[lid] Il primo ministro annuncia un’indagine sullo scandalo e un esame delle finanze della Chiesa cattolica.
I residenti della regione fiamminga del Belgio stanno cercando di rompere i legami con la Chiesa cattolica venerdì dopo che l’emittente pubblica VRT ha trasmesso una serie di documentari che contenevano confessioni di bambini e dei loro parenti vittime di abusi sessuali da parte del clero.
Nel documentario i politici chiedono che lo scandalo e le finanze delle chiese vengano indagati e discussi a fondo.
Il documentario ha creato un “effetto shock” e molti si sono messi in fila per far cancellare i loro nomi dai registri di battesimo per recidere i loro legami con la Chiesa.
I partiti politici hanno chiesto di istituire una commissione nel parlamento federale per indagare dettagliatamente sullo scandalo, per rivelare come le prove siano state nascoste per anni e per discutere perché e come è stata finanziata la Chiesa.
La questione è stata inserita nell’ordine del giorno del Parlamento mercoledì in una sessione alla quale ha partecipato il primo ministro Alexander de Croo, che ha esortato la Chiesa a “riconoscere sinceramente la colpa”.
Egli ha affermato di essere favorevole alla creazione di una commissione d’inchiesta e che si dovrebbe indagare anche sulla questione del finanziamento della Chiesa con le tasse.
De Croo ha incontrato anche il ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborne, il vescovo di Anversa Johan Bonny, che rappresenta la Chiesa nella regione fiamminga, e le vittime citate nel documentario.
Il primo ministro ha detto che Bonny gli ha promesso piena collaborazione con la magistratura e la polizia e ha detto: “Nello stato di diritto, nessuna istituzione può essere al di sopra della legge”.
De Croo ha affermato che la Chiesa dovrebbe esaudire concretamente le richieste di coloro che vogliono essere cancellati dagli atti di battesimo, cosa che finora non è stata fatta.
Le dichiarazioni di Bonny riflesse dai media dicono: “Mi rammarico che le generazioni precedenti non siano state in grado di assumersi le proprie responsabilità”.
L’ultimo episodio della serie in quattro parti è andato in onda il 26 settembre e ha rivelato gli abusi sessuali commessi contro i bambini nei collegi, nei rami giovanili e nella Chiesa.
Il documentario inizia con le confessioni di Dianne, che in lacrime spiega che suo fratello Piet è stato violentato dal sacerdote Dom Robert alla scuola del monastero di Dendermonde per sei anni prima di suicidarsi.
Robert ha partecipato al funerale.