
(AGENPARL) – mar 30 maggio 2023 11 luglio 2017
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30 maggio 2023
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Ufficio Stampa
Marzo 2023
FATTURATO DELL’INDUSTRIA
A marzo si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dello 0,3%, sintesi
di una flessione del mercato interno (-0,5%) e di un leggero aumento del mercato estero (+0,1%). Nel
primo trimestre l’indice complessivo è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+1,0% sul
mercato interno e -1,5% su quello estero).
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a marzo gli indici destagionalizzati del fatturato
segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali e per l’energia (+1,2% in entrambi i casi), mentre
registrano una flessione i beni di consumo (-0,3%) e i beni intermedi (-1,7%).
Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 4,3%, con incrementi
del 4,3% sul mercato interno e del 4,1% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 23 come a marzo
2022.
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di
industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per i beni strumentali (+13,4%), per i beni di
consumo (+9,5%) e per l’energia (+9,2%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-5,8%).
Con riferimento al comparto manifatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali più consistenti
sono i mezzi di trasporto (+23,0%) e i prodotti farmaceutici (+22,0%), mentre le maggiori flessioni si
riscontrano per la chimica (-9,4%) e per l’industria del legno, della carta e stampa (-8,0%).
A marzo si stima che l’indice destagionalizzato del fatturato in volume, relativo al settore manifatturiero,
registri un aumento in termini congiunturali (+0,4%).
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo il volume del fatturato del comparto manifatturiero diminuisce
in termini tendenziali dello 0,4% (+4,5% in valore).
Il commento PROSSIMA
DIFFUSIONE
28 giugno 2023
A marzo l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria torna a
diminuire su base mensile (-0,3%). La dinamica congiunturale del
primo trimestre 2023 si mantiene tuttavia positiva rispetto ai tre
mesi precedenti (+0,1%).
Link utili
Nel confronto tendenziale su dati corretti per i giorni lavorativi, si
http://dati.istat.it/
registra una crescita sia dell’indice generale (+4,3%), sia dei
principali settori, con l’eccezione dei beni intermedi. L’indicatore di http://www.istat.it/it/congiuntura
volume, relativo al comparto manifatturiero, registra, invece, una
leggera flessione (-0,4%).
FATTURATO DELL’INDUSTRIA
FIGURA 1. FATTURATO TOTALE DELL’INDUSTRIA, INDICE E MEDIA MOBILE A TRE MESI
Gennaio 2018 – marzo 2023, indice destagionalizzato e media mobile (base 2015=100)
Indice mensile Media mobile a 3 mesi
FIGURA 2. FATTURATO INTERNO ED ESTERO DELL’INDUSTRIA, INDICI E MEDIE MOBILI A TRE MESI
Gennaio 2018 – marzo 2023, indici destagionalizzati e medie mobili (base 2015=100)
Interno mensile Interno mm a 3 m Estero mensile Estero mm a 3 m
FIGURA 3. FATTURATO DELL’INDUSTRIA, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2019 – marzo 2023, indici corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
Totale Interno Estero
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
PROSPETTO 1. FATTURATO DELL’INDUSTRIA – TOTALE, INTERNO ED ESTERO
Marzo 2023, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali su dati destagionalizzati, corretti per gli effetti di calendario e grezzi (base 2015=100)
Dati corretti per gli effetti
Dati destagionalizzati Dati grezzi
di calendario
mar 23 gen-mar 23 mar 23 gen-mar 23 mar 23 gen-mar 23
feb 23 ott-dic 22 mar 22 gen-mar 22 mar 22 gen-mar 22
Fatturato totale -0,3 +0,1 +4,3 +6,4 +4,2 +7,4
Interno -0,5 +1,0 +4,3 +6,9 +4,2 +7,7
Estero +0,1 -1,5 +4,1 +5,5 +4,2 +6,5
PROSPETTO 2. FATTURATO DELL’INDUSTRIA PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Marzo 2023, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali su dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
RAGGRUPPAMENTI Dati destagionalizzati Dati corretti per gli effetti di calendario
PRINCIPALI
mar 23 gen-mar 23 mar 23 gen-mar 23
DI INDUSTRIE
feb 23 ott-dic 22 mar 22 gen-mar 22
Beni di consumo -0,3 +2,0 +9,5 +11,9
Durevoli -1,5 +1,5 +3,7 +5,3
Non durevoli -0,1 +2,2 +10,8 +13,2
Beni strumentali +1,2 -0,2 +13,4 +13,3
Beni intermedi -1,7 -1,5 -5,8 -2,5
Energia +1,2 +3,0 +9,2 +13,0
Generale al netto Energia -0,3 -0,1 +3,9 +5,9
Generale -0,3 +0,1 +4,3 +6,4
PROSPETTO 3. FATTURATO TOTALE CORRETTO PER GLI EFFETTI DI CALENDARIO PER SETTORE DI ATTIVITÀ
ECONOMICA. Marzo 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Dati corretti per gli effetti di
calendario
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
mar 23 gen-mar 23
mar 22 gen-mar 22
B Attività estrattive -21,4 +4,6
C Attività manifatturiere +4,5 +6,4
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco +10,4 +14,4
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori +7,0 +10,3
CC Industria del legno, della carta e stampa -8,0 -3,4
CD Coke e prodotti petroliferi raffinati +9,6 +12,6
CE Prodotti chimici -9,4 -7,3
CF Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici +22,0 +16,9
CG Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi -1,3 +1,4
CH Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) -7,5 -4,8
CI Computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, app. di misurazione e orologi +15,3 +15,7
CJ Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche +4,1 +7,8
CK Macchinari e attrezzature n.c.a. +10,5 +12,4
CL Mezzi di trasporto +23,0 +18,6
CM Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature +4,7 +6,3
Generale +4,3 +6,4
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
FIGURA 4. FATTURATO TOTALE, GRADUATORIA DEI SETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA SECONDO LE VARIAZIONI
TENDENZIALI
Marzo 2023, fatturato corretto per gli effetti di calendario (base 2015=100)
Mezzi di trasporto (CL) 23,0
Farmaceutici (CF) 22,0
Computer, elettronica (Cl) 15,3
Macchinari e attrezzature (CK) 10,5
Alimentari e tabacco (CA) 10,4
Coke, prod. petroliferi (CD) 9,6
Tessile e abbigliamento (CB) 7,0
Altre industrie manifatt. (CM) 4,7
Attività manifatturiere (C) 4,5
GENERALE 4,3
Apparecchiature (CJ) 4,1
Articoli gomma, non metalliferi (CG) -1,3
Metallurgia (CH) -7,5
Legno e carta (CC) -8,0
Prodotti chimici (CE) -9,4
Attività estrattive (B) -21,4
FIGURA 5. CONTRIBUTI ALLE VARIAZIONI TENDENZIALI E VARIAZIONI TENDENZIALI
Marzo 2023, fatturato corretto per gli effetti di calendario (base 2015=100)
PROSPETTO 4. INDICE DI VOLUME DEL FATTURATO DEL SETTORE MANIFATTURIERO
Marzo 2023, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
INDICE mar 23 gen-mar 23 mar 23 gen-mar 23
feb 23 ott-dic 22 mar 22 gen-mar 22
Dati destagionalizzati 113,3 +0,4 -0,8 – –
Dati corretti per gli effetti di calendario 124,4 – – -0,4 -0,5
Dati grezzi 127,9 – – -0,4 +0,5
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
Il prospetto che segue riepiloga per gli indici del fatturato le revisioni calcolate come differenza tra i tassi di
variazione rilasciati in occasione del report odierno e quelli diffusi nel report precedente. Per quanto riguarda le
variazioni congiunturali, calcolate sui dati destagionalizzati, alla revisione corrente si associa la revisione che la
procedura di destagionalizzazione determina sull’intera serie storica ogni volta che si aggiunge una nuova
osservazione. Le serie complete degli indici sono disponibili nella banca dati I.Stat.
PROSPETTO 5. REVISIONI DEGLI INDICI DI FATTURATO
Febbraio 2023, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
variazioni congiunturali (a) variazioni tendenziali (b)
feb 2023 feb 2023
Fatturato
Totale 0,0 0,0
Interno -0,1 0,0
Estero -0,1 0,0
(a) Calcolate sugli indici destagionalizzati.Calcolate sugli indici grezzi
(b) Calcolate sugli indici corretti per gli effetti di calendario.
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la
fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti
alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in
metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e
apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Campione teorico: l’insieme delle unità sottoposte a rilevazione. Nell’ambito delle rilevazioni congiunturali viene
definito in modo ragionato in occasione del ribasamento quinquennale degli indici e mantenuto in modalità
longitudinale o panel nei periodi successivi tenendo conto degli eventi societari di trasformazione delle imprese.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale, lignite), l’industria della
raffinazione.
Indice del fatturato: misura la variazione nel tempo delle vendite delle imprese industriali espresse a prezzi
correnti.
Indice del volume del fatturato: misura la variazione nel tempo del volume delle vendite delle imprese industriali.
Si ottiene dal corrispondente indice in valore, depurandolo dalla componente di prezzo utilizzando l’indice dei
prezzi alla produzione dei prodotti industriali.
Indici corretti per gli effetti di calendario: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalla variabilità
attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi (mesi o trimestri) dell’anno, dovuta al diverso
numero di giorni lavorativi o di giorni specifici della settimana in essi contenuti e alla presenza di festività nazionali
civili e religiose, fisse e mobili (festività pasquali), nonché dell’anno bisestile. Il ricorso a tale trasformazione dei dati
consente di cogliere in maniera più adeguata sia le variazioni tendenziali (calcolate rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente), sia le variazioni medie annue.
Indici destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla
componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli
effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un
indicatore.
Mercato estero: l’insieme dei clienti operanti fuori dal territorio italiano.
Mercato interno: l’insieme dei clienti operanti sul territorio italiano.
Raggruppamenti principali di industrie: beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni
strumentali, beni intermedi ed energia. Il Regolamento della Commissione europea (CE) 656/2007 fissa, per tutti i
paesi membri, i criteri per la definizione degli Rpi: a ciascuno di essi vengono attribuiti, secondo il criterio della
prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività economica. L’Istat pubblica anche l’indice per i beni di consumo nel
loro complesso, ottenuto come media ponderata degli indici dei beni di consumo durevoli e quelli non durevoli.
Settori di attività economica: secondo la classificazione SNA/ISIC A38. La classificazione NACE Rev. 2 – da cui
la classificazione Ateco 2007 nasce – non prevede, nella struttura degli aggregati, le Sotto-Sezioni. Per continuità
storica con l’informazione precedentemente fornita prima del gennaio 2009, nel Prospetto 3 sono pubblicati gli
indici per settore di attività economica.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Contributo alla variazione tendenziale dell’indice di fatturato totale: misura l’apporto dell’evoluzione degli
indici di fatturato interno ed estero alla variazione tendenziale dell’indice di fatturato totale. Tale variazione,
pertanto, viene scomposta nella somma dei contributi delle due componenti, calcolati come differenza tra gli indici
di fatturato del mese corrente m e gli indici dello stesso mese dell’anno precedente, m-12, moltiplicata per il
rispettivo peso e divisa per l’indice di fatturato totale riferito al mese m-12. Questa modalità di calcolo non può
essere applicata nei mesi nell’anno base.
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
Introduzione e quadro normativo
L’indice del fatturato misura l’andamento nel tempo dell’ammontare delle vendite delle imprese industriali,
limitatamente alle attività economiche estrattive e manifatturiere. L’Istat a partire dal comunicato stampa riferito al
mese di gennaio 2021 ha sospeso la rilevazione sui nuovi ordinativi e la conseguente diffusione di questa
informazione. Ciò a seguito di una razionalizzazione della produzione statistica e per le esigenze di contenimento
dell’onere sui rispondenti. L’Istat rende già disponibili da molto tempo, e con maggiore anticipo, informazioni sul
livello degli ordini e della domanda in occasione della diffusione degli indicatori del clima di fiducia delle imprese
manufatturiere. Con l’approvazione del Regolamento della Commissione europea n. 461/2012 la produzione
dell’indice dei nuovi ordinativi non è più obbligatoria dal luglio 2012.
A partire dal 1 gennaio 2021 ha effetto il regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del
27 novembre 2019 (con successivo regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30
luglio 2020) che sostituisce il regolamento (CE) n. 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato
dal regolamento (CE) n. 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia, le definizioni e la cadenza con
cui gli indicatori congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
La rilevazione è prevista dal Programma statistico nazionale in vigore, consultabile sul sito internet dell’Istat
all’indirizzo https://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa.
La variabile richiesta è il fatturato – diviso in interno ed estero (di questa ultima voce si richiede anche la
componente relativa all’Unione monetaria).
La lista di riferimento per l’individuazione delle imprese che entrano a far parte del campione è costituita
dall’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA).
Popolazione di riferimento e campionamento
Il panel delle imprese selezionate per l’indagine è estratto in modo ragionato dall’universo delle imprese attive
definito dall’archivio ASIA, prendendo in considerazione – per la quasi totalità dei settori – le imprese con 20 addetti
e più. Per i settori caratterizzati dalla presenza di imprese di piccole dimensioni l’universo di riferimento è, invece,
rappresentato dal complesso delle imprese senza alcun vincolo sul numero di addetti. L’identificazione delle
imprese che appartengono al campione è realizzata a livello di gruppo di attività economica (classificazione Ateco
2007 a 3 cifre), con un criterio cut-off, selezionando le imprese in ordine decrescente di fatturato fino a coprire
almeno il 70% del fatturato totale del settore.
L’unità di rilevazione è l’impresa; tuttavia, nel caso in cui il fatturato di una impresa si riferisca a differenti attività
economiche, è richiesto il dettaglio dei dati per singola unità di attività economica.
Il campione teorico è costituito da circa 8.000 unità.
Elaborazione dei dati e indicatori
I dati provenienti dalle imprese, opportunamente aggregati, permettono il calcolo degli indici elementari riferiti al
gruppo di attività economica. Gli indici elementari sono calcolati separatamente per il mercato interno e per quello
estero e, all’interno di questa seconda componente, per l’area euro e l’area non euro, come richiesto dal
regolamento europeo sulle statistiche congiunturali. Le sintesi per livelli di aggregazione successiva avvengono
utilizzando la struttura di ponderazione riferita all’anno base. Per ogni livello di attività economica si opera anche il
calcolo degli indicatori totali come sintesi di quelli riferiti al mercato interno e a quello estero e degli indici dell’area
non euro come sintesi di quelli riferiti al mercato estero e all’area euro.
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
Gli indicatori e la struttura dei pesi
L’Istat produce e diffonde, per i diversi settori di attività economica, gli indicatori mensili sul fatturato dell’industria
come numeri indice in base 2015; tali indici vengono poi aggregati secondo la formula di Laspeyres, utilizzando
una struttura di pesi fissi che riflette la distribuzione settoriale del fatturato delle imprese estrattive e manifatturiere
nell’anno 2015. L’indice generale del fatturato dell’industria non comprende i settori dell’energia elettrica e del gas.
A partire dal comunicato stampa relativo a gennaio 2018 gli indici vengono calcolati con base 2015=100, secondo
la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Per i dettagli relativi alle
modifiche apportate in occasione del cambio base si rinvia alla nota informativa “Gli indici del fatturato e degli
ordinativi dell’industria. La nuova base 2015” pubblicata il 28 marzo 2018.
La struttura di ponderazione degli indici del fatturato è determinata sulla base di due fonti. Al livello superiore del
sistema di aggregazione (a partire dal livello di terza cifra della classificazione Ateco 2007 sino al totale
dell’industria) i pesi sono derivati dal valore del fatturato totale dei settori industriali italiani nell’anno 2015, misurato
dalle indagini strutturali che danno luogo alle statistiche “Risultati economici delle imprese”.
Oltre al fatturato totale per ciascuna attività economica sono state calcolate sia le quote riferite alla
disaggregazione tra fatturato interno e fatturato estero, sia quelle relative alla ripartizione del fatturato estero tra
zona euro e zona non euro. Per queste ulteriori disaggregazioni, si sono utilizzate anche informazioni provenienti
dall’indagine mensile sul commercio estero riferita all’anno 2015.
Nei prospetti seguenti si riportano le strutture di ponderazione dei raggruppamenti principali di industrie e dei settori
di attività economica utilizzati per l’aggregazione degli indici del fatturato.
PROSPETTO 1. STRUTTURA DEI PESI PER GLI INDICI DEL FATTURATO PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE. Anno
base 2015
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE Pesi
Beni di consumo 29,6669
– durevoli 4,4036
– non durevoli 25,2633
Beni strumentali 28,2860
Beni intermedi 34,8244
Energia 7,2227
Indcie generale 100,0000
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
PROSPETTO 2. STRUTTURA DEI PESI PER GLI INDICI DEL FATTURATO PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA.
Anno base 2015
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA Pesi
B Attività estrattive 1,0029
C Attività manifatturiere 98,9971
CA Industrie alimentari, bevande e tabacco 14,3406
CB Industrie tessili, abbigliamento, pelli 8,4548
CC Industria del legno, carta e stampa 4,9406
CD Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati 6,7633
CE Fabbricazioni di prodotti chimici 5,4602
CF Produzione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 2,7599
CG Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 7,7932
CH Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) 14,0125
CI Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 2,1303
CJ Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 4,1659
CK Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. 12,1305
CL Fabbricazione di mezzi di trasporto 9,9394
CM Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature 6,1059
Indice generale 100,0000
Le serie corrette per gli effetti di calendario e le serie destagionalizzate
In aggiunta agli indici originali (cosiddetti “grezzi”) vengono pubblicati gli indici corretti per gli effetti di calendario per
il fatturato totale, interno ed estero a partire dalle divisioni e per tutti i livelli superiori di aggregazione fino agli indici
generali. Conformemente alle linee guida sulla destagionalizzazione per il Sistema statistico europeo, la correzione
viene operata con il metodo di regressione (applicato utilizzando la procedura Tramo). Tale metodo consente di
individuare l’effetto dei giorni lavorativi (giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili
e religiose nazionali non coincidenti con i sabati e le domeniche), degli anni bisestili e della Pasqua attraverso
l’introduzione di un set di regressori nel modello univariato che descrive l’andamento della serie. Va segnalato che
le serie di indici corretti per gli effetti di calendario tramite questo metodo non presenterebbero una media pari a
100 per l’anno base (il 2015 nel caso specifico), in quanto l’effetto dovuto ai giorni lavorativi non è a media nulla su
base annuale. Al fine di diffondere un set di indici con una base comune e permettere a Eurostat di compiere più
agevolmente le operazioni necessarie alla costruzione degli aggregati a livello europeo, le serie storiche corrette
vengono riportate in base 2015=100 attraverso un riproporzionamento che ne mantiene inalterato il profilo
dinamico. Inoltre, il metodo dei regressori comporta la revisione dei dati poiché ogni informazione mensile che si
aggiunge alla serie o che viene modificata/revisionata può determinare nuove stime dei parametri di regressione.
Inoltre, date le caratteristiche delle procedure sin qui descritte, non è escluso che, a parità di numero di giorni
lavorativi, possa emergere una differenza nella variazione tendenziale calcolata sulla serie grezza e su quella
corretta. Differenze di entità trascurabile possono essere determinate dal riproporzionamento e dal successivo
arrotondamento; differenze più significative sono dovute, invece, all’effetto attribuito all’anno bisestile, alla Pasqua
e alla natura dei modelli utilizzati per la correzione degli effetti di calendario. Queste ultime differenze risultano
inversamente proporzionali al livello degli indici e direttamente proporzionali al valore assoluto delle variazioni
tendenziali calcolate sulle serie grezze.
Gli indici destagionalizzati, infine, sono ottenuti attraverso la procedura Tramo-Seats (versione 942). Come le altre
procedure di destagionalizzazione, anche Tramo-Seats si basa sull’ipotesi che ogni serie storica a cadenza
infrannuale sia rappresentabile come una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente: una
componente di ciclo-trend, che rappresenta la tendenza di medio e lungo periodo; una componente stagionale,
costituita da movimenti periodici, la cui influenza si esaurisce nel corso di un anno; una componente irregolare,
dovuta a fattori erratici. Tramo-Seats, in particolare, utilizza un approccio model-based, cioè si fonda
sull’identificazione di un modello statistico rappresentativo del comportamento della serie storica da
destagionalizzare. Per procedere all’eliminazione della stagionalità, è necessario, però, ipotizzare una modalità di
scomposizione della serie “grezza” nelle diverse componenti prima elencate: gli indici vengono destagionalizzati
utilizzando una scomposizione di tipo moltiplicativo (il dato osservato è costituito dal prodotto delle componenti non
osservabili).
Gli indici vengono destagionalizzati separatamente sia per il fatturato del mercato interno sia per quello estero a
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FATTURATO DELL’INDUSTRIA
livello di raggruppamenti principali di industria, mentre il fatturato totale è ottenuto come sintesi. I modelli statistici
utilizzati per la destagionalizzazione e per la correzione, vengono rivisti annualmente per assicurare la loro
capacità di rappresentare correttamente l’andamento della singola serie storica.
Le eccezionali variazioni dei dati grezzi registrate durante l’emergenza sanitaria del 2020-21 sono state gestite
secondo le indicazioni contenute nelle linee guida diffuse da Eurostat, disponibili all’URL:
Al fine di consentire agli utilizzatori l’analisi delle serie storiche destagionalizzate, le specifiche adottate dall’Istat
nell’ambito della procedura Tramo-Seats sono disponibili su richiesta.
Il volume del fatturato manifatturiero
A partire dalla pubblicazione degli indici riferiti a maggio 2015, si diffonde anche l’indice di volume del fatturato,
ottenuto depurando l’indice del fatturato dell’industria dalla componente di prezzo, quest’ultima ricavata dall’indice
dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali.
Per i dettagli metodologici relativi al questo indicatore si rinvia alla nota informativa “Gli indici del fatturato del
settore manifatturiero” pubblicata il 22 luglio 2015.
La revisione degli indici
Gli indici del fatturato dell’industria relativi al mese più recente sono provvisori e sono soggetti ad una revisione che
viene effettuata nel mese successivo, sulla base di informazioni aggiuntive che pervengono dalle imprese.
Inoltre, in occasione del rilascio degli indici relativi al mese di settembre viene effettuata un’ulteriore revisione degli
indicatori a partire dall’anno base.
L’obiettivo delle revisioni è quello di incorporare negli indicatori informazioni ricevute successivamente alla
pubblicazione delle prime stime ed eventuali affinamenti nelle metodologie di stima, oltre a rettificare eventuali
errori. I principali fattori di revisione riguardano il recepimento delle risposte pervenute dalle imprese
successivamente alla diffusione delle stime mensili o le eventuali rettifiche di dati precedentemente forniti. Le
rettifiche sono spesso legate a eventi di trasformazione aziendale con effetti generalmente contenuti sugli indici di
periodo che però possono risultare significativi nelle dinamiche mensili.
Per ulteriori informazioni relative alle revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la sezione dedicata, in
particolare la scheda https://www.istat.it/it/files//2017/03/scheda-FatturatoEOrdinativi.pdf.
Dettaglio territoriale
Gli indici vengono calcolati e diffusi a livello nazionale.
Tempestività e diffusione
La diffusione degli indici mensili del fatturato dell’industria avviene mediante comunicati stampa, in versione provvisoria
entro circa 60 giorni dalla fine del mese di riferimento. Le serie mensili più recenti relative agli indici del fatturato
dell’industria, sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel “Serie storiche”.
Gli indicatori sono inoltre disponibili su I.Stat – il data warehouse dell’Istat – alla sezione “Industria e Costruzioni”, a
partire da gennaio 2000 per il fatturato dell’industria e da gennaio 2002 per il volume del fatturato del settore
manifatturiero.