(AGENPARL) - Roma, 7 Agosto 2023(AGENPARL) – lun 07 agosto 2023 regionale Pd del Lazio e Vicepresidente della Commissione Affari
Costituzionali e Statutari, sulle dichiarazioni di De Angelis sulla strage
di Bologna e sul commento del presidente Rocca.
Cordiali saluti,
Ufficio stampa Cons. Eleonora Mattia
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La toppa di Rocca (su De Angelis) è peggio del buco
L’unica cosa utile delle dichiarazioni drammaticamente negazioniste
Marcello De Angelis, capo della Comunicazione della Regione Lazio, ex Terza
Posizione ed ex deputato AN, già condannato a cinque anni per associazione
sovversiva e banda armata, è quella di aver contribuito a far gettare la
maschera alle destre al governo del nostro Paese, che con il loro silenzio
assordante o, peggio ancora, con commenti di vicinanza a De Angelis (vedi
l’ex sindaco di Roma Alemanno che ne ha condiviso il post
commentando “Il coraggio di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna”)
hanno rivelato in maniera inequivocabile il cordone ombelicale, mai reciso,
con quella destra di stampo fascista eversiva ed extra parlamentare che ha
contribuito a uno dei periodi più bui della nostra Storia.
Ecco l’effetto rivelatore a catena: getta per primo la maschera Marcello De
Angelis, rivendicando la falsità delle sentenze sulla strage di Bologna, e
l’innocenza degli ex NAR Mambro, Fioravanti e di suo cognato Ciavardini, e
sostenendo che la verità non è quella accertata dai magistrati e ricordata
dal presidente della Repubblica, Mattarella, che solo qualche giorno prima
aveva infatti ribadito la matrice neofascista della strage di Bologna. In
sostanza, un attacco allo Stato di Diritto, perché se De Angelis avesse
saputo comportarsi come si fa in uno Stato di Diritto, in virtù anche del
suo ruolo istituzionale, non avrebbe affidato la sua “verità” a un post su
Fb ma si sarebbe recato direttamente negli uffici delle Autorità competenti
per onorare quello Stato.
Getta la maschera la destra al governo della Regione Lazio quando il
presidente Rocca ci mette ben due giorni a rompere il silenzio
condannare le parole di De Angelis, mentre fioccano i commenti indignati
delle famiglie delle vittime della Strage di Bologna, dell’Anpi e di tutto
il mondo politico istituzionale e della società civile. Per arrivare a dire
poi cosa? Che – citando testualmente – “Il rispetto per le sentenze non
esime dalla capacità e volontà di ricerca continua della verità,
specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti,
apparati deviati e mafia si sono incontrati”. Sono queste le tre righe del
presidente Rocca, con cui la destra al governo della Regione Lazio, getta
la maschera, lasciando cioè uno spiraglio al revisionismo storico persino
in quella che sarebbe dovuta essere una nota pubblica di condanna. Quando
si dice che la toppa è peggio del buco! Getta la maschera la destra al
governo del nostro Paese, con la premier Meloni ancora trincerata dietro un
silenzio imbarazzante.
Questo è l’humus culturale ancora insito nella destra italiana, nocivo per
le nostre istituzioni. Questa è la punta dell’iceberg contro il quale
rischia di scontrarsi la nostra democrazia. Ma lo scalpore e l’indignazione
suscitate nell’opinione pubblica dal post Fb di De Angelis ci fanno capire
che la nostra società ha gli anticorpi giusti. Sta a noi, saperne custodire
e rispettare la richiesta di tutelare i valori fondanti dell’antifascismo e
della Resistenza della nostra Repubblica. Ho depositato una proposta di
legge in consiglio regionale per inserirli nello statuto della Regione
Lazio. Un atto che, mai come ora, sarebbe fortemente simbolico e
contribuirebbe a fugare possibili ambiguità rispetto ad alcune uscite
nostalgiche.
