
(AGENPARL) – gio 10 agosto 2023 PUGLIA: LA REGIONE POTENZI IL DIALOGO
SOCIALE SULLE POLITICHE PER LA CASA
di Carmine Chiusano
Segretario Generale Sicet Cisl di Puglia
Le prese di posizione di alcuni Consigli comunali, dai sindacati
degli inquilini fortemente sollecitati, in ordine all’attuale
quanto improvvisa assenza nel Paese di contributi sociali per
l’affitto e di un fondo per la morosità incolpevole, nonché di
misure strutturali contro l’emergenza abitativa, confermano i temi di
una vertenzialità che come Sicet Cisl, insieme con altre sigle,
abbiamo promosso da tempo.
È certo che una tale non-politica della casa farà registrare un
drammatico aumento degli sfratti, ben 2.675 sfratti nel 2021 solo in
Puglia.
L’attuale Governo non ha finanziato nella Legge di bilancio 2023
il fondo nazionale per l’affitto e non ha incrementato quello per
la morosità incolpevole, pensato per quella fascia di popolazione
che, per cause diverse, vede diminuire il reddito proprio familiare e
non riesce a far fronte al pagamento del canone.
E neppure vi sono proposte per un Piano nazionale per l’edilizia
sociale.
Con la riforma del Titolo V della Costituzione il tema
dell’abitare, nell’ambito del governo del territorio, è
diventato di competenza concorrente dello Stato esercitato dalle
Regioni che hanno legiferato in materia.
Attualmente è in corso di revisione la L. n.10/2014 della Regione
Puglia, legge che disciplina il diritto e la determinazione dei
canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La legge stabilisce il principio della partecipazione e della
contrattazione sociale, assegna sia alla stessa Regione che agli Enti
locali ed alle Arca (Agenzie Regionali per la Casa e l’Abitare ex
IACP), presenti in ogni capoluogo di provincia, ruolo chiari ed
definiti per corrispondere al bisogno sempre crescente di edilizia
sociale e di gestione del patrimonio esistente.
Le Arca subiscono da tempo il mancato turn over dunque un
assottigliamento di personale e queste sono dinamiche che non
facilitano l’attuazione del ruolo che sono chiamate a svolgere e
inficiano anche il corretto rapporto di partecipazione e di
contrattazione sociale da parte delle rappresentanze sindacali.
Il diritto all’abitare è un diritto assoluto e non va disgiunto
dagli altri diritti, lavoro, sanità, scuola partecipazione sociale;
peraltro, è la Costituzione ad obbligare lo Stato a creare le
migliori condizioni affinché gli stessi diritti siano fruiti senza
discriminazione alcuna tra fasce sociali e tra aree geografiche.
Per il fondo sostengo affitto di fatto, nel 2022, per il periodo di
competenza 2021, la Regione Puglia ha ripartito tra le
amministrazioni comunali risorse pari ad oltre 30 milioni di euro, di
cui 27 milioni di provenienza statale e 3.4 milioni finanziati dalla
Regione stessa.
Risorse risultate comunque insufficienti a fronte di una domanda ben
più consistente ma alla quale si è risposto con drastiche riduzioni
rispetto al contributo erogato alle famiglie.
Auspichiamo che la stessa Regione monitori il bisogno di edilizia
residenziale pubblica e attraverso la concertazione con le
organizzazioni sindacali, gli enti locali si attivino per
finanziare i progetti e realizzare gli interventi, che vanno dal
riuso degli alloggi non occupati, dalla definizione delle situazioni
irregolari le così dette occupazioni abusive e pensi ad un serio
riuso dell’esistente.
I Comuni, altresì, sono chiamati ad attrezzarsi con Agenzie per la
casa, momento di incontro di una domanda ed un’offerta che molto
difficilmente trova un punto di equilibrio, in quanto il sitema è
molto più sbilanciato a favore del locatore[
https://martinafranca.etrasparenza.it/archivio13_strutture_0_17167.html
La missione è far incontrare domanda e offerta, calmierare i
prezzi, fronteggiare il mercato nero degli affitti, contrastare il
fenomeno ancora più triste delle case sfitte, agevolare la
contrattazione dei canoni di locazione agevolati anche con
l’incontro e la partecipazione dei costruttori che intervengono con
piani di edilizia sociale.
Vorremmo anche che fosse favorito l’accesso alle fasce sociali più
deboli delle locazioni attualmente sfitte, che si contribuisse alla
soluzione del problema sfratti; ed a far emergere il mercato nero e
irregolare dell’affitto, a migliorare lo stato manutentivo degli
immobili in conformità alle norme sulla sicurezza, sul risparmio
energetico (comunità energetiche), al cosumo dell’acqua e sulla
tutela della salute.
La socieà si fonda sulla famiglia e senza una casa non può esserci
una famiglia.
In un momento storico di transizioni, il tema della partecipazione
può e deve produrre le condizioni migliori per assicurare alloggi
sociali specie ai nostri giovani, per un futuro fatto di certezze e
fruito qui, dove sono nati e non dove si vedono ancora oggi costretti
a scappare per il soddisfacimento delle proprie aspirazioni
personali, culturali, lavorative.
Anche per i tanti giovani che studiano, bisogna pensare con
attenzione all’edilizia universitaria, senza lasciare tutta la
contratazione nelle mani di quanti affittano camere per studenti.
Bene, dunque, le mozioni, gli ordini del giorno e tutte le altre
iniziative pubbliche poste anche dagli Enti Locali finalizzate a
sollecitare il Governo nazionale.
Il vero dato culturale è la presa coscienza che a tutti i restanti
livelli di responsabilità istituzionale sul tema dell’abitare
debba essere rilanciato il dialogo sociale, affinché si determini la
esigibilità di un diritto per cui la Costituzione, all’articolo 47
“favorisce l’accesso del risparmio popolare~all’investimento reale
promuovendo la diffusione della proprietà dell’abitazione…”
Carmine Chiusano
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