
VIBO VALENTIA Passeranno dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora nel comune di residenza i due Trecate, Francesco (cl. ’59) e Salvatore (cl. ’83), rispettivamente padre e figlio, e imputati nel processo nato dall’inchiesta sugli orrori nel cimitero di Tropea. La misura è stata disposta dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca del Vecchio, su richiesta dell’avvocato difensore, Giuseppe Di Renzo, e condivisa dal pm. Agli indagati, insieme a Roberto Contartese, per i quali la Procura di Vibo ha già chiesto il rinvio a giudizio, il pm contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla “violazione di sepolcro e soppressione del cadavere”. (News&Com)