
COSENZA Il giudice di udienza preliminare Letizia Benigno ha rinviato a giudizio i 5 camici bianchi accusati della morte della dottoressa Maria Barca. Nel mese di luglio, il pubblico ministero Domenico Frascino aveva fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti dei cinque medici (qui la notizia) perché: «Nella loro qualità di medici avendo avuto in cura la paziente già ricoverata dal 5 dicembre del 2016, con colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia cagionavano la morte di Maria Barca determinata da perforazione del sigma con conseguente shock settico irreversibile». Nei primi giorni del mese di dicembre del 2016, Maria Barca si trovava ricoverata nel reparto di ginecologia dove si era sottoposta a un intervento per l’esportazione di una cisti ovarica. Per 28 anni, la vittima, aveva svolto nell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza il ruolo di dirigente medico anestesista e la sua morte provocò particolare commozione vista l’umanità con la quale aveva svolto la sua attività medica. Furono giorni “neri” per l’ospedale civile cosentino in quanto nel giro di pochi giorni perse la vita anche una bimba di appena due anni. La famiglia, si è costituita parte civile nel processo, mentre per i medici accusati adesso inizia la fase dibattimentale del processo in cui proveranno a dimostrare l’innocenza che da sempre professano.