
(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 Comunicato Stampa
Dichiarazione del segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia
del segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò
Gruppo ex Ilva Acciaierie D’Italia: «Riequilibrare la governance subito».
Riequilibrare la governance. È quanto urge in questo momento storico all’ex Ilva, il più
grande polo siderurgico d’Europa. Alla vigilia dell’assemblea dei soci, inizialmente prevista per lo
scorso 25 novembre e poi rinviata a domani 2 dicembre, è necessario metter mano agli assetti del
sodalizio di Acciaierie D’Italia, nato attraverso una partnership tra privato e pubblico.
Per la Fim Cisl rimane indispensabile che lo Stato acceleri il percorso d’ingresso come socio
di maggioranza.
C’è bisogno di riequilibrare la governance. Lo Stato, negli anni, ci ha messo molto denaro, ce
ne metterà altri 2 miliardi. Come sindacato vogliamo che queste risorse vengano spese
effettivamente per recuperare il declino registrato dal Gruppo. E i dati della produzione lo
dimostrano. Oggi Acciaierie d’Italia, in questo modo, non è in condizione di poter reggere uno
stabilimento e una produzione come quella che l’Italia merita.
Con il riequilibrio della governance, dove chi mette i soldi possa gestire la partita in prima
persona, porterebbe benefici all’intero sistema, ormai compromesso, di relazioni industriali e
darebbe anche una risposta di un interesse realmente strategico del Gruppo Acciaierie D’Italia.
Soluzione importante anche per l’anello debole degli appalti e dell’indotto, troppo spesso
condizionati dalle incertezze causate da una gestione poco virtuosa. Senza trascurare, ridando loro
centralità, i lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria, quest’ultima in campo allo Sato e
proprietaria degli impianti in cui opera Acciaierie D’Italia.
È giunto il momento di fare chiarezza. Lo chiedono i lavoratori, insieme ad una città ed un
territorio sempre più martoriata da una crisi occupazionale senza precedenti. Serve discontinuità
rispetto al passato in sistema che non è riuscito fin qui a coniugare i temi della Salute, dell’Ambiente
e del Lavoro. Se si vogliono cogliere le sfide proposte dalla transizione ecologica, energetica e
digitale, non si può trascurare l’aspetto legato al sociale. Taranto e il suo territorio da tempo
attendono la transizione sociale. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Magari
partendo dalla ex Ilva, affinché da problema possa diventare esempio per tutto il Paese.