(AGENPARL) – lun 28 novembre 2022 COMUNICATO STAMPA
SUPERBONUS; BANI (ARSE): NO A INCENTIVI PER CALDAIE A GAS
PROPONIAMO SISTEMA PREMIANTE E PROGRESSIVO
90% CON TRE CLASSI ENERGETICHE GUADAGNATE, EXTRA BONUS DEL 10% CON ELETTRIFICAZIONE DEI CONSUMI TERMICI TRAMITE POMPE DI CALORE
Roma 28 novembre 2022 – “Sul Superbonus può anche essere legittimo pensare ad una percentuale di incentivazione ridotta rispetto al 110%, come da proposta del Governo attualmente in discussione in Parlamento, ma da una parte bisogna essere più selettivi e incentivare in maniera diversificata gli interventi in base ai risultati di efficienza attesi, e dall’altra andrà risolto il problema per gli incapienti e per le fasce più povere della popolazione le cui abitazioni altrimenti verrebbero escluse dalla possibilità di usufruire di questa opportunità – Così Riccardo Bani, presidente di ARSE (Associazione Riscaldamento Senza Emissioni) illustra l’aspetto principale della proposta di modifica all’agevolazione fiscale “Bonus 110%”, oggetto di riduzione nel recente decreto legge “Aiuti” – .Per esempio se si continuerà ad agevolare interventi che prevedono l’installazione di caldaie a gas, anche se a condensazione e di ultima generazione, si sprecheranno soldi pubblici rispetto alla finalità di migliorare l’efficienza energetica degli immobili e ridurre l’inquinamento. Occorre un cambio di passo per incidere realmente sul patrimonio edilizio del nostro Paese, dove i due terzi della spesa energetica delle famiglie italiane sono sostenuti per il riscaldamento delle abitazioni. La nostra richiesta è innanzitutto quella di dare stabilità e certezza al quadro normativo di riferimento, almeno su un orizzonte quinquennale evitando continue dannose modifiche e dando nel contempo certezza alle imprese del settore di pianificare i propri investimenti e disporre di adeguata organizzazione per dare risposte qualificate ai consumatori. Sotto il profilo tecnico la proposta è invece quella di legare la percentuale di incentivazione alle classi energetiche guadagnate con gli interventi, un sistema premiante dove più l’immobile migliora l’efficienza e riduce i consumi di combustibile fossile, maggiore è la percentuale della detrazione. Si potrebbe partire da una detrazione del 65% quando si guadagna una classe energetica, si sale all’80% con miglioramento di 2 classi energetiche e al 90% con miglioramento di 3 o più classi energetiche. Qualora il miglioramento delle classi venga conseguito anche attraverso l’elettrificazione dei consumi termici con l’installazione di pompe di calore la detrazione viene incrementata di un ulteriore 10%. Nella nostra proposta chiediamo infine che l’utilissimo strumento della cessione del credito sia consentito solo per gli interventi di efficientamento energetico”.
“Il gas – continua Bani – inquina e continuerà a inquinare, e il suo costo ora come nei prossimi anni non è certo vantaggioso, dunque non c’è motivo di prevedere incentivi all’installazione delle caldaie. Ricordiamo che a livello europeo la Renovation Wave Strategy pone nella riqualificazione energetica degli edifici uno degli obiettivi prioritari. In Europa gli edifici – il cui stock per l’85% degli immobili ha oltre 20 anni – sono responsabili infatti per il 40% dei consumi energetici e il 36% delle emissioni in atmosfera. In particolare in Italia secondo i dati di ISPRA il settore residenziale – a causa del riscaldamento – è uno dei principali responsabili delle emissioni nel nostro Paese, in particolare nelle aree urbane”.
“I consumi di energia primaria fossile del settore civile (residenziale più terziario) sono pari a circa 32 Mtep /anno (di cui 25 nel solo settore residenziale). Alla luce di ciò – aggiunge Bani – il riconoscere incentivi per riqualificare il patrimonio immobiliare, oltre a massimizzare l’efficacia dell’intervento, deve nel contempo contribuire al perseguimento degli obiettivi/impegni comunitari che prevedono una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 e un net-zero al 2050 rispetto al 1990”.
“A parità di risultati conseguiti in termini di efficacia (quindi energia primaria fossile risparmiata), l’elettrificazione dei consumi termici rappresenta un ulteriore importante obiettivo da perseguire. In un sistema di generazione che andrà ad incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che promuove le comunità energetiche o l’autoproduzione (come il fotovoltaico sui tetti di edifici) sostenere l’elettrificazione porta ad accelerare il processo di autonomia energetica, fondamentale per il nostro Paese, importatore netto di combustibili fossili” – conclude Bani.
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