
REGGIO CALABRIA “Nessuna assunzione è stata autorizzata – sottolineano i sindacalisti – e i posti letto dell’area covid, come prevedibile, sono stati dimezzati. Tutto come preventivamente annunciato da noi: alleggerimento delle restrizioni, aumento dei contagi e di nuovo posti letto quasi al collasso. Addirittura i primi giorni di settembre i 60 posti letto disponibili sono già esauriti. Con 20 pazienti covid attendono in barella, ed altri costretti a migrare verso Catanzaro”. “La riconversione di 20 posti a Gioia Tauro è una buona notizia – aggiungono – ma non è la soluzione ad un disagio che poteva e doveva essere evitato e l’obiettivo è di riaprire tutti i centri covid utilizzando per la riapertura criteri oggettivi. Gli ospedali di Melito e di Locri, come mai non vengono attivati? La rilevazione ministeriale del crollo dei LEA e quindi della difficoltà che gli utenti non-covid incontrano quotidianamente, evidenzia ancora di più la carenza del personale adeguato e la spregiudicata ed irresponsabile sordità del livello commissariale regionale. Senza risorse non si fa fronte al dilagare dell’infezione covid; quelle presenti sono costretti a far fronte ma anche abbandonando altri fondamentali bisogni di salute. La carenza di personale è un fatto ormai strutturato, pertanto ritardi ed inadeguatezze di chi ha il dovere di agire non sono più tollerabili”. “I disastri del commissariamento – concludono i sindacalisti – stanno venendo fuori prepotentemente in tempo di pandemia quindi occorre la mano decisa e soprattutto coraggiosa del Governo, per deliberare l’obbligatorietà vaccinale. Bisogna uscire al più presto da questo incubo”. (News&Com)