(AGENPARL) – gio 05 gennaio 2023 CIME BIANCHE, SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO
AL CAI VALLE D’AOSTA DAI CONSIGLIERI CENTRALI
DEL CAI DI AREA LIGURE, PIEMONTESE E VALDOSTANA
Milena Manzi, Bruno Roberti, ed Eugenio Zamperone, in una lettera indirizzata
al presidente del Cai Valle D’Aosta Piermauro Reboulaz,
esprimono pieno apprezzamento delle osservazioni e motivazioni
volte a contrastare la realizzazione del collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia
Milano, 5 gennaio 2023
Una piena solidarietà e convergenza sulle argomentazioni e sulle proposte per «convertire, con lungimiranza, il progetto di realizzazione di impianti funiviari nell’area del Vallone delle Cime Bianche, in progetti alternativi, di protezione della natura e di difesa del territorio, nell’ottica di una crescita economica e sociale realmente sostenibile».
Questo quanto esprimono i Consiglieri centrali del Cai di area LPV (Liguria, Piemonte Val d’Aosta) Milena Manzi, Bruno Roberti ed Eugenio Zamperone in una lettera indirizzata al presidente del Cai Valle D’Aosta Piermauro Reboulaz.Nel testo i tre Consiglieri prendono atto delle «immotivate, reiterate e pesanti» considerazioni del Vicepresidente della Giunta regionale della Valle d’Aosta Luciano Caveri nei confronti del Cai, ritenuto «un’associazione entrata in pieno nell’area ambientalista estremista», definendole ingiuste e non corrispondenti alla realtà.
Prove, osservazioni e motivazioni inconfutabili e concrete
Manzi, Roberti e Zamperone ritengono invece assolutamente corretti gli interventi del Presidente generale del Cai Antonio Montani sulle alternative alla monocultura dello sci alpino e le prese di posizione dello stesso Reboulaz, «che in ogni occasione istituzionale ha sempre ribadito con fermezza che nessun attacco è in corso, da parte del Cai, contro le Istituzioni, ma al contrario, si sono sempre portate prove, osservazioni inconfutabili e motivazioni concrete volte a contrastare la realizzazione del collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia».
Tra esse, il testo cita le direttive europee e la normativa italiana vigente che vieta di costruire impianti di risalita e piste di sci in zone ZPS (Zone a Protezione Speciale).
Danni all’ambiente senza ritorni sociali ed economici
I tre Consiglieri ribadiscono come «sia negativo e svantaggioso deturpare l’ultimo vallone selvaggio dell’intera Valle d’Aosta con un progetto turistico di sfruttamento, causa solo di danni all’ambiente naturalistico e senza effettivi e duraturi ritorni ambientali, ma anche sociali ed economici». Questo alla luce della «sempre più evidente crisi energetica ed economica, dei cambiamenti climatici e morfologici in atto, con conseguenze evidentissime nei territori montani, e del perseverare, in molti casi, di una miope scelta per la diffusione di progetti legati a una vecchia visione turistica con tutti i suoi limiti».
Manzi, Roberti e Zamperone concludono unendosi alle richieste del comitato “Ripartire dalle Cime Bianche”, «che raccoglie le migliori energie di moltissime e qualificate associazioni ambientaliste che chiedono da tempo di convertire sforzi e finanziamenti per tale progetto in nuove possibilità di sviluppo sostenibile fra innovazione, riscoperta del territorio e tradizione locale».
Sotto la firma sono scaricabili il comunicato in pdf e tre foto del Vallone delle Cime Bianche.
Testo Allegato: La comunit universitaria friulana in lutto LUNIVERSIT DI UDINE SALUTA CON DOLORE FRANCO FRILLI PER NOVE ANNI RETTORE DAL 1983 AL 1992 Il cordoglio del rettore, e il suo ricordo personale, per la scomparsa del professore emerito e guida dellAteneo nel periodo del massimo sviluppo Pinton LUniversit di Udine perde uno dei suoi pi entusiasti, appassionati e impegnati protagonisti. Fu di esempio per molti sia sul piano accademico che su quello istituzionale Udine, 5 dicembre 2023 Con Franco Frilli lUniversit di Udine perde uno dei suoi pi entusiasti, appassionati e impegnati protagonisti durante i nove anni del suo rettorato, dal 1983 al 1992, lAteneo conobbe il suo massimo sviluppo e laffermazione a livello regionale, nazionale ed europeo. Cos il rettore dellAteneo friulano, Roberto Pinton, ricorda la figura e lazione del professore emerito Franco Frilli, entomologo di fama nazionale. Ordinato sacerdote nel 1963 a Novara, monsignor Frilli fu poi incardinato nellArcidiocesi di Udine. Ricordo Franco Frilli come un vero appassionato spiega il rettore Pinton degli insetti, le api in particolare, dellinsegnamento, dei giovani, delluniversit, delle istituzioni. Oltre che un devoto servitore della Chiesa. Io ebbi la fortuna di conoscerlo da rettore, in carica al tempo del mio approdo come giovane ricercatore presso lAteneo nel novembre 1986. Quando lo incontrai, in un corridoio delledificio in piazzale Kolbe dove si trovava lallora Facolt di Agraria, stemper subito il mio timore reverenziale con una forte stretta di mano e un incoraggiamento accompagnato da una poderosa pacca sulla spalla. Da allora sono state molte le volte che ho sentito quella energia, a sostegno e a sprone perch lUniversit assumesse sempre pi un ruolo decisivo al servizio della societ. Acuto e profondo osservatore della realt, caratteristica che probabilmente gli derivava dalla sua competenza scientifica prosegue il rettore , fu di esempio per molti sia sul piano puramente accademico che su quello del servizio istituzionale. Svolse lincarico di rettore con esemplare lucidit, divenendo protagonista di una fase espansiva dellAteneo senza precedenti un contributo importante che motiv molti giovani ricercatori che in quegli anni entrarono nelle fila dellUniversit di Udine, costituendo, con i colleghi tecnici e amministrativi, lossatura di una vera propria comunit accademica. Ricordo ancora la posa della prima pietra del complesso dei Rizzi nel febbraio 1987, un progetto, come molti altri, che ancora oggi stiamo sviluppando nel solco tracciato da Franco Frilli. Franco Frilli stato in servizio allUniversit di Udine dal 1979 al 2009. Nel 2016 il Senato accademico ha proposto allunanimit di attribuirgli lonorificenza di professore emerito poi conferita con decreto del Presidente della Repubblica. Nel 2017 ha tenuto la prolusione allinaugurazione del 40 anno accademico alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per quasi 50 anni Frilli ha svolto una intensa attivit didattica, anche dopo il pensionamento in forma gratuita, e di ricerca, producendo oltre 150 pubblicazioni sulla biologia e letologia di insetti dannosi di interesse agrario, merceologico e forestale. Gli studi pi recenti hanno riguardato la difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari, gli insetti impollinatori di varie colture e lapicoltura. Ha partecipato attivamente allattivit istituzionale dellAteneo friulano ricoprendo ruoli di responsabilit a quasi tutti i livelli. Nato a Trieste il 26 maggio del 1936, Franco Frilli si laurea nel 1958 in Scienze agrarie allUniversit Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Prende servizio come assistente allUniversit di Udine nel 1979, dove diviene direttore dellIstituto di difesa delle piante fino al 1989. Nel 1980 diventa professore straordinario e docente di discipline entomologiche e nel 1983 professore ordinario. Nel 1981 delegato rettorale per il controllo degli atti amministrativi e contabili e dal 1981 al 1983 prorettore vicario. Nel 1983 lelezione a rettore, confermata successivamente due volte, che lo porta a rimanere in carica per nove anni consecutivi fino al 1992, massimo periodo rettorale allora stabilito dallo Statuto dateneo. Il 3 maggio 1992 accompagn Papa Giovanni Paolo II nella visita al polo scientifico che ricevette la benedizione del pontefice. Dal 1996 al 2002 stato direttore del Dipartimento di biologia applicata alla difesa delle piante, dal 2003 al 2006 direttore del Centro bibliotecario di scienze, dal 2004 al 2006 membro del Comitato esperti per la Scuola Superiore e dal 2005 al 2009 membro del Consiglio di amministrazione e di varie sue Commissioni. Dal 1993, e per diversi anni, monsignor Frilli aveva fatto parte della Consulta ecclesiale per luniversit presso la Conferenza episcopale italiana. Fu anche presidente dellEnte regionale per la promozione e lo sviluppo agricolo (1993-1997) e del Centro dei servizi agrometeorologici del Friuli Venezia Giulia (1994-1998). Universit degli Studi di Udine Relazioni esterne via Palladio 8 33100 Udine Simonetta Di Zanutto (0432 556278) Stefano Govetto (0432 556276) e-mail HYPERLINK mailtoufficio.stampa@uniud.itufficio.stampa@uniud.it Ultime notizie HYPERLINK http//qui.uniud.it/http//qui.uniud.it TUK0 lOywwQCcpMNDT()UDwcm_hysOo.y9Ww)iLwwegwLB (7cG4b-FpymF4nK6g,X UFL
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