
(AGENPARL) – gio 05 ottobre 2023 Federalberghi-Confcommercio: positivo andamento turistico in Val d’Agri a
settembre
Il mese di settembre si è chiuso positivamente per l’andamento turistico in
Val d’Agri. Secondo le proiezioni di Federalberghi-Confcommercio saranno
superati i dati di settembre 2022 quando tra presenze ed arrivi nelle 81
strutture ricettive (15 alberghi) dei 19 comuni della valle si sono
registrati circa 7.500 unità. “Il mese di settembre – sottolinea il
presidente Federalberghi Michele Tropiano – è da sempre un mese importante
che rappresenta circa il 10% di presenze ed arrivi dell’anno intero.
Quest’anno le condizioni meteo e un numero maggiore di sagre ed eventi
hanno attratto maggiori presenze oltre che del nostro target tradizionale,
il turismo di prossimità, anche di provenienza da altre regioni. Confidiamo
in un autunno positivo, specie per le sagre di grande attrazione come la
Sagra della castagna Munnaredda a Tramutola ed altri eventi.
L’enogastronomia continua a rappresentare l’offerta più gradita”. I posti
letto complessivamente in Val d’Agri sono 1660 di cui 1100 in albergo a
conferma che l’ospitalità alberghiera è la più consistente anche per i
servizi di ristorazione. “La destagionalizzazione – dice Tropiano – resta
un obiettivo che in autunno si può raggiungere mettendo in campo azioni di
promozione e pacchetti specifici di soggiorno per superare il gap del tasso
medio di occupazione delle camere, in Val d’Agri, intorno al 20% annuo”.“Il
punto è che il mercato italiano si confronta con il 2022 –spiega
Federalberghi – che era stato un anno decisamente ottimo, anche per
mancanza di alternative. Invece nel corso dell’estate del 2023, sotto il
peso dell’inflazione e degli aumenti a tutto tondo, molti hanno fatto meno
vacanze o le hanno proprio cancellate oppure hanno scelto località più
economiche, quelle dove negli anni del Covid non si poteva andare”. Ottimismo
da parte del presidente Federalberghi anche per quanto riguarda l’inverno,
“soprattutto per gli incoraggianti segnali che arrivano dall’estero; certo
bisognerà capire quanto temi pesanti come la recessione possano pesare
sugli italiani che, non scordiamocelo, sono naturalmente il nostro primo
mercato”.