
(AGENPARL) – ven 21 ottobre 2022 La XIX Legislatura insediatasi il 13 ottobre e il Nuovo Governo, si trovano ad affrontare una serie di emergenze drammatiche – guerra in Europa, che rischia di diventare globale, crisi energetiche, ambientali ed economiche che si intrecciano in pericolose situazioni e che richiedono soluzioni non più rimandabili. Altre, nazionali e locali, che comportano gravi disagi alla nostra vita quotidiana. La FIMEUC ricorda che tra questi disagi, anche quello della tutela della Salute e della Sanità Pubblica nel Servizio Sanitario Nazionale nelle diverse declinazioni Regionali è e deve essere una delle priorità.
FIMEUC, Federazione Italiana Medicina d’Emergenza Urgenza e delle Catastrofi, il Servizio Sanitario Nazionale nella sua globalità, ed in particolare il Sistema di Emergenza-Urgenza, preospedaliero ed ospedaliero, propone la necessità di una radicale riorganizzazione che superi la progressiva inefficienza ed iniquità.
Disagio che spinge medici, ma anche gli altri professionisti sanitari, a fuggire sempre più dal servizio pubblico; inoltre è ormai evidente la “crisi di vocazione”, per un’area fondamentale per la sostenibilità come la rete dell’Emergenza-Urgenza. Oggi i giovani medici neo laureati scelgono settori dove la sicurezza e la qualità di esercizio della professione è migliore.
Oggi si Assiste che le borse delle le scuole di specializzazione in Medicina d Emergenza-Urgenza non vengono assegnati per carenza di domande e i concorsi per dirigente medico di pronto soccorso e soccorso 118 vanno addirittura deserti.
FIMEUC ritiene che sia necessaria una riforma del Servizio Sanitario Pubblico che riporti al centro il cittadino e che superi l’attuale deriva verso forme di assistenza che non garantiscano il giusto, equo ed universalistico diritto alle cure. Inoltre essere sanitari deve ritornare ad essere una professione che attiri i giovani, non faccia fuggire i vecchi non renda eroi, ma neppure vittime sacrificali di un Servizio inefficiente, che non soddisfa le aspettative dei cittadini.
La riforma che si ispira ai principi di FIMEUC deve essere complessiva, deve comprendere sia il sistema preospedaliero che ospedaliero, per affrontare le criticità che la pandemia da Covid-19 ha reso ancora più evidenti.
Nella precedente legislatura, anche in occasione del 30° Anniversario del Dpr 27 Marzo 1992 che definiva gli atti di indirizzo per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza, in entrambe le Camere erano state presentate alcune proposte di legge con lo scopo di intervenire in questo settore, di vitale importanza per tutti i cittadini.
FIMEUC ritiene che il nuovo Parlamento dovrà riprendere e anche in modo celere il cammino legislativo per giungere ad una riforma complessiva del Sistema di Emergenza-Urgenza: l’obiettivo è far riconoscere al settore il ruolo di “quarta gamba” “il quarto livello essenziale di assistenza” del Servizio Sanitario Nazionale al fianco dell’assistenza sanitaria preventiva, dell’assistenza distrettuale e dell’assistenza ospedaliera.
fimeuc.it
FIMEUC ritiene e che prestazioni di soccorso appropriate, integrate, efficienti ed efficaci siano possibili solo con la nascita di una rete unica di Emergenza-Urgenza che integri ospedale e territorio, di un ruolo unico per i professionisti sanitari con il giusto riconoscimento e valorizzazione in termini economici, previdenziali e di carriera. L’Emergenza-Urgenza non può più essere la “Cenerentola del SSN», e importante sarà la ridenominazione della Disciplina di Medicina di Emergenza Urgenza ed il giusto riconoscimento dell’equipollenze e delle affinità con le altre specialità, a cui si era quasi giunti con l’opera del Ministero della Salute.
Strategico sarà l’applicazione in scala nazionale degli Standard (standard FIMEUC) che definiscono gli standard di personale, risorse tecnologiche e strutturali, tempi di degenza e attività. Tutto il personale deve essere costituito da organici unici, dedicati, con medici che afferiscono alla Disciplina di Medicina di Emergenza-Urgenza;
FIMEUC da tempo ritiene che l’apporto di tutti coloro che hanno garantito in questi 30 anni il Servizio Sanitario di Emergenza-Urgenza, ed in particolare tutti i medici che, se convenzionati con più di 5 anni di anzianità, devono poter transitare a domanda alla dipendenza; e chi ha meno di 5 anni di servizio, dovrebbero avere percorsi dedicati finalizzati al conseguimento della specializzazione.
Il personale infermieristico deve poter operare avvalendosi di protocolli elaborati sulla base di evidenze scientifiche, garantendo efficacia, sicurezza e tempestività per la stabilizzazione nelle patologie tempo dipendenti e per il trattamento del dolore.
La Valorizzazione del Terzo settore con la sua preziosa opera deve essere integrato nel Servizio per l’attività di trasporto di emergenza-urgenza, con personale appositamente formato e qualificato per ricoprire il ruolo di soccorritore, indispensabile figura che integra i sanitari nel team di soccorso.
FIMEUC, con rinnovata motivazione, intende continuare nella sua opera di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni e dei decisori politici: con caparbietà e convinzione ritiene indispensabile riprendere l’attività di sensibilizzazione, al fine che un nuovo cammino legislativo per una nuova legge di riforma supportata dai parlamentari eletti possa rinnovare profondamente ma necessariamente il SSN pubblico in collaborazione e con l’approvazione delle Commissioni Parlamentari, del Ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni nell’interesse dei professionisti sanitari e dei cittadini.
Li, 21 ottobre 2022
Coordinamento FIMEUC
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