
(AGENPARL) – mer 21 giugno 2023 Piante officinali, arrivano le disposizioni per raccoglierle e trattarle
Scritto da Chiara Bini, mercoledì 21 giugno 2023
Il ruscus aculeatus, la gentiana lutea, l'hyssopus, ma anche qualche alga o
funghi macroscopici e licheni: sono solo alcuni esempi di piante officinali
che possono essere lavorate a scopo medicinale, aromatico e da profumo e
che rappresentano un universo vario e popoloso per il quale la Regione
Toscana ha appena varato alcune regole che lo disciplineranno.
Con una decisione approvata nel corso della sua ultima seduta, su proposta
della vicepresidente e assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi, la
giunta ha emanato le disposizioni, come previsto dalla normativa nazionale
in materia, che regolamentano il rilascio di autorizzazioni a raccogliere
piante officinali spontanee.
La Regione individua chi può fare cosa, dando indicazioni per realizzare
corsi di formazione che prepareranno a sostenere l'esame che abilita a
raccogliere queste erbe. Si occuperà quindi di tenere un elenco regionale
dei soggetti autorizzati.
Non solo, la Toscana, tra le prime in Italia, ha avviato il percorso per
mettere ordine in una materia che a livello statale ha visto arrivare solo
nel 2018 un decreto legge che ha iniziato a trasformare profondamente una
normativa che faceva riferimento ad una legge addirittura del 1931.
Così la Toscana, insieme alla regolamentazione del rilascio alle
abilitazioni alla raccolta, ha avviato la realizzazione di un censimento
delle piante officinali che illustrerà e documenterà ufficialmente tutte
le specie arboree officinali che crescono sul nostro territorio, dando
eventualmente restrizioni alla raccolta.
Infine, sarà compito di Artea, l'agenzia regionale per le erogazioni in
agricoltura, predisporre la possibilità che il raccoglitore e
trasformatore o il coltivatore di particolari piante officinali cosiddette
“asteriscate”, cioè da maneggiare con cura perché tossiche o
addirittura velenose, comunichi nell'anagrafe aziendale che le sta
coltivando.
“L'atto approvato è soltanto il primo in materia di piante officinali –
ha detto la vicepresidente Saccardi – se ne prevedono ulteriori per dare
piena applicazione alla normativa nazionale. Questo atto è stato frutto di
una concertazione con gli uffici regionali preposti della Direzione
istruzione, formazione, ricerca e lavoro, della Direzione ambiente ed
energia e di Artea, ma anche interessando Università, istituti di ricerca,
ordini professionali e organizzazioni agricole. Il lavoro è appena
iniziato e ancora molto è quello da fare ma è un passo essenziale che
pone la Toscana fra le prime ad aver affrontato la tematica”.