le biglie di ferro che poi vengono utilizzate per la produzione di acciai
di qualunque tipo. Ora per far funzionare i forni a riduzione diretta c’è ovviamente l’ipotesi del gas,
che può essere un’ipotesi transitoria per passare poi all’utilizzo dell’idrogeno”.
E a questo proposito il presidente Emiliano ha ricordato i conflitti ideologici avvenuti nel passato con
ambientalisti e industrialisti, ma anche il fondamentale appoggio del Governo Draghi.
“Gli industrialisti ritenevano che fosse impossibile arrivare a produrre acciaio con un metodo diverso
da quello del ciclo integrato, gli ambientalisti sostenevano che la riduzione diretta non eliminasse
completamente le emissioni e che quindi la fabbrica dovesse essere chiusa. Vi posso solo far
immaginare quale sia stato il conflitto politico che abbiamo dovuto vivere, ma se sono ancora qui
evidentemente lo abbiamo superato, al punto che il presidente Franco Bernabè ha sostanzialmente
già appaltato il progetto per la costruzione di questi due forni. E soprattutto sta costruendo accordi
industriali con produttori di energia elettrica e d’idrogeno per poter dar vita all’alimentazione dei
forni a idrogeno, cosa che ovviamente rappresenterebbe l’optimum dal punto di vista sia industriale
che ambientale. Tutto questo ha rappresentato un’occasione fondamentale per chiedere al Governo
Draghi di fare del polo dell’idrogeno pugliese, in particolare tarantino, il progetto bandiera del PNRR
pugliese. Il Governo Draghi ha condiviso il nostro progetto, ci hanno assegnato una somma simbolica
di più o meno una decina di milioni di euro, anche se ne servono ovviamente molti di più, e noi
siamo pronti a collaborare anche con il Governo in carica, il quale non ha disdetto gli accordi che
avevamo fatto con il Governo precedente anche se non li sta spingendo più di tanto”.
Necessaria quindi una riflessione sulla situazione attuale. “Sento dire che il Governo non vuole
utilizzare gli 800 milioni del Just Transition Fund per la creazione del polo dell’idrogeno a Taranto.