
(AGENPARL) – ROMA mer 17 maggio 2023
La nuova consiliatura del Consiglio Nazionale Forense, che resterà in carica fino al 2026, si apre sotto il segno dell’Agorà degli Ordini e delle Unioni forensi. Un luogo non solo di confronto, ma anche operativo e di sintesi, con l’obiettivo di individuare insieme le soluzioni più efficaci per le riforme, sia quelle interne all’avvocatura che quelle dedicate al funzionamento della giustizia. Alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma sono presenti 120 Ordini locali, rinnovati nella composizione, in rappresentanza di tutti i distretti di Corte d’Appello e 12 Unioni regionali forensi. Presenti i consiglieri nazionali forensi e l’ufficio di presidenza del CNF che ha avviato l’incontro.
«È indispensabile avviare da subito un percorso condiviso con i Consigli dell’Ordine degli avvocati – ha esordito il Presidente del CNF, Francesco Greco – per ragionare insieme sui passi da fare e sugli obiettivi comuni, e per individuare le emergenze da affrontare con urgenza».
Tra le priorità ecco la riforma dell’accesso alla professione di avvocato: «Domani mattina alle 10.30 – ha annunciato il Presidente Greco – parteciperò alla prima riunione del tavolo ministeriale sulla riforma dell’accesso alla professione, istituito a seguito alla richiesta del CNF aveva rappresentato le difficoltà attuali al Ministro Nordio».
Poi, Greco ha fatto una digressione ricordando alla platea i numeri emersi dall’ultimo Rapporto Censis sull’avvocatura, elaborato su indicazione di Cassa Forense.
Per il Presidente del Consiglio Nazionale Forense sono emersi dati ai quali occorre prestare attenzione: «Il calo demografico degli iscritti si consolida e si inserisce in un trend iniziato qualche anno fa. La professione è in difficoltà, i redditi sono bassi, ma il dato più preoccupante è quello che fotografa l’indice di soddisfazione degli avvocati nell’esercizio della professione. Il 25,5 per cento degli intervistati la definisce molto critica, per il 30 per cento è critica ma sopportabile, e il 34 per cento si dichiara disponibile a lasciare la professione forense se si presentasse una valida alternativa».
«Da qui nasce l’esigenza – ha spiegato Greco – di un confronto e di un dibattito tra l’avvocatura istituzionale e gli Ordini degli avvocati. Questo CNF intende lavorare per i prossimi 4 anni a fianco di tutte le componenti dell’avvocatura: Organismo congressuale forense, Ordini, Unioni e associazioni, perché insieme è possibile individuare e risolvere le esigenze quotidiane degli avvocati italiani».
«Abbiamo un compito – ha proseguito il Presidente CNF -, quello di modernizzare la nostra professione e restituire l’orgoglio di essere avvocati e la fiducia verso il futuro. Se non riusciremo in questa missione nell’arco del quadriennio di consiliatura, significherà che avremo fallito il nostro mandato. È una sfida complicata e complessa ma abbiamo l’obbligo di accettarla e il dovere di rinnovare la nostra professione. Le sfide sono tante, a partire dall’intelligenza artificiale con cui dovremo confrontarci e che dovremo gestire».
Un’altra sfida è rappresentata dalla attuazione della riforma Cartabia sul processo civile e nello specifico sugli atti processuali digitali che pongono un limite massimo di caratteri al difensore e soprattutto lo àncorano a una sanzione.
«Dobbiamo fare le barricate – ha concluso in modo accalorato il Presidente Greco -, perché nessuno può e deve imbavagliare il diritto di difesa. Su questo non siamo e non saremo disponibili ad alcuna mediazione. È inaccettabile che i limiti previsti siano correlati a delle sanzioni».
A seguire i componenti dell’ufficio di presidenza del CNF hanno aggiornato la platea sulle diverse questioni operative della professione. Il consigliere segretario Giovanna Ollà ha introdotto il tema delle specializzazioni forensi con gli ultimi numeri degli avvocati dottori di ricerca specialisti e i prossimi passi; la vicepresidente Patrizia Corona ha ragguagliato i presenti sull’accordo tra Cnf e Ministero dell’Interno: per scaricare i certificati anagrafici dei cittadini dall’Anagrafe nazionale della popolazione residente si è in attesa del parere vincolante del Garante per la privacy.
Il vicepresidente Francesco Napoli ha affrontato il tema della riforma dell’ordinamento forense, con l’invito a tutte e componenti nazionali e locali dell’avvocatura di analizzare pro e contro dell’attuale legge professionale e giungere, dopo che si sarà espresso il congresso straordinario del prossimo autunno, a un testo di riforma che abbia come obiettivo finale gli interessi del cittadino.
Infine, il tesoriere Donato Di Campli ha aggiornato i Coa e le Unioni sugli strumenti alternativi, dalla negoziazione assistita alla mediazione, annunciando che la Fiff, la Fondazione del Cnf per l’innovazione forense, sta predisponendo una piattaforma che sarà operativa a fine giugno.
È seguito poi, nell’arco della mattinata, il dibattito, lungo e partecipato, con gli interventi dei rappresentanti di Ordini e Unioni.